Una condizione di benessere sul lavoro e una situazione nella quale si sta bene, gestendo al meglio il tempo e le energie, può condurre a un aumento della produttività e della soddisfazione in generale. È dunque di interesse, per ogni imprenditore, mettere a punto un efficace piano di gestione dello stress lavorativo per i propri dipendenti. Investire in formazione, mettendo assieme pratica e teoria, può fare molta differenza su questo fronte. Nel caso in cui lo stress si gestisca male, è possibile andare incontro a ripercussioni, anche serie, tanto in ambito professionale quanto sul piano personale. Il deflusso delle angosce lavoro-correlate e la promozione del benessere dei lavoratori dovrebbero essere tenute in seria considerazione da ogni datore di lavoro.
Che cos’è lo stress lavoro-correlato?
La definizione di stress lavorativo (o lavoro-correlato, le due espressioni sono sinonimi) la dobbiamo all’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (European Agency for Safety and Health at Work). Stando all’analisi di questo autorevole ente, essa non è che la condizione esperita nel momento in cui le richieste provenienti dal contesto lavorativo eccedono la capacità dell’individuo di fronteggiarle. In sostanza, ogni volta che ci viene chiesto troppo, finiamo sotto stress. Le conseguenze di questa condizione deteriorano l’impegno nei confronti del lavoro. Ponendo l’individuo tra l’incudine e il martello, minano la stabilità dell’equilibrio tra la sua vita professionale e privata. Lo stress lavorativo genera malcontento e origina emozioni negative.
Una delle più note manifestazioni dello stress lavoro-correlato è quella del cosiddetto burn-out. Si tratta di uno stato di esaurimento determinato dall’avere a che fare con altre persone, in situazioni piuttosto impegnative dal punto di vista emotivo. Questa catena ci fa sentire meno capaci, quando non proprio inadeguati, e causa una ridotta realizzazione personale che, naturalmente, è tutt’altro che ottimale all’interno di un ambiente come quello lavorativo.
Gestione dello stress lavorativo e sue aree di incidenza
Lo stress lavoro-correlato permea l’intera esperienza del lavoratore. Esso agisce infatti su svariate dimensioni coinvolte nella sfera professionale. Vediamole:
- organizzazione e gestione del lavoro;
- ambiente e condizioni fisiche;
- carichi e ritmi di lavoro;
- scadenze pressanti;
- scarso equilibrio tra lavoro e privato, tipicamente sbilanciato verso il primo dei due.
A ben vedere, dunque, l’impatto di questa condizione è tutt’altro che sottovalutabile. Una corretta gestione dello stress lavorativo serve proprio a minimizzare il rischio di ritrovarsi impantanati in una o più di queste situazioni. Focalizzandosi sui metodi necessari per la gestione dello stress e promuovendo il benessere lavorativo, tanto fisico quanto mentale, è possibile prevenire la sua emersione in tutte e cinque le aree principali di rischio appena elencate.
Prevenzione, prevenzione e prevenzione
Gli studiosi delle condizioni lavorative e del loro impatto sulle persone hanno dimostrato quanto sia importante prevenire il rischio di angosce, all’interno di qualsiasi contesto aziendale. Prevenendo, si evita di incorrere nelle situazioni indicate nel paragrafo precedente, le quali sono – frequentemente – molto difficili da gestire. I principali metodi di prevenzione sono tre. Tuttavia, occorre affrontare bene la situazione. Lo stressato, o il potenziale tale, non pensi che basti scegliere il metodo più semplice da applicare per uscire da questo tunnel. Una qualsiasi delle azioni che stiamo per vedere, se attuata in maniera scorretta o incompleta, può intensificare lo stress invece di ridurlo. Progettiamo sempre con attenzione gli interventi da intraprendere, valutandoli e monitorandoli con tutte le accortezze del caso.
I principali metodi di prevenzione, quelli che nel tempo si sono dimostrati maggiormente efficaci, sono i seguenti:
- interventi di gestione della comunicazione, che mettano in chiaro ruoli, compiti e obiettivi dei lavoratori;
- percorsi di formazione per la gestione e comprensione delle proprie percezioni personali, nonché alle reazioni ai fattori di stress e adattamento al cambiamento;
- gestione dello stile di vita attraverso la conoscenza e messa in pratica di strategie mirate ad acquisire un giusto equilibrio tra vita professionale e privata.
Strategie per la gestione dello stress lavorativo
Portare avanti una corretta gestione dello stress lavorativo significa trovare le strategie corrette per limitare la sua incidenza. Che cosa significa? Dobbiamo riuscire ad applicare metodologie che vadano a modificare l’ambiente oppure noi stessi. Questo processo si compone di due fasi: una prima, imprescindibile, nella quale è necessario conoscere e riconoscere i fattori di stress, fisico come mentale. Una seconda nella quale, invece, dobbiamo mettere in campo reazioni emotive, fisiche, cognitive e comportamentali per riuscire ad affrontare i fattori precedentemente evidenziati.
Nel momento in cui notiamo che c’è qualcosa che non va e ci sentiamo ansiosi, angosciati o insofferenti sul posto di lavoro, teniamo a mente alcune regole:
- diamo il giusto peso a ogni situazione; evitiamo di sovraccaricare la mente con pensieri negativi ed emozioni troppo forti o acuiremo il malessere;
- miglioriamo le nostre abilità assertive e mostriamo empatia a colleghi o dipendenti. Non è sempre semplice ma si tratta di un vero e proprio segreto per gestire al meglio ogni situazione, anche la più stressante;
- prendiamoci cura di noi. L’equilibrio tra vita professionale e privata è fondamentale. Se sentiamo che ci occorre una pausa, chiediamo un permesso;
- organizziamo tempi e spazi, ci servirà a massimizzare la produttività e aumentare la concentrazione.