Vaso di Pandora

Le più iconiche frasi del Cappellaio Matto

Il Cappellaio Matto, senza ombra di dubbio, è uno dei più amati personaggi all’interno del coloratissimo mondo di Alice nel paese delle Meraviglie. Nonostante sia passato oltre un secolo dalla prima pubblicazione dell’opera di Lewis Carroll (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, che diede alle stampe la prima versione del suo manoscritto nel 1865), le sue battute restano ancora cult. Molte delle sue esternazioni, magistralmente partorite dalla fantasia di Carroll che, non a caso, ha dato origine a un classico della letteratura mondiale, suscitano ogni volta un’ilarità incontrollabile. Di seguito, abbiamo raccolto alcune delle sue frasi. Le abbiamo definite iconiche perché bambini e adulti le memorizzano con semplicità e si tratta di parole che caratterizzano, senza rischio di confusione, il personaggio.

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Un personaggio memorabile

Il mondo di Alice è ricco di personaggi unici, originalissimi e infinitamente divertenti. Non a caso, ci troviamo nel paese delle Meraviglie. Tra questi, uno di quelli che spicca maggiormente, nel libro come nelle sue successive versioni cinematografiche e televisive, è il Cappellaio Matto.

Alice lo incontra nel corso del capitoli intitolato Un tè di matti. Date le premesse, incontrare un cappellaio pazzo in una sequenza della storia con tale nome non deve stupire. Nelle stesse pagine troviamo anche il ghiro e la Lepre Marzolina, altri due personaggi davvero curiosi. I tre hanno l’abitudine di sorseggiare insieme il tè, cambiandosi continuamente di posto. Il Cappellaio Matto ha un orologio che mostra con precisione la data, ma non segna l’ora. La situazione è particolarmente buffa e la presenza di tipi così strani accentua l’effetto di straniamento ricercato dall’autore durante l’intero percorso di scrittura del libro. Anche in diversi film si nota bene questa dimensione, pensiamo ad esempio alla più recente pellicola dedicata a questa vicenda: Alice in Wonderland di Tim Burton. Anche in questo lungometraggio il cappellaio, interpretato da Johnny Depp, si nota per la sua originalità.

Ogni impersonazione del personaggio si caratterizza per le sue battute, divertenti e affilate, che talvolta finiscono per sfociare nel nonsense più irriverente. Di seguito, abbiamo posto una selezione delle più celebri.

Frasi del cappellaio matto: il cappellaio matto in un bosco
Il Cappellaio Matto è un personaggio strano e peculiare, eppure è possibile leggere in lui un parallelismo con gran parte dell’umanità

Le indimenticabili frasi del Cappellaio Matto

  • Cappellaio Matto: “Credi ancora che sia un sogno, non è vero?” / Alice: “Ma certo! È solo un’invenzione della mia mente!” / Cappellaio: “Questo vorrebbe dire che non sono reale?”/ Alice: “Temo di sì, ma non mi sorprende che io sogni un mezzo matto.” / Cappellaio: “Ma dovresti essere mezza matta anche tu per sognare uno come me…” / Alice: “Evidentemente lo sono… mi mancherai quando mi sveglierò.”
  • “C’è un posto che non ha eguali sulla Terra… Questo luogo è un luogo unico al mondo, una terra colma di meraviglie, mistero e pericolo. Si dice che per sopravvivere qui bisogna essere matti come un cappellaio. E per fortuna… io lo sono!”
  • “Buon viaggio a vederci…”
  • Alice: “È impossibile!” / Cappellaio Matto: “Solo se pensi che lo sia.”
  • Cappellaio Matto: “Sono diventato matto?” / Alice: “Temo di sì, sei assolutamente svitato. Ma ti svelo un segreto: tutti i migliori sono matti!”
  • “Prima eri molto più…moltosa! Hai perso la tua moltezza!”
  • “Ho una malattia che si chiama fantasia: porta quasi all’eresia, è considerata pazzia…”

Come si nota, molte di queste affermazioni ed esclamazioni sono scritte avendo in mente un pubblico di bambini, quello che Carroll privilegiava e pensando al quale ha scritto l’intera epopea di Alice nel Paese delle Meraviglie. Ciò non significa che parliamo di una storia che gli adulti non si possono godere. Esattamente come per l’altra opera dedicata alla stessa ragazzina, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, l’autore ha bene in mente la sua platea, ma non si limita a confezionare un prodotto per essa.

Il Cappellaio Matto come metafora dell’umanità

Se Alice è l’eroina indiscussa della vicenda (e non potrebbe essere diversamente, dal momento che essa è letteralmente intitolata con il suo nome), il Cappellaio Matto, probabilmente persino di più dello Stregatto, è il suo vero aiutante. Nonostante la sua follia, è piuttosto facile relazionarsi a lui. Si tratta infatti di un personaggio che sogna, affronta la vita di petto e la vive nei suoi limiti e nelle sue costrizioni. Di fatto, se lo smascheriamo delle sue peculiari caratteristiche, ci rendiamo conto che è uno di noi, un uomo nel quale non è difficile identificarsi. Questo fatto è piuttosto chiaro, se leggiamo la seconda selezione delle sue frasi iconiche:

  • “Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe…
  • “Il tempo si è offeso e si è fermato, da allora più neanche un ticchettio.”
  • “Ma che cappello mi prende?”
  • “Non sarò mai uno perfetto, nessuno lo è. Sarò sempre coerente con i miei pensieri e felice di distinguermi.”
  • “La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità!”
  • “Deliranza! Che bellanza!”
  • Cappellaio: “Perché un corvo e una scrivania sono uguali?” / Alice: “Perché?” / Cappellaio: “Non ne ho la più pallida idea!”

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