La psicologia sociale è una branca della psicologia che studia le interazioni tra gli individui, analizzando le cause, le conseguenze e i processipsicologici coinvolti nel processo. Gordon Allport la definisce in maniera più ampia come “l’indagine scientifica di come pensieri, sentimenti e comportamenti degli individui siano influenzati dalla presenza oggettiva, immaginata o implicita degli altri.”
L’uomo è un animale sociale, di conseguenza i suoi pensieri e le sue azioni – anche se in maniera inconscia – vengono condizionati dal rapporto con chi gli è vicino, dal singolo individuo e da gruppi di individui… Insomma, da tutto l’ambiente da cui è circondato.
Quali sono i libri consigliati?
I libri di psicologia sociale sono molteplici, trattano vari argomenti e scavano più o meno approfonditamente a seconda del tipo di autore che si sta leggendo. Quasi tutti i libri sono adatti per studenti universitari, ma possono essere molto utili anche per docenti e persone che vogliono approfondire gli argomenti trattati, come la cognizione sociale, gli atteggiamenti delle persone, la persuasione, il pregiudizio, la discriminazione, l’aggressività e il conflitto sociale.
Inoltre, non mancano accenni storici sullo studio della psicologia sociale e il rapporto che questa branca ha con gli altri rami della psicologia.
Qui si può trovare un elenco con 5 libri molto interessanti sulla psicologia sociale, i quali trattano molteplici argomenti che possono aiutare a guardare in maniera più approfondita ciò a cui il lettore si sta approcciando.
“La personalità autoritaria” T. W. Adorno
“La persecuzione e lo sterminio meccanizzato di milioni di esseri umani in quella che era considerata la cittadella della civiltà occidentale”. In questo libro, l’autore analizza il tipo umano e il suo comportamento di aggressività e violenza nei confronti di tutti i tipi di minoranze, quali le discriminazioni razziali, o quelle legate all’orientamento sessuale. Da qui, si comprende come le personalità autoritarie siano ubbidienti nei confronti di persone di rango superiore, ma giudichino deboli quelle che – secondo loro – sono “inferiori”, instaurando un predominante senso di pregiudizio che contraddistingue la società moderna.
Secondo Adorno, infatti, le personalità autoritarie si formano durante l’infanzia e durante l’adolescenza in quei bambini che hanno subito un’educazione troppo rigida da parte dei genitori: il clima ostile spingerebbe i più piccoli a spostare quell’aggressività che non possono sfogare nei confronti dei loro caregivers verso le minoranze.
“L’effetto Lucifero: cattivi si diventa?” P. Zimbardo
“Il male è l’esercizio del potere sugli altri in una situazione in cui non ci si sente responsabili delle proprie azioni.” L’effetto Lucifero è chiamato così perché ha dimostrato come persone considerate buone, normali, possano trasformarsi in mostri capaci di atti disumani: in particolare, l’autore di questo libro – Philip Zimbardo – condusse il cosiddetto esperimento carcerario di Stanford, in cui assegnò in modo casuale a volontari ritenuti equilibrati, maturi, e privi di un passato criminale, il ruolo di prigionieri o di guardie.
Purtroppo, fu costretto a interrompere l’esperimento solo dopo sei giorni perché le “guardie” erano diventate violente nei confronti dei prigionieri, i quali dimostrarono sintomi di apatia e disgregazione individuale e collettiva. Questo effetto suggerisce che la cattiveria non deriva soltanto dall’identità dell’individuo, ma anche dalla specifica situazione in cui ci si trova.
“Una stanza piena di gente” D. Keyes
Viene raccontato un episodio di cronaca nera: Billy Milligan, ventiduenne dell’Ohio, viene arrestato dalla polizia con l’accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha altri precedenti penali e contro di lui le prove sono schiaccianti; tuttavia, successivamente si scopre che soffre di un disturbo dissociativo dell’identità: accanto a lui, ci sono altre dieci personalità distinte che lo portano a comportarsi in maniera imprevedibile, e per questo motivo il verdetto del tribunale è – per la prima volta – non colpevole.
Questo libro è il racconto di un ragazzo confuso, problematico e malato, che permette al lettore di addentrarsi nella sua psiche e di cercare di comprendere uno dei suoi molteplici punti di vista, inducendolo a riflettere su cosa c’è di nascosto dietro a ogni individuo.
“Psicologia della comunicazione” R. Bressen, L. Perotti
La comunicazione è lo strumento più potente che l’uomo abbia per esprimere quello che sente e mediante il quale si instaurano relazioni interpersonali con gli altri. Dunque, è il codice che si utilizza per capirsi e che incide su ogni aspetto della vita umana.
In questo libro, le autrici analizzano le competenze comunicative necessarie per instaurare relazioni interpersonali positive in tutti gli ambiti, ma soprattutto quello lavorativo. Inoltre, si mettono a punto delle strategie per creare una comunicazione efficace che riesca a trasmettere quei valori fondamentali che la caratterizzano, quali la responsabilità, la coerenza, la consapevolezza e il rispetto reciproco.
“Le armi della persuasione” R. B. Cialdini
Perché una richiesta formulata in un determinato modo porta l’uomo a essere più spronato a dire sì invece che a dire no? Quali sono le tecniche che permettono di ottenere il risultato voluto?
A tutte queste domande risponde Robert B. Cialdini. Secondo l’autore, ci sono sei schemi fondamentali che sono alla base delle migliaia di tecniche utilizzate quotidianamente dai persuasori: sono le armi della persuasione – sviscerate dall’autore – a spiegare i meccanismi che governano la mente umana e a riuscire a convincere eticamente le persone. Il libro è stato scritto con l’intento di spiegare come utilizzare questi sei principi in modo corretto per difendersi da coloro che – in maniera non sempre etica – cercano di esercitare influenza sugli altri.