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Terapia aba: cos’è e come agisce sull’autismo

La terapia aba è una delle principali metodologie terapeutiche a carattere comportamentale che viene utilizzata per trattare anche i pazienti affetti da autismo, che nel mondo sono 78 milioni.

Per questa condizione, che interessa la sfera del neurosviluppo e che coinvolge il linguaggio, la socialità e la comunicazione, si è rivelato efficace il metodo aba. Il suo nome deriva dall’acronimo che sta per Applied Behaviour Analysis (Analisi Applicata del Comportamento) e rappresenta una branca dell’analisi del comportamento, ovvero la scienza che studia le relazioni tra il comportamento di un individuo e gli eventi che lo influenzano.

I primi studi sulla terapia aba

Negli anni ’60, Ivar Lovaas, psicologo e docente presso UCLA, ha iniziato a lavorare con bambini autistici attraverso l’uso di strategie comportamentali. Egli riuscì a ridurre efficacemente i comportamenti problematici tramite una terapia comportamentale, che prevede un intervento educativo intensivo e personalizzato di 40 ore alla settimana, condotto da educatori formati e supervisionati da psicologi comportamentali.

Nel 1968, Baer, Wolf e Risley dell’Università del Kansas coniarono il termine “Applied Behavior Analysis” (Analisi Applicata del Comportamento) per indicare gli interventi della psicologia comportamentale. Al contrario delle convinzioni dell’epoca, che vedevano l’autismo come un problema di relazione tra genitori e figli, le teorie di Lovaas dimostrano che questo disturbo può essere affrontato con approcci adeguati, che portano a risultati concreti e positivi. Grazie alle sue sperimentazioni comportamentali, lo psicologo dimostra che le manifestazioni sintomatiche dell’autismo possono cambiare, aprendo la strada all’insegnamento e al miglioramento della qualità di vita dei bambini affetti dalla patologia.

Negli anni, gli studi condotti hanno portato alla definizione del modello di intervento comportamentale intensivo precoce, in base al quale l’intensità rappresenta il fattore chiave per mantenere le abilità apprese a lungo termine, con la precocità dell’intervento che rappresenta l’elemento essenziale per garantirne l’efficacia. Il termine ‘precoce’ si riferisce all’età considerata ideale per iniziare l’intervento con l’aba, che secondo i parametri di Lovaas è 3-4 anni. Inoltre, gli esperti della materia hanno evidenziato che, dal punto di vista del processo di apprendimento, non c’è alcuna differenza tra un bambino con sintomi di autismo e uno senza alterazioni comportamentali e cognitive.

Come agisce la terapia aba sull’autismo

La terapia aba è stata dimostrata estremamente efficace con i bambini autistici, con lo scopo di diminuire i comportamenti disfunzionali e promuovere quelli adeguati. Questo metodo si basa su alcuni presupposti:

  • Definizione di obiettivi e scomposizione in sotto-obiettivi;
  • Progettazione e realizzazione di interventi individualizzati per insegnare nuove abilità e ridurre i comportamenti problematici;
  • Monitoraggio continuo dei progressi e valutazione dell’efficacia dell’intervento;
  • Coinvolgimento della famiglia nell’intervento e graduale estensione a diversi contesi (ad esempio la scuola).

Le procedure principali della terapia aba per l’autismo

Il metodo ABA è composto da quattro specifiche procedure utilizzate per aiutare i bambini autistici:

  • Prompting: viene offerto uno stimolo o un aiuto per incoraggiare un comportamento che il bambino non svolge normalmente.
  • Fading: gli stimoli o gli aiuti vengono gradualmente ridotti in base alla risposta positiva del bambino, fino a quando non sono più necessari.
  • Shaping: le risposte positive del bambino vengono rafforzate in modo sistemico per avvicinarle sempre di più al comportamento desiderato.
  • Chaining: vengono insegnate lunghe sequenze comportamentali, attraverso il progressivo concatenamento di piccole azioni, per produrre un comportamento più ampio, complesso e sofisticato.

Tutte e quattro le procedure sono efficaci per implicare un graduale cambiamento nel comportamento del piccolo paziente e sono volte a sviluppare e potenziare le sue abilità.

Gli obiettivi della terapia aba

La terapia aba è basata sul principio del rinforzo e prevede l’utilizzo di tecniche comportamentali per incrementare o ridurre determinati comportamenti, sviluppare e consolidare nuovi apprendimenti.  Il metodo ABA si propone di migliorare la qualità di vita e le relazioni interpersonali di un bambino autistico attraverso l’analisi del comportamento in base agli stimoli ambientali (antecedenti) e alle azioni dell’individuo in risposta allo stimolo (conseguenze). L’obiettivo è quello di rinforzare i comportamenti positivi attraverso:

Rinforzo (positivo o negativo): mentre l’estinzione si verifica quando il rinforzo non viene più applicato.

Controllo degli stimoli: si verifica quando un particolare comportamento viene rinforzato solo in presenza di uno stimolo antecedente.

Generalizzazione: permette il trasferimento delle conoscenze in una varietà di contesti e ambienti diversi. In definitiva, la terapia aba mira a migliorare la vita dei bambini autistici attraverso l’apprendimento di comportamenti positivi e la trasferibilità di tali comportamenti in diversi contesti.

La peculiarità principale dell’aba è quella di basarsi su evidenze scientifiche. Il terapista ABA, in collaborazione con il consulente aba, adotta solo procedure che la ricerca scientifica ha dimostrato essere efficaci, utilizzandole con rigore scientifico e monitorando costantemente i risultati ottenuti. Si attribuisce una grande importanza al rigore metodologico e scientifico. 
La ricerca ha dimostrato l’efficacia della terapia aba nell’aumentare i comportamenti sociali positivi, la comunicazione e nell’abbassare i comportamenti sfavorevoli. La sua applicazione ai bambini in età precoce (circa 3/4 anni) con una sessione di lavoro di 30/40 ore al mese, per almeno 2 anni, e inizialmente in un ambiente individuale con il terapista, è stata dimostrata come il metodo che produce i migliori risultati.

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