
Ogni vita è un viaggio costellato da mutamenti, crisi, rinascite. Le fasi dell’esistenza non sono solo scandite dal tempo biologico, ma si articolano in passaggi psicologici profondi, che modellano la nostra identità e il nostro…
Come dimenticare una persona che ti piace profondamente? Non essendo mai un atto immediato, né puramente razionale, non si tratta solo di allontanare un pensiero o smettere di cercare un contatto, ma di decostruire un…
L’anno scorso ho visto il film “Io capitano”, film di Matteo Garrone candidato al Leone d’Argento per la migliore regia; il film racconta la storia di un ragazzo senegalese che decide di affrontare il viaggio…
Succede sempre più spesso: un messaggio sul telefono ci infastidisce, una conversazione ci irrita, perfino l’idea di uscire con amici fidati può sembrarci un peso. “Perché non sopporto più nessuno?” è una domanda che si…
Nella seconda metà degli anni 90, il nostro gruppo ha avuto il privilegio di fare formazione con il prof. Zapparoli, il quale, attraverso incontri a Milano quindicinali, ci ha insegnato a modulare e ad interpretare…
Nella seconda metà degli anni 90, il nostro gruppo ha avuto il privilegio di fare formazione con il prof. Zapparoli, il quale, attraverso incontri a Milano quindicinali, ci ha insegnato a modulare e ad interpretare…
Le bugie dei bambini hanno da sempre rappresentato una tematica di interesse per la psicologia infantile, soprattutto per il risvolto che possono avere nello sviluppo morale individuale.
L’articolo esplora il tema della Tecnica come filo conduttore che lega fenomeni apparentemente distanti, dalla superstizione magica alla tecno-scienza contemporanea, fino alle manifestazioni psicopatologiche del controllo. Attraverso un approccio interdisciplinare, si propone la persistenza di…
Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.
L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.
Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.
Interessante l’intervento di Anna Bonfanti. Mi limito soltanto ad evidenziare un passo del commento che ha ingenerato in me qualche perplessità (ma mi scuso anticipatamente qualora avessi male interpretato) laddove si dice che “…la scienza è imperfetta, ha per esempio proliferato nei totalitarismi (vedi teoria darwiniana della selezione naturale e liberismo selvaggio)”. Comunque sia, a scanso di equivoci, mi preme sottolineare che non è la “teoria darwiniana della selezione naturale” in sé ad essere totalitaria, ovviamente, ma forse sono certi totalitarismi che si sono appropriati indegnamente della teoria darwiniana per giustificare ideologicamente le differenze di classe sociale o la presunta superiorità di un popolo rispetto ad un altro o per difendere radicalmente il laissez faire e opporsi agli interventi pubblici in economia diretti a “salvare dall’estinzione gli individui incapaci dell’autodisciplina necessaria a sopravvivere”. È vero che lo stesso Darwin ha utilizzato l’espressione “survival of the fittest” (“sopravvivenza del più adatto”) dando così la stura ad un “fraintendimento” monumentale, a voler essere indulgenti. Tuttavia, “fit” cioè “adatto” non vuol dire andare alla ricerca degli organismi “più adatti” tra quelli che sono adatti al loro ambiente e tra questi addirittura scovare “il più adatto” o “il più capace” insomma “il migliore” stravolgendo così totalmente il concetto di “fitness”, probabilmente, e riducendolo quasi ad una sorta di pratica “eugenetica ontologica e sociale in seconda battuta”. A meno non ci stiamo riferendo impropriamente ancora al “darwinismo sociale” nel tal caso staremmo parlando di Spencer e di “spencerismo sociale”, forse. Che è tutt’altra cosa, direi. Non c’è omomorfismo tra le teorie di Darwin e di Spencer, mi sembra. Sebbene anche nel caso di Spencer ci andrei cauto a definirlo tout court “il crudele sostenitore di certe piaghe sociali in nome di una presunta naturalità delle stesse”. Non so cosa ne pensate, mah…
La sintesi non sempre è la migliore via della chiarezza: non intendevo certo presentare il darwinismo come sostenitore di un approccio eugenetico a giustificazione delle disparità sociali. Mi riferivo all’uso che viene fatto delle teorie scientifiche, come ben espresso nel commento