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Stereotipie nei bambini: che cosa indicano per la psicologia

Quelle che definiamo stereotipie sono comportamenti ripetitivi, che riguardano i bambini. Esse non possiedono apparentemente alcuno scopo funzionale. Tali manifestazioni possono essere svariate. Tendenzialmente includono movimenti ritmici come dondolare, agitare le mani o battere i piedi. In altre occasioni comprendono vocalizzazioni ripetitive o continua manipolazione di oggetti. Sebbene possano sembrare inspiegabili, o fuori da ogni contesto, rappresentano un importante campo di studio per la psicologia. Le sterotipie nei bambini, infatti, ci consentono di comprendere meglio lo sviluppo infantile.

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Che cosa sono le stereotipie nei bambini?

Le stereotipie nei bambini sono comportamenti ripetitivi: motori o vocali. Esse sembrano prive di uno scopo specifico o funzionale, tanto che possono persino apparire inconclusive o addirittura inutili. Si tratta di comportamenti non sempre ascrivibili allo stesso insieme, possono infatti variare, anche notevolmente, da un bambino all’altro. Le azioni più comuni sono quelle dell’agitare le mani, del dondolare il corpo avanti e indietro o del ripetere instancabilmente suoni o parole. Normalmente le si osserva durante momenti di concentrazione o eccitazione. Possono però manifestarsi anche in situazioni di noia o ansia.

Tipicamente, queste manifestazioni si osservano già nei primi due anni di vita del piccolo, o della piccola. Seppure vengano definite come disturbo motorio, in realtà sono parte dello sviluppo dei bimbi e non devono destare preoccupazione nel genitore, o in chiunque li accudisca. Coinvolgono l’infante nella fascia di età tra i 2 e i 5 anni circa, a parte in alcuni casi, i quali vanno attenzionati, in cui possono trascinarsi fino all’adolescenza. È importante chiarire come, comunque, le stereotipie nei bambini non siano sintomo di alcun danno cerebrale, come a volte erroneamente si pensa. Sebbene psicologi e pediatri non conoscano ancora le cause di questa condizione, né il motivo per cui i bimbi si comportino in questa maniera, è assodato che non suscitino alcun motivo di apprensione o preoccupazione.

La durata del comportamento ripetitivo è variabile: talvolta non occupa che qualche secondo delle ore di veglia mentre in altre occasioni si protrae per ore. Anche sulla frequenza non esistono informazioni accurate e può capitare che la manifestazione si presenti in numerosi frangenti durante il corso della stessa giornata. Non è raro che la stereotipia rimanga identica per l’intero corso dello sviluppo infantile e si presenti nelle stesse situazioni (le più ricorrenti sono viaggi in auto, momenti a tavola o sessioni di fronte alla tv). È consuetudine che le stereotipie nei bambini migliorino da sole, fino a risolversi completamente, nel corso della crescita.

Stereotipie nei bambini, una bimba che disegna su un foglio bianco
Le stereotipie nei bambini sono manifestazioni comuni e non destano motivo di preoccupazione perché rappresentano una tappa consueta lungo il cammino dello sviluppo.

Da cosa dipendono tali atteggiamenti e chi li sviluppa

Non necessariamente tutti i bambini sviluppano questi atteggiamenti. La loro presenza può variare notevolmente da un individuo all’altro, anche all’interno della stessa famiglia. Alcuni bambini mostreranno stereotipie in modo occasionale o transitorio, altri le manifesteranno in maniera più regolare, altri ancora non attraverseranno mai questa fase. La loro frequenza e intensità può dipendere da una combinazione di fattori genetici, ambientali e neurologici. Statisticamente, sembrerebbe che i maschietti siano più soggetti all’insorgenza della stereotipia, rispetto alle loro coetanee femminucce.

Alcuni studi dedicati, come il dossier firmato dalla ceca Lydie Koumarová (2012), indicano che alcune condizioni neurologiche, ad esempio l’autismo o il disturbo del movimento stereotipato, sono associate a un aumento della frequenza di stereotipie nei bambini. Tuttavia, è importante sottolineare, come si è peraltro già fatto, che non tutti i bambini manifestanti questi atteggiamenti presentino una condizione neurologica sottostante. Anzi, è più frequente il fenomeno contrario. La maggior parte dei bimbi che esibisce tali comportamenti lo fa come parte normale e integrante del proprio sviluppo. Ciò non indica la presenza di alcuna condizione patologica.

Che cosa indicano in psicologia le stereotipie nei bambini?

Le stereotipie nei bambini forniscono importanti indicazioni sullo sviluppo e sulla maturazione psicologica durante un’età così delicata. Possono essere considerate come una fase della crescita che aiuta il bambino a gestire le proprie emozioni, oltre che un’acuta stimolazione sensoriale. Ad esempio, potrebbe succedere che un bambino, o una bambina, si dondoli oppure agiti le mani per calmarsi in situazioni di ansia o eccitazione che non è ancora in grado di gestire.

La stereotipia può indicare una specifica sfida sensoriale o un’occasione di autoregolazione emotiva affrontata dal bambino. È una fase nella quale i bimbi esplorano e comprendono, per quanto sia loro possibile, il proprio corpo e si immergono nell’ambiente circostante. A seconda del carattere e dell’autocontrollo di ognuno, ci sarà qualcuno capace di arrestare o trattenere completamente il proprio movimento, qualora fosse osservato o interrotto. Altri, invece, non saranno in grado di controllarsi e fermarsi di propria sponte, una volta iniziata la routine stereotipica.

Per affrontare la condizione al meglio, occorre riconoscere che le stereotipie sono parte del processo di sviluppo. Tuttavia, è importante monitorare la frequenza e l’intensità di tali comportamenti. Affrontarli in modo empatico e consapevole contribuisce al supporto del bambino, o della bambina, durante il percorso di sviluppo. Oltre a fornire un ambiente stimolante e inclusivo, vanno promosse strategie di gestione delle emozioni. Il supporto sensoriale fornito deve infatti essere sempre adeguato. Comprendere le stereotipie nei bambini non solo ci aiuta a fornire il miglior supporto possibile, ma ci offre anche una finestra preziosa sulle complesse sfumature dello sviluppo infantile.

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