In data 23 e 24 febbraio, si è tenuto a Lisbona, presso la sede dell’Università di Medicina, la riunione a cui hanno partecipato gli autori del Progetto, in occasione della conclusione del primo anno di attività. Tale Progetto è iniziato il 1 marzo 2022 e terminerà il 28 febbraio 2024.
Il Progetto Erasmus (PE) Fa.M.HE. si occupa della messa in evidenza dell’importanza del coinvolgimento delle famiglie di cui fanno parte i pazienti psichiatrici gravi e coinvolge i rappresentanti di quattro paesi europei: Portogallo, Spagna, Belgio e Italia.
Il PE prevede il raggiungimento di quattro Intellectual Output (risultati intellettuali):
1) una ricerca-osservazione sulla presenza delle diverse tipologie di gruppi che coinvolgono i familiari, in primo luogo i genitori, oltre ai pazienti, cioè in cui sono presenti almeno due generazioni;
2) La compilazione di un Vademecum sui Gruppi Multifamiliari che vengono svolti secondo la metodologia messa a punto da Jorge Garcia Badaracco;
3) La definizione delle “competenze trasversali”, cioè delle caratteristiche di cui sarebbe opportuno che fossero dotati sia i “conduttori”, cioè il personale medico-psichiatra e psicologo- psicoterapeuta, sia i “facilitatori”, mi riferisco al personale infermieristico, agli assistenti sociali e ai terapisti della riabilitazione psichiatrica che, secondo questa metodologia di lavoro, fanno parte del gruppo dio operatori che sviluppa il funzionamento del Gruppo Multifamiliare;
4) La formulazione di un Programma di Formazione per entrambe queste tipologie di operatori.
L’idea di fare questo Progetto Europeo ha per scopo:
Promuovere la conoscenza dei Gruppi Multifamiliari secondo Jorge Garcia Badaracco (JGB), individuandone le differenze rispetto agli altri tipi di approccio al problema e il riconoscimento che la tipologia degli operatori che li può condurre è costituita da un
gruppo, non è confinata ad operatori che possono essere specialisti della materia ma con una limitata esperienza pratica e che, viceversa, risulta fondamentale la partecipazione di operatori magari con un minore livello di preparazione teorica ma con molta esperienza pratica.
Questo mette in luce la vera natura di questi gruppi che propongono una visione della Psichiatria e, quindi, del modo di intervenire nei confronti dei pazienti psichiatrici gravi, profondamente diverso da quello tradizionale a cui siamo abituati. Secondo JGB, in questi gruppi, composti dai pazienti, dai loro genitori più qualsiasi altro familiare e dagli operatori, si può costruire un clima che consenta la ripresa di un dialogo tra le diverse componenti in gioco: pazienti, familiari e operatori.
Il miglioramento del clima comunicativo può portare ad un miglioramento in primo luogo del paziente, in seconda istanza dei familiari e, conseguentemente, dei loro rapporti reciproci, nonché dell’andamento dei rapporti tra gli operatori.
In breve il Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare (GPMF) può riuscire a dare luogo ad una comunità di persone al lavoro in cui ognuno può imparare a dare una mano per l’alleviamento dei sintomi del paziente, per la riduzione del carico dei familiari e per la costruzione di un clima di collaborazione migliore tra i diversi tipi di operatori che cercano di concorrere a questo scopo.
Non si tratta di costruire una situazione di lavoro che si contrapponga alle modalità di lavoro abitualmente usate negli ambiti psichiatrico, riabilitativo e psicoterapeutico, ma di riuscire, da un lato, a permettere a pazienti e familiari di usare le strutture, di cui possono disporre per le cure, nel migliore dei modi, dall’altro, per gli operatori, di sperimentare forme di collaborazione fra sé stessi a cui abitualmente non è possibile accedere.
Tornando all’esperienza di Lisbona, in quella sede è stato verificato il livello di avanzamento degli sforzi effettuati da tutti i Partners, finora, per il raggiungimento dei primi due Intellectual Output e si sono gettate le basi per il raggiungimento degli altri due.
Il confronto tra le diverse situazioni di lavoro in cui ogni operatore svolge la sua azione, come sempre, è stato molto proficuo, soprattutto per la comprensione approfondita delle difficoltà, diverse ma simili, così come quando si mettono insieme a ragionare tante famiglie, che gli operatori, in ogni contesto, si trovano di fronte.
Questo lavoro è stato scritto in collaborazione con la Dott.ssa Catania Daniela – LiPsiM Roma.
Grazie….♥️