Considerazioni a margine di fatto di cronaca
Suscita incredulità e scalpore leggere del bambino di due anni “dimenticato” in auto e morto soffocato mentre il padre,dirigente di azienda, era al lavoro.
I giornali ne hanno data ampia notizia e non ci è dato di sapere i particolari della vicenda se non le informazioni che più “colpiscono”.
In una intervista alla Stampa il collega Villari descrive molto bene in linea generale su quali potrebbero essere le cause organiche o meno dell’evento che difficilmente una persona comune riesce a figurarsi.
Chi sarà incaricato della eventuale perizia, potrà entrare meglio nel dettaglio dell’accaduto ed indagare in modo approfondito sulle cause di una tragedia familiare così raccapricciante.
Io voglio soltanto ricordare che comunemente si dice che i figli sono “una parte di noi”. Quindi la domanda che mi farei, usando la forza del senso comune, è di quale parte stiamo parlando ed ancora quando questa parte diventa un problema; ne consegue che prima della coscienza della presenza dell’altro (in questo caso c’è stata una evidente mancanza di coscienza nel dimenticare) deve esserci la consapevolezza di sé stessi ovvero dei propri affetti e delle loro contraddizioni.
Non sempre questo è possibile e neppure scontato, quindi se ci poniamo il problema, da clinici, della prevenzione dobbiamo fare molta attenzione a quei segnali molto lievi di disagio mentale che si manifestano con alterazioni del tono dell’umore, con stanchezza cronica, con alterazioni del ritmo sonno veglia ecc.
Ovviamente non tutte le persone ”normali” possono essere, senza una richiesta, sottoposti ad una indagine specialistica e quindi il problema ritorna alla funzione di sostegno e solidarietà che i rapporti amicali e di coppia, familiari in senso lato, possono avere nel segnalare la difficoltà di una persona,
Non essere né sentirsi soli in altre parole……………………………………