Parliamo di ambivalenza emotiva quando dobbiamo descrivere la condizione psicologica, non così rara, in cui una persona sperimenta due o più emozioni contrastanti. Simultaneamente. È una reazione umana naturale, soprattutto quando ci troviamo di fronte…
Il mondo dei giocattoli ha sempre avuto un impatto rilevante sulla crescita e lo sviluppo dei bambini, fornendo modelli di riferimento che, a volte, influenzano il modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri.…
Iniziare una nuova vita all’estero, lontano da casa e fuori dalla propria comfort zone, implica numerosi cambiamenti. Anche in termini psicologici. Sono tutti necessari per raggiungere una nuova stabilità, in una cornice sconosciuta. Chi si trasferisce dovrà…
Definiamo stalking psicologico una forma di abuso mentale ed emotivo caratterizzata da comportamenti ripetuti e ossessivi. Questi non sono certo casuali, bensì volti a controllare, intimidire o manipolare una persona. A differenza dello stalking fisico,…
L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.
Trent'anni fa prendevo in cura presso il Sert di Genova Cornigliano, un camionista che abusava fortemente della cocaina mi spiegava che il suo datore di lavoro era molto contento di lui perché, mentre i suoi…
La Riabilitazione Cognitiva è definita come il processo terapeutico che ha lo scopo di migliorare la capacità individuale di processare ed utilizzare le informazioni in entrata e che permette di potenziare il funzionamento dell’individuo nella…
Il cibo è da sempre fonte di gratificazione, compensazione e piacere. Il concetto di comfort food, tanto in voga negli ultimi anni, ci ricorda semplicemente, che spesso utilizziamo il cibo come antidepressivo naturale, proprio perché…
“Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E come con voi? E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e con lo schizofrenico…
Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.
L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.
Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.
Interessante l’intervento di Anna Bonfanti. Mi limito soltanto ad evidenziare un passo del commento che ha ingenerato in me qualche perplessità (ma mi scuso anticipatamente qualora avessi male interpretato) laddove si dice che “…la scienza è imperfetta, ha per esempio proliferato nei totalitarismi (vedi teoria darwiniana della selezione naturale e liberismo selvaggio)”. Comunque sia, a scanso di equivoci, mi preme sottolineare che non è la “teoria darwiniana della selezione naturale” in sé ad essere totalitaria, ovviamente, ma forse sono certi totalitarismi che si sono appropriati indegnamente della teoria darwiniana per giustificare ideologicamente le differenze di classe sociale o la presunta superiorità di un popolo rispetto ad un altro o per difendere radicalmente il laissez faire e opporsi agli interventi pubblici in economia diretti a “salvare dall’estinzione gli individui incapaci dell’autodisciplina necessaria a sopravvivere”. È vero che lo stesso Darwin ha utilizzato l’espressione “survival of the fittest” (“sopravvivenza del più adatto”) dando così la stura ad un “fraintendimento” monumentale, a voler essere indulgenti. Tuttavia, “fit” cioè “adatto” non vuol dire andare alla ricerca degli organismi “più adatti” tra quelli che sono adatti al loro ambiente e tra questi addirittura scovare “il più adatto” o “il più capace” insomma “il migliore” stravolgendo così totalmente il concetto di “fitness”, probabilmente, e riducendolo quasi ad una sorta di pratica “eugenetica ontologica e sociale in seconda battuta”. A meno non ci stiamo riferendo impropriamente ancora al “darwinismo sociale” nel tal caso staremmo parlando di Spencer e di “spencerismo sociale”, forse. Che è tutt’altra cosa, direi. Non c’è omomorfismo tra le teorie di Darwin e di Spencer, mi sembra. Sebbene anche nel caso di Spencer ci andrei cauto a definirlo tout court “il crudele sostenitore di certe piaghe sociali in nome di una presunta naturalità delle stesse”. Non so cosa ne pensate, mah…
La sintesi non sempre è la migliore via della chiarezza: non intendevo certo presentare il darwinismo come sostenitore di un approccio eugenetico a giustificazione delle disparità sociali. Mi riferivo all’uso che viene fatto delle teorie scientifiche, come ben espresso nel commento