Vaso di Pandora

L’impatto della televisione sui giovani spettatori

La televisione è diventata nel tempo un media estremamente diffuso e ormai presente in modo capillare in ogni casa. In Italia si guarda la tv in compagnia della famiglia, durante i pasti o nelle ore di riposo, ma anche in modo solitario e spesso questo dispositivo viene controllato anche da bambini molto piccoli, spesso inconsapevoli dell’impatto della televisione sui più giovani.

Quanta televisione guardiamo?

Infatti, è stato stimato che nei paesi industrializzati la televisione rimanga accesa in media sette ore al giorno e i consumi televisivi non sono molto minori anche nei paesi in via di sviluppo. In particolare, nel contesto italiano la stragrande maggioranza dei bambini fra i tre e i cinque anni guarda la televisione per almeno un’ora al giorno, mentre nella fascia d’età compresa fra i sei e i diciotto anni queste statistiche aumentano fino a due-quattro ore al giorno.

L’utilizzo televisivo risulta essere maggiore sia nei contesti di maggiore svantaggio socioeconomico, sia nelle famiglie più numerose; probabilmente, tale diffusione risulta essere legata alla maggiore difficoltà nell’offrire attività alternative valide. Tuttavia, nonostante la tv sia diventata uno dei compagni più assidui dei bambini e dei ragazzi, non sempre l’utilizzo che si fa di questo strumento è totalmente consapevole, infatti, avere la tv accesa non significa necessariamente guardare con attenzione.

I bambini e i ragazzi si orientano verso canali e programmi di loro interesse, che siano comprensibili e coinvolgenti, mentre si limitano ad acquisire passivamente i contenuti televisivi che non coincidono con i loro interessi e possibilità di comprensione. Dunque, avere spesso la tv accesa in soggiorno o in cameretta può alimentare un utilizzo passivo dei programmi passati attraverso i media.

Per quanto riguarda i contenuti apprezzati dai bambini e dai ragazzi, secondo una serie di studi internazionali, i programmi creati appositamente per questa fascia d’età sarebbero maggiormente apprezzati dai più piccoli, mentre con il tempo perdono gradualmente di popolarità e aumenta invece l’interesse per la visione di film, serie televisive e giochi a quiz.

Inoltre, intorno all’undicesimo anno di vita circa, iniziano a delinearsi anche gli interessi di genere: i maschi iniziano ad appassionarsi ai canali sportivi e alla musica, mentre le femmine tendono a preferire soap operas e telenovelas.

Qual è l’impatto della televisione su bambini e ragazzi?

Sicuramente un utilizzo moderato non crea alcun tipo di problematica, ma quando questo diventa eccessivo va a togliere del tempo prezioso da dedicare ad altre attività, come la lettura e lo studio, infatti, diversi studi hanno evidenziato come la maggiore quantità di tempo impiegato di fronte alla tv corrisponda ad un minore successo scolastico.

Inoltre, una ulteriore difficoltà consiste nell’esposizione di bambini e ragazzi a contenuti non adatti alla fascia d’età, in particolare a causa della violenza trasmessa attraverso certi programmi. Infatti, è stata documentata una forte correlazione fra esposizione alla violenza e aggressioni fisiche: la ricerca sperimentale riporta che l’esposizione a quindici minuti di programmazione violenta determinano un aumento di tendenze aggressive in un quarto degli spettatori.

Strategie per ridurre l’impatto della televisione

È quindi importante considerare una serie di strategie che le famiglie possono usare per tutelare i propri figli dall’impatto della televisione:

  • Innanzitutto, gli apparecchi televisivi sono dotati di una strumentazione volta ad impedire l’accensione ad ore o programmi non voluti.
  • Risulta importante regolare e aiutare la ricezione televisiva per rendere bambini e ragazzi dei fruitori critici e non passivi: il genitore dovrebbe guardare la tv con il figlio, scegliendo e proponendo attivamente dei canali adeguati. Inoltre, è possibile fornire al bambino spiegazioni e informazioni utili.
  • La televisione non dovrebbe essere utilizzata come “baby sitter” e sarebbe necessario stabilire delle regole relative ad un orario massimo di fruizione o al divieto di certo programmi.
  • Sarebbe meglio evitare di posizionare la televisione nella cameretta dei bambini e non tenere sempre accesa quella del soggiorno.
  • La televisione non dovrebbe essere utilizzata come premio o come punizione.
  • Un altro aspetto importante consiste nel collegare quanto appreso in televisione nella vita reale, ad esempio, replicando una ricetta vista insieme.
  • Infine, sarebbe importante dare il buon esempio e non essere i primi a dedicare tanto tempo alla televisione.
Note Bibliografiche
1

Berti A.E., Bombi A.S. (2017). Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna.

2

Guidetti A. (2016). Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, Il Mulino, Bologna.

3

Rothbart, MK (1989). Temperamento e sviluppo. In GA Kohnstamm, JE Bates, & MK Rothbart (a cura di), Temperament in Childhood(pp. 187–247). John Wiley & Figli.

4

Simonelli A. (2014). La funzione genitoriale. Sviluppo e psicopatologia, Raffaello Cortina Editore.

5

Usai M.C:, Viterbori P., Alcetti A. (2007). Temperamento e identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento, Psicologia clinica dello sviluppo.

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