I predatory journals sono delle riviste scientifiche online che pubblicano articoli di scarsa qualità, senza sottoporli a una adeguata revisione paritaria, al solo scopo di trarre profitto dalle tasse di pubblicazione richieste agli autori. Si tratta di una pratica disonesta e dannosa, che mina la credibilità e la validità della ricerca scientifica, e che inganna i lettori, i ricercatori e le istituzioni. In questo articolo, cercheremo di capire meglio cos’è un predatory journal, come riconoscerlo, quali sono le sue conseguenze e come evitarlo.
Cos’è un predatory journal
Un predatory journal è una rivista scientifica online che si spaccia per una rivista seria e affidabile, ma che in realtà non rispetta gli standard di qualità e di etica della pubblicazione scientifica. Un predatory journal, infatti, non ha un comitato editoriale qualificato, non svolge una revisione paritaria rigorosa e trasparente, non ha una politica editoriale chiara e coerente, non ha una diffusione e un impatto effettivi, e non ha una storia e una reputazione consolidate. Il suo unico obiettivo è quello di attirare il maggior numero possibile di autori, spesso giovani o inesperti, che vogliono pubblicare i propri lavori, e di richiedere loro delle tasse di pubblicazione, spesso nascoste o esorbitanti, senza offrire alcun servizio o garanzia in cambio.
Come riconoscere un predatory journal
Identificare un cosiddetto predatory journal può essere un compito arduo, in particolare per coloro che non sono esperti o al passo con le dinamiche del mondo editoriale scientifico. Nonostante ciò, alcuni segnali possono lanciare un campanello d’allarme. Ad esempio, il nome di una rivista potrebbe suonare notevolmente simile a quello di una pubblicazione rinomata, creando confusione, oppure apparire vago e non chiaramente legato a un ambito di studio definito.
Un altro aspetto che merita attenzione è la qualità del sito web della rivista, che potrebbe rivelarsi scadente, con una presentazione incoerente o truffaldina, zeppo di errori di ogni sorta, o addirittura fornire dati palesemente errati o in contraddizione tra loro, sia che si tratti di informazioni sul comitato editoriale, sull’indice di citazione o sulle affiliazioni.
La procedura editoriale adottata può altresì essere rivelatrice: pubblicazioni rapide e senza un adeguato processo di revisione paritaria, inviti invadenti a sottomettere lavori o promesse di successo editoriale facili e immediate, sono tutti segnali di un approccio poco rigoroso e potenzialmente disonesto. Infine, la politica relativa ai costi di pubblicazione andrebbe esaminata con attenzione: tariffe poco chiare, mutevoli o sproporzionate rispetto al servizio offerto, richieste di pagamento anticipate senza alcuna assicurazione sulla effettiva pubblicazione o possibilità di rimborso, sono tutti elementi che dovrebbero indurre a una riflessione più approfondita prima di procedere con la sottomissione di un proprio lavoro.
Quali sono le conseguenze dei predatory journals
I predatory journals rappresentano una seria minaccia per la scienza e per la società, poiché hanno conseguenze negative sia per gli autori sia per i lettori degli articoli.
Per gli autori, pubblicare in un predatory journal equivale a sprecare tempo, denaro e credibilità, senza ottenere alcun beneficio o riconoscimento per il proprio lavoro. Inoltre, non si contribuisce alla diffusione e alla valorizzazione della conoscenza scientifica.
Per i lettori, invece, leggere un articolo pubblicato in un predatory journal comporta il rischio di ricevere informazioni false, errate, incomplete o fuorvianti. Queste possono influenzare negativamente le decisioni, le opinioni o i comportamenti e compromettere la salute, la sicurezza o il benessere delle persone.
Come evitare i predatory journals
Per non cadere nelle trappole di queste riviste è importante in primo luogo verificare attentamente la reputazione della testata, consultando fonti affidabili e il parere di esperti. È poi fondamentale analizzare con spirito critico il sito web, valutando la trasparenza e coerenza di informazioni su comitati editoriali, policy e linee guida.
Utile anche confrontare la rivista con pubblicazioni analoghe sotto il profilo di qualità e impatto, guardando a numero e tipo di articoli, processi di revisione, diffusione. Infine, gli autori dovrebbero attenersi scrupolosamente alle buone pratiche scientifiche, rispettando requisiti di originalità e accuratezza e seguendo le raccomandazioni delle istituzioni di settore.
Insomma, con un approccio informato, responsabile e conforme all’etica della ricerca è possibile riconoscere e rifuggire queste realtà editoriali ingannevoli e tutelare la qualità della letteratura scientifica.
I predatory journals: minacce per la credibilità della scienza che richiedono maggiore consapevolezza
I predatory journals rappresentano un fenomeno preoccupante che mina la qualità e l’integrità della ricerca scientifica. Queste riviste senza validità scientifica sfruttano il sistema della pubblicazione a pagamento per diffondere articoli di scarsissimo valore, confondendo lettori e comunità scientifica. Si tratta di una forma di disinformazione grave, che erode la fiducia nella scienza veicolando informazioni fuorvianti.
Per contrastare i predatory journals è necessario promuovere una rinnovata cultura dell’etica e del rigore nell’editoria scientifica. Autori, valutatori e lettori devono essere educati a riconoscere e rifuggire pratiche editoriali predatorie e affidarsi solo a riviste qualificate che adottino solide policy di controllo scientifico. La consapevolezza diffusa è l’arma migliore per isolare questo fenomeno parassitario e tutelare credibilità e progresso della ricerca.
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