La mascolinità tossica è un termine che indica quell’insieme di norme, credenze e atteggiamenti che esaltano gli stereotipi di genere legati al mondo maschile, e che possono avere effetti negativi sia sugli uomini che sulle donne. In questo articolo, vedremo cos’è la mascolinità tossica, quali sono le sue conseguenze, e come è possibile superare i modelli dannosi che la sostengono.
Cos’è la mascolinità tossica?
La mascolinità tossica è un concetto che deriva dagli studi di genere e di psicologia sociale, e che si riferisce a una forma di mascolinità egemonica, cioè dominante nella società. Secondo questa visione, per essere considerati veri uomini, gli individui devono dimostrare di possedere alcune caratteristiche, come:
- forza fisica e resistenza al dolore
- aggressività e competitività
- indipendenza e autorità
- controllo delle emozioni e della sessualità
- disprezzo per tutto ciò che è considerato femminile o debole
Questi tratti sono spesso interiorizzati dagli uomini fin dall’infanzia, attraverso il processo di socializzazione, cioè l’apprendimento delle norme e dei valori della propria cultura. La famiglia, la scuola, i media, i gruppi di pari e le istituzioni sono gli agenti socializzanti che trasmettono il modello di mascolinità tossica, sia in modo esplicito che implicito.
Quali sono le conseguenze della mascolinità tossica?
La mascolinità tossica esercita un impatto negativo non solo a livello individuale, ma anche su scala collettiva. All’interno del contesto individuale, gli uomini che si conformano a tale modello di mascolinità possono trovarsi a fronteggiare una serie di questioni. Essi possono incontrare difficoltà nel gestire e esprimere le proprie emozioni, subire un isolamento sociale e avvertire una mancanza di supporto emotivo. Spesso, ciò può condurre a una bassa autostima e a una generale insoddisfazione personale. Non meno rilevanti sono i problemi di salute fisica e mentale, quali stress, depressione, dipendenze e comportamenti autolesionisti. Inoltre, la mascolinità tossica può promuovere comportamenti a rischio come la guida spericolata, l’abuso di alcol e droghe e i rapporti sessuali non protetti.
Passando alla sfera collettiva, la mascolinità tossica favorisce una serie di problematiche sociali. Tra queste, la violenza di genere, sia fisica che psicologica, risulta essere un fenomeno preoccupante, che colpisce non solo le donne, ma anche gli altri uomini. Le persone che non aderiscono agli stereotipi di genere possono subire discriminazione e omofobia. Inoltre, la mascolinità tossica alimenta il sessismo e il patriarcato, perpetuando un sistema di potere basato sulla presunta superiorità degli uomini sulle donne. Infine, la guerra e il militarismo possono essere visti come manifestazioni della forza e dell’aggressività maschile, ulteriori conseguenze della mascolinità tossica.
Come superare i modelli dannosi della mascolinità tossica?
Per superare i modelli dannosi della mascolinità tossica, è necessario innanzitutto riconoscere che la mascolinità non è un dato naturale o immutabile, ma una costruzione sociale e culturale. Questo significa che esistono diverse forme di mascolinità, più o meno positive e funzionali, a seconda del contesto storico e geografico.
In secondo luogo, è importante promuovere una cultura dell’uguaglianza e del rispetto tra i generi, basata sul riconoscimento della diversità e della complementarità tra uomini e donne. Questo implica una revisione critica dei ruoli e delle aspettative sociali imposte agli individui in base al loro sesso biologico.
In terzo luogo, è fondamentale offrire agli uomini degli spazi di riflessione e di confronto sul tema della mascolinità, in cui possano esprimere le proprie emozioni, dubbi e paure senza essere giudicati o stigmatizzati. Questi spazi possono essere gruppi di auto-aiuto, associazioni, progetti educativi o terapeutici.
Un esempio di gruppo che si occupa di questo argomento è il Gruppo di Autocoscienza Maschile (GAM), nato in Italia nel 2017. Il GAM è composto da soli uomini che si incontrano periodicamente per discutere il proprio genere e le problematiche relative ad esso, tra cui la mascolinità tossica. L’obiettivo del GAM è quello di favorire una maggiore consapevolezza di sé e degli altri, e di sviluppare una mascolinità più positiva e responsabile.
Superare i modelli dannosi che sostengono la mascolinità tossica significa liberarsi da una gabbia che limita il benessere e la felicità degli uomini e delle donne. Significa anche contribuire a costruire una società più giusta e pacifica, in cui ogni persona possa esprimere la propria identità e il proprio potenziale senza paura.