Morto in solitudine da sette mesi, trovato mummificato a casa. Un quartiere residenziale di Novara, una vita da giornalista, qualche difficoltà, sicuramente, un po’ economiche, un po’ sociali.
Ma non occorre andare troppo a fondo della sua storia, quella di Pier Attilio Trivulzio, scomparso a 83 anni.
Tutti cercano di capire perché mai quest’uomo non avesse familiari, amici, nessuno che potesse accorgersi della sua morte.
Ma perché non ci chiediamo come è possibile che lo Stato, a cui Trivulzio aveva contribuito con il suo lavoro e la sua esistenza, non si è accorto di lui?
La notizia apre una questione che da molto tempo volevo trattare. Il tema della vecchiaia.
Ma lo spunto è talmente triste che, forse solo per ora, non posso fare altro che tacere.
Sui temi dell’invecchiamento, della solitudine e dell’angoscia di morte, organizzeremo con coloro che vorranno partecipare, una tavola rotonda via zoom.
Maurizio Peciccia e Andrea Narracci hanno già dato il loro assenso.
Si tratta di un tema impegnativo che penso utile sviscerare per i nostri lettori.
Federica concorderà data e ora.
Grazie.