L’orbiting è uno dei tanti fenomeni riguardanti le dinamiche sociali e relazionali, nati nell’era dei social media.
Il termine fa la sua comparsa proprio sui blog online – viene utilizzato per la prima volta nel 2018 da un blogger per raccontare una dinamica messa in atto da una persona conosciuta su un’app di dating – e indica il “gravitare” intorno a una persona con cui si è avuta una relazione, facendo sentire la propria presenza soprattutto attraverso l’uso dei social media.
Si tratta di un comportamento ambiguo, che può causare confusione e condizionare la persona che lo subisce, oltre che rallentare e ostacolare il processo di elaborazione della fine di una relazione.
Cos’è l’orbiting?
Il termine orbiting deriva dal verbo inglese “to orbit”, che significa appunto orbitare attorno a qualcosa. Generalmente questo atteggiamento si traduce nel continuare a seguire sui social media la persona con cui si è interrotta una relazione, senza interagirvi in maniera diretta, ma attraverso segnali passivi.
Nel dating moderno, l’orbiting non si verifica solo quando una relazione viene interrotta, ma anche quando questa “non inizia”. In parole semplici, “l’orbitante” decide di non concretizzare una frequentazione, ma continua a mostrare il suo interesse visualizzando, apprezzando o commentando quello che l’altra persona condivide sui social media.
Questo tipo di comportamento può generare sentimenti di ansia, confusione o speranza nella vittima, che potrebbe interpretarlo come un segnale di interesse, o una possibilità di ripresa della relazione. Si tratta di un atteggiamento passivo-aggressivo, dal momento in cui rivela il desiderio di mantenere un controllo a distanza sull’altro, senza impegnarsi in un vero e proprio legame amoroso.
Le cause più comuni dell’orbiting
L’orbiting è un comportamento che si basa su dinamiche di potere e controllo, ma le cause che spingono una persona ad assumere questo atteggiamento variano da situazione a situazione. Alla base dell’orbiting si è quasi sempre una forte insicurezza emotiva.
In molti casi, l’orbiting viene utilizzato come una strategia manipolatoria e di controllo da individui con tratti narcisistici. L’obiettivo di queste persone è far credere all’ex partner, tramite segnali passivi via social media, che c’è ancora interesse o possibilità di ripresa della relazione, così da non permettere all’altro di interrompere il legame motivo.
In altri casi può essere un atteggiamento inconsapevole, dovuto dall’incapacità di prendere decisioni o assumersi la conseguenza delle proprie azione e rivela semplicemente una difficoltà dell’orbitante di interrompere davvero un legame o di agire per riprendere la relazione. In questo caso non vi è intenzione di ferire l’altro o di manipolarlo, e rivela la mancanza di chiarezza sulle proprie intenzioni e desideri e l’incapacità di assumersi delle responsabilità.
Orbiting e conseguenze psicologiche
Per quanto possa apparire come un atteggiamento innocuo, l’orbiting può avere implicazioni psicologiche su chi lo subisce. I segnali ambigui e poco chiari inviati da qualcuno per cui si provano sentimenti, o con cui si ha avuto un legame affettivo, possono causare frustrazione e confusione.
Cercare di mantenere un controllo su qualcuno, senza impegnarsi in una relazione o agire in maniera concreta, può essere considerata una forma di manipolazione emotiva, generando emozioni contrastanti e destabilizzanti in chi lo subisce.
Inoltre, sentirsi monitorato e controllato dal proprio ex, può essere percepito come un’invasione della propria privacy, condizionare il modo ci esponiamo sui social media e causare ansia e discomfort o il sentirsi oggetto di giudizio e attenzione non desiderata.
Le emozioni principali che si possono provare quando si subisce l’orbiting sono confusione, speranza, rabbia, ansia e tristezza.
Se il coinvolgimento emotivo è ancora molto forte o la fine della relazione è stata particolarmente dolorosa, l’orbiting può contribuire a generare nella vittima stati di depressione, sbalzi d’umore e rendere più difficile l’elaborazione della separazione.
Come affrontare l’orbiting?
Come ogni altra forma di manipolazione emotiva, l’orbiting non è affatto facile da gestire, ma alcune strategie possono aiutare a interrompere questo meccanismo.
La prima cosa da fare è sicuramente creare distanza con l’orbitante, ad esempio smettendo di seguire quella persona sui social o, se necessario, bloccandola.
A seconda delle situazioni specifiche, può essere utile tentare un dialogo aperto con l’orbitante ed esprimergli in maniera chiara e assertiva i propri sentimenti e bisogni, stabilendo dei confini chiari.
Affrontare l’orbiting può essere un processo emotivamente difficile. Laddove le conseguenze di tale atteggiamento provocano particolare disagio nella vittima, condizionandone la vita quotidiana, è consigliabile chiedere l’aiuto di un professionista della salute mentale, per riappropriarsi degli strumenti adatti per affrontare i propri sentimenti e agire nel proprio interesse.
In generale, è bene ricordarsi che ogni tanto è necessario concedersi delle pause dai social media, soprattutto in momenti particolarmente stressanti o emotivamente difficili. Buona prassi è inoltre tutelare in maniera consapevole la propria privacy, selezionando chi può visualizzare e interagire con i nostri contenuti.
Utilizzare in maniera sana i social media vuol dire mantenere una lucida distanza mentale tra ciò che avviene nella vita vera e ciò che avviene nel mondo digitale e non lasciare che questi influenzino la nostra autostima o le nostre decisioni.