La situazione di crisi precipitata negli ultimi anni più velocemente e più gravemente ha origine con tutta probabilità dal sopravvento del movente economico in sanità:
con le modalità rilevate in tutti gli ambiti dell’esistenza umana conseguenti alle spoporzionate spinte del mercato, alla necessità di limitare i costi e alla riduzione al
così detto “homo economicus “.
Questo è a mio avviso il nodo più difficile da sciogliere tra l’emarginazione delle persone più fragili e/o originali e le risposte carenti nel nostro specifico dei servizi psichiatrici. Il tema è complesso , una delle chiavi di lettura che più mi ha interessato ritrovare in una recentissima e chiara sintesi del problema proposta da Lino Ciancaglini, che ci segnala e ribadisce come la ricerca dia conto del fatto che lo stigma nasca spesso da responsabilità degli stessi operatori con l’implicito invito all’attenzione e alla consapevolezza necessarie.
Possiamo trovare riscontro e sviluppi utilissimi a questo discorso nel pensiero di grandi esponenti della letteratura scientifica sull’argomento:
German E. BERRIOS che parte dal cuore stesso dell’operare psichiatrico rileva che solo dalla pratica è possibile risalire al centro dei compiti della Psichiatria che ha la sua ragion d’essere nel COMPRENDERE e AIUTARE le persone con uno stato di sofferenza mentale. Delimitata dalle necessarie norme legali,etiche e scientifiche, all’IMMAGINAZIONE terapeutica, sia dei clinici che di coloro che soffrono, occorre garantire uno spazio di sviluppo e di crescita.
Christopher BOLLAS che ritiene indispensabile fare dell’insight psicologico,della consapevolezza della nostra vita interiore, il fulcro di una analisi culturale e sociale volta a recuperare un più equilibrato concetto del sé all’interno della società.
Sulla linea degli esperti coinvolti da Gianni Giusto per esprimersi a questo proposito penso che la strada da percorrere sia quella di puntare a migliorare la qualità della formazione e del lavoro degli operatori psichiatrici : trovare modo di promuovere esperienze lavorative e culturali di ampio respiro con prospettive che sostengano le più autentiche motivazioni alla crescita personale attraverso consapevolezza e gratificazione professionale all’interno di un gruppo di lavoro.
Il miglioramento della nostra cultura può rappresentare uno strumento di elezione per contrastare indifferenza e distrazione pesanti ostacoli al PENSIERO.
Brava!