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Sindrome da shopping compulsivo: come riconoscerla e gestirla

La sindrome da shopping compulsivo, nota anche come “oniomania,” è un disturbo del comportamento caratterizzato dall’impulso irresistibile e incontrollato di fare acquisti, nonostante le conseguenze negative che ne derivano.
Si tratta di un disturbo piuttosto di diffuso e spesso sottovalutato, nonostante le sue conseguenze potenzialmente disastrose: acquistare compulsivamente beni di diverso genere, a seconda dei casi, può portare a problemi economici, relazioni e psicologici anche gravi.
Ma cos’è esattamente questa sindrome? E quali strategie possono essere adottate per gestirla?

Cos’è la sindrome da shopping compulsivo

Con “sindrome da shopping compulsivo” si indica uno specifico disturbo del comportamento che si manifesta attraverso un desiderio di acquistare così forte da diventare un bisogno irrefrenabile. Chi soffre di questa sindrome spesso arriva a spendere grandi quantità di denaro in articoli di cui non necessita realmente. Si tratta di una condizione complessa che coinvolge aspetti emotivi, psicologici e sociali e che può facilmente portare a perdere il controllo della propria situazione economica e ad accumulare debiti.

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Come riconoscerla?

Lasciarsi andare a qualche acquisto impulsivo o poco ponderato non vuol dire avere un problema di shopping compulsivo. Per riconoscere questo specifico disturbo bisogna riconoscere quando il desiderio di acquisto diventa patologico e per farlo potremmo tenere a mente alcuni segnali che possono suggerire che siamo di fronte a un caso di sindrome da disturbo compulsivo. Di seguito abbiamo racconto alcuni dei sintomi più comuni:

  1. Desiderio irresistibile di acquistare: in questi casi il bisogno di acquistare diventa pervasivo, occupa gran parte dei pensieri della persona e può essere visto come un sollievo temporaneo da stati emotivi negativi come ansia, noia o tristezza.
  2. Perdita di controllo sulle spese: anche se la persona è consapevole di non potersi permettere certi acquisti, continua a comprare, accumulando debiti o sacrificando spese essenziali come affitto o bollette.
  3. Acquisti frequenti e superflui: gli acquisti non sono necessari o vengono fatti in quantità eccessiva rispetto ai reali bisogni. La persona può arrivare ad accumulare oggetti che non utilizza mai o che finiscono dimenticati.
  4. Sensazione di euforia seguita da colpa o vergogna: l’acquisto compulsivo produce una momentanea sensazione di benessere o soddisfazione, seguita però da emozioni negative come senso di colpa, vergogna o frustrazione per aver speso denaro inutilmente.
  5. Nascondere gli acquisti: chi soffre di sindrome da shopping compulsivo tende spesso a nascondere le proprie spese agli altri, per evitare giudizi o confronti, o per ridurre il senso di colpa.
  6. Deterioramento delle relazioni personali: le persone che fanno acquisti compulsivi possono trovarsi in conflitto con familiari o partner a causa dei debiti o della mancanza di trasparenza finanziaria, portando a tensioni e incomprensioni nelle relazioni.

Le cause scatenanti

La sindrome da shopping compulsivo non è scatenata da specifici fattori universali: le cause alla base dello sviluppo e della sempre maggiore diffusione di questo disturbo sono complesse e multifattoriali.
Spesso i fattori scatenanti sono psicologici: la sindrome è cioè legata a condizioni emotive come ansia, depressione o bassa autostima. Fare acquisti, in questi casi, diventa una forma di “automedicazione” che aiuta temporaneamente ad alleviare il disagio emotivo.

Non sono da sottovalutare le influenze sociali e culturali, che anzi sono tra le principali cause dell’escalation di questo disturbo nella fascia media della popolazione occidentale negli ultimi 60 anni circa. Viviamo in una società che incoraggia il consumismo e valorizza l’apparenza esteriore e siamo quotidianamente bombardati da pubblicità e promozioni che stimolano il desiderio di acquistare, spingendo molte persone a credere che possedere più beni materiali possa migliorare la propria immagine e, in definitiva, il proprio benessere.

Alcune ricerche, infine, suggeriscono che potrebbero esserci fattori biologici e genetici che rendono alcune persone più predisposte alla compulsione d’acquisto, simili a quelli che influenzano altri disturbi del controllo degli impulsi.

donna con molti sacchetti di shopping
Se pensi di soffrire di sindrome da shopping compulsivo o conosci qualcuno che ne mostra i segni, considera l’importanza di rivolgersi a un professionista. Superare questa condizione è possibile: con il giusto supporto e un percorso di crescita personale, è possibile ritrovare il controllo sulla propria vita e sul proprio benessere finanziario.

Come gestire la sindrome da shopping compulsivo

Affrontare la sindrome da shopping compulsivo non è semplice, ma è possibile. Per muovere i primi passi verso il superamento di questa condizione è necessario prima di tutto esserne consapevoli, e poi ricevere l’adeguato supporto sociale, in molti casi con l’intervento di un professionista della salute mentale.

  1. Riconoscere il problema e accettarlo: il primo passo verso la gestione della sindrome è riconoscerla. Ammettere di avere un problema è fondamentale per iniziare il percorso di guarigione. Parlare con amici o familiari di fiducia può aiutare a rendere più consapevoli e responsabili delle proprie azioni.
  2. Evitare le situazioni scatenanti: per chi soffre di shopping compulsivo, evitare certi luoghi o situazioni può aiutare a ridurre le tentazioni. Ad esempio, evitare centri commerciali, navigare in rete su siti di negozi online o recarsi in luoghi dove ci si sente particolarmente inclini all’acquisto può essere una misura preventiva efficace.
  3. Stabilire un budget e monitorare le spese: creare un piano finanziario e rispettarlo è fondamentale per chi cerca di controllare gli acquisti compulsivi. Monitorare le spese attraverso un’app o un diario aiuta a rimanere consapevoli delle proprie abitudini di acquisto e a capire meglio come gestire il denaro.
  4. Utilizzare tecniche di gestione delle emozioni: imparare a gestire le emozioni negative in modi alternativi, come la meditazione, l’esercizio fisico o il journaling, può aiutare a sostituire il bisogno di fare acquisti con attività più salutari per il benessere emotivo.
  5. Cercare supporto psicologico: un terapista specializzato in disturbi del comportamento può aiutare a identificare le cause alla radice della sindrome e a sviluppare strategie efficaci per contrastarla. Terapie come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si sono dimostrate particolarmente utili nel trattamento di comportamenti compulsivi, incluso lo shopping compulsivo.
  6. Partecipare a gruppi di supporto: gruppi di auto-aiuto, come quelli offerti da organizzazioni no-profit incentrate su questo tipo di disturbi, possono fornire un ambiente sicuro e non giudicante in cui condividere esperienze e ricevere supporto da persone con problemi simili.

Una condizione da non sottovalutare

La sindrome da shopping compulsivo è un problema che può influire gravemente sulla qualità della vita di chi ne soffre e delle persone che li circondano. Imparare a gestire questo impulso è possibile, ma per farlo è necessario prima di tutto riconoscere il problema. A questo punto, si dovrà lavorare su se stessi per comprendere quali sono gli approcci migliori e le strategie più appropriate per riuscire a interrompere il ciclo dello shopping compulsivo e vivere una vita più equilibrata e consapevole.

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