Nell’affrontare le numerose sfide poste dalla delicata questione della salute mentale, è importante comprendere appieno la complessità della serotonina. La ricerca sull’interazione di questo neurotrasmettitore con gli altri che agiscono sotto la nostra pelle, nonché su quale ruolo giochi in rapporto al fenomeno della depressione, offrono una prospettiva preziosa a chi si occupa di psicologia. La relazione tra serotonina e depressione può fornire basi solide per la ricerca e lo sviluppo di trattamenti efficaci contro numerose condizioni mentali.
Di fatto, è come se il neurotrasmettitore fosse una finestra sul delicato equilibrio che regola la nostra salute emotiva.
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Indicatori di benessere e rapporto tra serotonina e depressione
Non è raro che ci si riferisca alla serotonina definendola il neurotrasmettitore del benessere. Assieme a dopamina, endorfine, ossitocine, adrenalina e gaba, essa ha infatti la responsabilità di comunicare alla centralina emotiva custodita all’interno della scatola cranica quando ci sentiamo felici oppure in pace. Lo stato d’animo di ognuno di noi è il principale elemento condizionante del nostro presente e del nostro futuro. Una ricerca dell’Università della California di Riverside datata 2004 dimostra che più siamo felici, meglio siamo in grado di affrontare sfide e gestire problemi o conflitti.
Il cervello gioca un ruolo di primissimo piano nella regolazione dell’umore. È in grado di farlo attraverso il rilascio di sostanze chimiche che custodisce lui stesso e sono definite neurotrasmettitori. Tutte le volte che ci sentiamo felici, significa che esse sono state liberate.
La serotonina è prodotta all’interno del cervello e dell’intestino. Questo neurotrasmettitore gestisce un’ampia gamma di funzioni emotive e cognitive. L’influenza che può esercitare non è limitata alla regolazione dell’umore. La serotonina è infatti coinvolta nelle segnalazioni di sonno, appetito, temperatura corporea e percezione del dolore. Quando il nostro corpo vuole recapitarci un messaggio, non è raro che sia questo neurotrasmettitore a indossare il cappello del postino.
I livelli di serotonina giocano un ruolo tutt’altro che trascurabile nella determinazione del nostro stato emotivo. Un adeguato equilibrio delle quantità di questo neurotrasmettitore è essenziale per raggiungere e mantenere un ottimale benessere mentale. Uno squilibrio nella sua produzione, o nel suo assorbimento, influenza negativamente l’equilibrio emotivo. Qui si cela l’origine del delicato rapporto tra serotonina e depressione: quando la prima è scarsa o insufficiente, non di rado sorgono disturbi dell’umore come il malessere depressivo.
Alle radici della depressione, una complessa confluenza di fattori
La depressione è una condizione complessa: una situazione di inquietudine e disturbo, sfortunatamente molto diffusa nella società contemporanea. Le sue cause sono svariate e comprendono una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali. Non si tratta semplicemente di tristezza prolungata, come il profano potrebbe erroneamente pensare, bensì di un disturbo psicologico vessatorio, capace di alterare, anche piuttosto profondamente, la qualità della vita di chi ne resti vittima. Eventi traumatici, squilibri chimici o semplice predisposizione genetica possono scatenare o contribuire alla depressione. Tale condizione non discrimina nessuno. Può infatti colpire individui di qualsiasi età, sesso, background o condizione sociale.
Le vittime di depressione possono sperimentare sentimenti di profonda tristezza, perdita di interesse per attività precedentemente gradite e difficoltà a concentrarsi. Questi sintomi possono variare in intensità e durata. Indipendentemente da ciò, generalmente hanno un impatto significativo sulla qualità della vita. Purtroppo, non abbiamo un trattamento infallibile e, non di rado, la terapia combina valutazioni psicologiche, supporto sociale e, in taluni casi, la somministrazione di farmaci che mirano a ristabilire l’equilibrio dei neurotrasmettitori. Nuovamente si sottolinea la forza del legame tra serotonina e depressione: aumentando i livelli della prima, possiamo efficacemente limitare l’insorgere o l’aggravarsi della seconda.
I messaggeri chimici del cervello
Chiarita I’importanza dei neurotrasmettitori e illustrato quanto cruciali siano queste sostanze, dal momento che recapitano messaggi di rilevanza anche vitale tra le cellule, mettendole in comunicazione e sostenendo l’operatività del sistema nervoso, sottolineiamo la rilevanza degli altri messaggeri chimici. Oltre alla serotonina, neurotrasmettitori come dopamina e acetilcolina svolgono ruoli chiave nella regolazione delle funzioni cognitive e comportamentali. Essi facilitano la rapida trasmissione di segnali elettrici, consentendo al cervello di funzionare correttamente e senza blackout che potrebbero rivelarsi molto dannosi, se non peggio.
Il delicato equilibrio tra i neurotrasmettitori e la loro innata capacità di collaborazione sono essenziali per la stabilità mentale, nonché per l’equilibrio emotivo individuale. Sbalzi o carenze nella produzione o nell’assorbimento di queste sostanze possono influenzare negativamente la salute psicologica e, di conseguenza, quella fisica. Pertanto, la comprensione dei neurotrasmettitori e l’agevolazione delle loro funzioni sono fondamentali al fine della ricerca e del trattamento di una vasta gamma di disturbi, anche piuttosto seri.
Serotonina e depressione: relazione e regolamentazione
Dopo aver descritto scopi e utilizzi dei neurotrasmettitori ed esserci focalizzati su quello del benessere, si è già intuito quanto la relazione tra serotonina e depressione sia cruciale; perché il termine corretto è proprio questo. È opinione diffusa nella comunità scientifica che alcuni individui afflitti da depressione possano disporre di livelli ridotti di serotonina o presentare problematiche per le quali i recettori di questa sostanza non funzionino al meglio. Sebbene esistano diverse forme depressive, e i casi siano sovente molto differenti l’uno dall’altro, spesso la causa del disturbo va ricercata proprio in questo.
Bassi livelli di serotonina possono infatti influenzare le capacità di regolazione dell’umore e delle emozioni. Di conseguenza, numerosi trattamenti contro la depressione si concentrano su metodi per aumentare la disponibilità del neurotrasmettitore nel cervello o agevolarne il rilascio. Una terapia spesso presa in considerazione e messa in atto è quella del trattamento farmacologico a base di farmaci denominati inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
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