Il lavoro occupa un ruolo centrale all’interno della nostra vita, esercitando un impatto significativo sul nostro benessere emotivo. Grazie alla ricerca condotta da Doxa per Mindwork, sono state esaminate le sfide emotive che i dipendenti possono affrontare, come lo stress, la mancanza di motivazione e la disaffezione. Nel settembre del 2021, i ricercatori hanno svolto uno studio sul benessere psicologico dei lavoratori italiani utilizzando interviste online e questionari strutturati. L’obiettivo della ricerca era triplice: indagare sullo stato psicologico dei lavoratori, analizzare le strategie e le soluzioni adottate per far fronte ai problemi e valutare i bisogni e le aspettative. I risultati ottenuti dalla ricerca Doxa per Mindwork sullo stato emotivo dei lavoratori sono estremamente interessanti. Vediamoli insieme.
Stato di sofferenza emotiva
Il benessere emotivo è un aspetto importante della nostra vita, purtroppo però questo è ciò che è emerso dal campione intervistato sulla sofferenza emotiva correlata al lavoro:
• L’85% delle persone correla il proprio benessere psicologico a quello sul lavoro (e viceversa).
• Il 49% dei lavoratori dichiara di soffrire di ansia e insonnia per problemi collegati al lavoro. Questa quota è aumentata dopo la pandemia, infatti prima si aggirava intorno al 35%.
• Circa l’80% dei lavoratori dice di riconoscersi nei sintomi del Burnout. Anche questa problematica è raddoppiata dopo la pandemia con almeno la presenza di 2 sui 4 sintomi, tra cui: sensazione di sfinimento, calo dell’efficienza lavorativa, aumento del distacco emotivo e cinismo rispetto al lavoro.
• Il 51% del campione afferma che gli impegni del proprio lavoro vanno ad interferire con la vita privata e familiare e con la propria vita sociale.
• Il 40% delle persone non si sente libero di parlare del proprio disagio emotivo all’interno del posto di lavoro. Il luogo di lavoro si conferma essere l’ambiente non adatto per esprimere e condividere il proprio dolore.
• 1 persona su 3 dice di essersi assentata dal lavoro per via di qualche problema emotivo dovuto ad un carico eccessivo di attività con conseguente aumento di stress e ansia.
• Circa il 49% si è dimesso dal proprio lavoro a causa del proprio malessere.
• Il 42% dichiara di ritenere le iniziative promosse dall’azienda per aumentare i livelli di benessere e ridurre lo stress, per nulla utili.
• Il 92% del campione sostiene l’importanza che l’azienda si preoccupi a dovere dei propri dipendenti e del loro benessere psicologico.
Dunque quello che emerge dai dati raccolti è che più della metà delle persone intervistate considera il proprio benessere psicologico strettamente correlato al proprio benessere sul lavoro e viceversa; correlazione che finisce per generare disturbi legati all’ansia e all’insonnia che non permettono ai lavoratori di rendere in maniera efficiente durante le ore lavorative.
Come scegliere l’azienda dove lavorare
Secondo lo stesso studio i lavoratori andrebbero a selezionare l’azienda dove svolgere la propria professione seguendo dei precisi criteri:
• Il 73% delle persone se deve ricercare una nuova posizione lavorativa afferma di preferire un’azienda che si interessa del benessere dei propri dipendenti.
• Il 60% valuta positivamente e ritiene necessario il supporto psicologico offerto dall’azienda. Invece, nei posti di lavoro dove non è presente un supporto psicologico, il 73% delle persone lo vorrebbero nella propria azienda lavorativa.
Possiamo, dunque, affermare che se l’azienda fornisse un supporto psicologico ai propri dipendenti aumenterebbe la serenità e la tranquillità all’interno del posto di lavoro.
Rientro in ufficio
Anche per quanto riguarda il rientro in ufficio dopo periodi di ferie o malattie, i soggetti del campione dichiarano:
• Il 40% è preoccupato di tornare a lavorare a tempo pieno
• Il 20% sarebbe disposto a cambiare lavoro se costretto a rientrare dal proprio datore di lavoro
• Il 62% dei lavoratori valuta positivamente un servizio di supporto psicologico per far fronte ai momenti di stress e disagio dovuti al rientro in azienda.
Quello che emerge da questa ricerca è che anche il rientro dopo periodi di breve assenza dal lavoro può creare stati di ansia e agitazione che beneficerebbero di un supporto psicologico. Un’esigenza sentita a tal punto che il 20% dei dipendenti preferirebbe cambiare posto di lavoro e il 40% preferirebbe ridurre le ore di lavoro.
Conclusioni generali
In conclusione, lo studio Doxa per Mindwork ha evidenziato l’importanza dell’attenzione al benessere emotivo dei lavoratori e ha messo in luce i principali fattori di stress e insoddisfazione sul lavoro. Dalle risposte dei partecipanti emerge la necessità di una maggiore flessibilità e di un equilibrio tra vita lavorativa e personale. Inoltre, è fondamentale che le aziende investano nella formazione e nella gestione di figure che si occupano del benessere psicologico all’interno del team.
Tuttavia vi abbiamo elencato alcuni dei consigli pratici che potrebbero risultare utili per gestire lo stress sul lavoro, questi sono:
• La pratica di tecniche di rilassamento e mindfulness
• La condivisione delle preoccupazioni con i colleghi
• La pianificazione del lavoro in modo efficace.
Le aziende possono inoltre adottare politiche di lavoro più flessibili, come il telelavoro e degli orari lavorativi alla portata dei lavoratori con famiglie, per migliorare il benessere dei dipendenti
In definitiva, il benessere emotivo dei lavoratori non è qualcosa che riguarda solo i soggetti in questione ma è un aspetto fondamentale per la produttività e il successo delle aziende. Se vi è stress e ansia all’interno del posto di lavoro i dipendenti saranno meno invogliati e meno propensi al lavoro di squadra.
L’attenzione a questi aspetti può portare a un ambiente di lavoro più sano, positivo e produttivo per tutti i membri del team, nessuno escluso.
