Vaso di Pandora

Studio su suicidi, 44% lancia messaggi prima di togliersi la vita

Commento alla notizia AdnKronos Salute del 25 giugno 2016

A me sembra che di rado il suicidio di un paziente colga totalmente di sorpresa noi operatori psichiatrici: di solito ci sono dei segnali che possono lasciarlo presagire. Ma può essere importante, recuperando esperienze passate, parlare delle dinamiche che ci rendono difficile coglierli e soprattutto fruirne così da organizzare una risposta adeguata al rischio che si sta profilando.
Stiamo parlando della frontiera più inquietante del nostro lavoro, quella che ne mostra i limiti, che sollecita vissuti di inadeguatezza e di colpa. La morte di chiunque ispira sempre questi vissuti: ci rimproveriamo di non averla saputa impedire, ciò che non è poi così lontano dalla fantasia di averla provocata.

Da qui le angosce che si incarnano nella mitologia di minacciosi fantasmi, delle case infestate, degli zombies, dove collochiamo proiettivamente le nostre pulsioni aggressive supposte omicide; da qui, anche, le varie cerimonie funebri, parenti dei cerimoniali ossessivi, che cercano di chiudere i conti con il defunto anche nascondendolo alla vista con vari rituali che non risparmiano postumi elogi, in un tentativo di riparazione.

Le dinamiche descritte acquistano nuove valenze nell’operatore sanitario che ha proprio come mandato centrale la lotta contro la morte; esse hanno dimensioni specifiche nell’operatore psichiatrico. Egli infatti ha a che fare con minacce mortali particolarmente insidiose poichè non provengono dal mondo esterno, ma dall’interiorità del Sé. Viene in mente l’angoscia dell’Innominato magistralmente delineata da Alessandro Manzoni: “Non era la morte minacciata da un avversario mortale anche lui: non si poteva respingere con armi migliori e con un braccio più pronto: veniva sola, nasceva di dentro”.

La conseguente necessità di allearsi con parti sane contro questo nemico interno rende difficile e complessa la nostra risposta, particolarmente quando il rischio mortale è cronico. E’ centrale la qualità del rapporto personale con il candidato suicida, la capacità empatica di non lasciarlo solo in questa sfida suprema.

Centrale dunque il prendersi cura, che può includere anche un incremento delle misure di sicurezza; ma ciò comporta il trasmettere in qualche modo al paziente (ed eventualmente ai suoi parenti) la nostra percezione del rischio. Fino a che punto questa comunicazione – certamente traumatica – deve essere esplicita? L’incremento della sicurezza può giungere fino al ricovero; misura però utile soltanto nelle crisi acute, molto meno nelle condizioni di rischio cronico.

L’uso dei farmaci richiede, come sempre ma particolarmente in questo caso, una accurata valutazione critica; è noto il rischio connesso all’uso degli antidepressivi e anche degli antipsicotici. Ricordo una paziente delirante allucinata che descriveva una tormentosa “orribile voce” . Questa con l’uso degli antipsicotici si è taciuta; ma dopo qualche settimana di “miglioramento” è seguito il suicidio. Forse il collocare proiettivamente l’”orribile” fuori del Sé era la sua sola chance di sopravvivenza.

E ancora: è possibile che il terapeuta si senta impotente di fronte a un paziente la cui vita devastata gli appare, di solito inconsapevolmente, non degna di essere vissuta. Può trattarsi di un controtransfert potenzialmente mortale, che mina l’efficacia dell’intervento curativo e preventivo?

E qui il discorso si salda con quello della liceità etica dell’atto suicida, del diritto al suicidio e addirittura degli interventi di terzi, di quel suicidio assistito che lo rende meno doloroso e in qualche modo lo facilita; più volte ne hanno parlato i giornali, di solito giustificandolo con l’umana esigenza di evitare penosi declini o sofferenze intollerabili, o addirittura implicitamente accostando tali atti ai suicidi etici degli stoici, adeguata conclusione di una vita ben condotta.

Si è trattato di persone ritenute psichicamente sane, e comunque non lontane dalla fine naturale della vita; ma qual è il discrimine? Fra queste persone e lo psicotico grave che cerca la morte con motivazioni da noi non condivisibili, non può non esistere una zona grigia anche abbastanza ampia. Un criterio grezzamente medico – legale che valuti la capacità del singolo di decidere validamente sulla propria vita può avere una qualche utilità pratica; ma non risolve certo la nostra perplessa inquietudine.

Condividi

Lascia un commento

Leggi anche
Autismo ad alto funzionamento: una bambina e sua madre si abbracciano
26 Aprile 2024

Autismo ad alto funzionamento: i segnali più comuni

L’autismo ad alto funzionamento è una particolare variante, interna alla diagnosi della condizione. Si tratta di un disturbo dello spettro autistico piuttosto particolare, molto difficile da riconoscere per i non addetti ai lavori. Questo tipo…

Nasce Mymentis

L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.

Mymentis

Scopri la nostra rivista

 Il Vaso di Pandora, dialoghi in psichiatria e scienze umane è una rivista quadrimestrale di psichiatria, filosofia e cultura, di argomento psichiatrico, nata nel 1993 da un’idea di Giovanni Giusto. E’ iscritta dal 2006 a The American Psychological Association (APA)

Attualità
Leggi tutti gli articoli
Storie Illustrate
Leggi tutti gli articoli
8 Aprile 2023

Pensiamo per voi - di Niccolò Pizzorno

Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.

24 Febbraio 2023

Oltre la tempesta - di Niccolò Pizzorno

L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.

Pizz1 1.png
14 Settembre 2022

Lo dico a modo mio - di Niccolò Pizzorno

Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.

سكس شباب english blue film video hot movies in hindi petite inked thai teen with hairy pussy rides dick in pov video sex melayu boleh ariana marie romance roses more itunda net kunyaza indian sex videos big titted vanesa will satisfy her dick thirst by deflowering a young and shy teacher main dengan adik ipar free sex video uk ashley adams in why daddy xxx bf video indian ब प ट र पल एक स ब प स क स द न ब स तर म एक मज द र र मप क ल ए एर क क जग त ह indian school girl sex hd