È fondamentale che le forze politiche dimostrino un impegno trasversale verso l’attenzione ai bisogni psicologici dei cittadini. Il potenziamento del benessere psicologico deve possedere gli stessi riconoscimenti del benessere fisico e non può essere trattato come un investimento a sé stante, così come “le spese dei bisogni psicologici non possono sempre essere affrontate da chi li ha”: è una questione di civiltà e di progresso nel futuro del nostro Paese. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, partecipando alla conferenza stampa di presentazione degli emendamenti bipartisan al Decreto Legislativo “Milleproroghe” in materia di assistenza psicologica nella sfera privata e soprattutto in quella scolastica.
La manovra ha previsto uno stanziamento totale di venti milioni di euro, da ripartire in contributi da € 600,00 per cittadino che ne farà richiesta. L’obiettivo è quello di raggiungere il maggior numero di persone bisognose d’aiuto e consentirgli di svolgere almeno 12 sedute psicoterapeutiche. Questo, è un primo segnale di avvicinamento del governo verso i cittadini, per indurli alla consapevolezza che curarsi non è più sinonimo di debolezza ma di coraggio, e stavolta le Autorità sono dalla stessa parte.
Il bonus, secondo Lazzari, ha anche un forte potere preventivo perché consente di trovare una via di uscita a tutte quelle situazioni che potrebbero aggravarsi e che, purtroppo, non trovano risposta nel nostro Sistema Sanitario Nazionale, dove in media si sviluppa un misero rapporto di un solo psicologo ogni trecento utenti e dieci mila cittadini.
Per quanto riguarda la costituzione di un servizio nazionale di psicologia scolastica, ha aggiunto Lazzari, “è necessaria una risposta immediata all’appello lanciato dal mondo della scuola, studenti e presidi sulla rapida crescita delle fragilità tra giovani e giovanissimi”. Il potenziamento dell’assistenza psicologica negli Istituti scolastici diviene così un focus di primaria importanza per le Istituzioni, che hanno finalmente ammesso di dover sopperire alle mancanze sociali di cui tutti i giovani sono vittime, al fine di concedergli un percorso di riabilitazione senza troppe preoccupazioni.