Le donne nemesi sono quelle che hanno il coraggio di affrontare il narcisista, di metterlo di fronte alle sue responsabilità e di non lasciarsi manipolare dal suo fascino. Sono donne che hanno una forte personalità, una grande autostima e una profonda consapevolezza di sé.
Ma chi sono queste donne nemesi? Da dove nasce la loro forza e la loro resilienza? Quali sono le caratteristiche che le distinguono dalle altre donne che si relazionano con il narcisista? E quali sono i benefici e i rischi di essere una donna nemesi? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, analizzando il mito di Nemesi, la dea greca della giustizia e della vendetta, e confrontandolo con le esperienze reali delle donne nemesi.
Il mito di Nemesi
Nella mitologia greca, Nemesi era la dea che puniva gli uomini per i loro eccessi, per la loro arroganza e per la loro ingiustizia. Era la figlia di Oceano e Notte, oppure di Zeus, a seconda delle versioni. Era una dea bellissima e severa, che vegliava sull’equilibrio del mondo e sulla distribuzione della fortuna. Era spesso raffigurata con una bilancia, una spada o una frusta in mano, simboli della sua funzione di giudice e di esecutrice.
Secondo il racconto più famoso, Nemesi fu l’unica a resistere al fascino di Narciso, il bellissimo giovane che si innamorò della sua immagine riflessa nell’acqua. Narciso tentò in tutti i modi di sedurre Nemesi, ma lei lo respinse con disprezzo. Allora Narciso si mise a seguirla ovunque, cercando di costringerla ad amarlo. Nemesi, per sfuggirgli, si trasformò in vari animali, fino a diventare una cerva. Narciso continuò a inseguirla finché non la raggiunse in un bosco sacro ad Artemide, la dea della caccia. Qui Nemesi si fermò e si voltò verso Narciso con uno sguardo fiero e implacabile. Narciso rimase folgorato dalla sua bellezza e si avvicinò per baciarla. Ma Nemesi lo respinse con forza e lo colpì al cuore con una freccia infuocata. Narciso cadde a terra sanguinante e morì tra le braccia della dea.
Nemesi aveva così vendicato tutte le donne che Narciso aveva respinto o illuso con il suo fascino. Tra queste c’era Eco, la ninfa che aveva perso la voce per amore di Narciso e che era stata condannata a ripetere solo le ultime parole degli altri. Eco aveva implorato Nemesi di punire Narciso per il suo orgoglio e la sua crudeltà. Nemesi aveva esaudito il suo desiderio, ma al tempo stesso aveva provato compassione per Narciso, che era stato vittima della sua stessa bellezza.
Le caratteristiche delle donne nemesi

Il mito di Nemesi ci offre una chiave di lettura per comprendere le caratteristiche delle donne nemesi nella realtà. Queste donne non si lasciano intimidire dal potere, dalla fama o dal denaro del narcisista, ma che lo sfidano con la loro intelligenza e la loro integrità. Sono donne che non cercano l’approvazione o la gratificazione del narcisista, ma che si basano sui loro valori e sui loro obiettivi.
Le donne nemesi si distinguono dalle altre donne che si relazionano con il narcisista, come la donna cervo o la donna eco. La donna cervo è quella che viene predata dal narcisista, che ne subisce il fascino e le manipolazioni, che si lascia sfruttare e umiliare, che perde la sua identità e la sua dignità. La donna eco è quella che tenta di far innamorare il narcisista, che ne ripete le parole e i gesti, che si annulla per compiacerlo, che si illude di poterlo cambiare.
Le donne nemesi, invece, sono quelle che riescono a liberarsi dal narcisista, a rompere il legame tossico e a riprendersi la loro vita. Sono quelle che hanno il coraggio di dire basta, di imporre i loro limiti e di difendere i loro diritti. Sono quelle che hanno la forza di andare via, di chiudere la porta e di non voltarsi indietro. Sono quelle che hanno la resilienza di guarire dalle ferite, di ricostruire la loro autostima e di ripartire da sé.
La forza della compassione
Le donne nemesi devono trovare un equilibrio tra la forza e la compassione. La forza è quella che permette loro di affrontare il narcisista, di difendere la propria dignità e di liberarsi dalla sua influenza. La compassione è quella che permette loro di comprendere il narcisista, di perdonarlo e di lasciarlo andare. La forza senza compassione può portare all’odio, alla rabbia o alla vendetta. La compassione senza forza può portare alla pietà, alla colpa o al rimpianto. Solo la forza con la compassione può portare alla pace, alla serenità e all’amore.
Le donne nemesi possono trovare questo equilibrio se si ricordano che il narcisista è un essere umano ferito, che soffre per la sua mancanza di amore e per il suo vuoto interiore. Ciò non significa giustificare le sue azioni o minimizzare le sue colpe, ma significa accettare la sua realtà senza giudizio o condanna. Significa contemporaneamente riconoscere il proprio valore e il proprio contributo alla relazione con il narcisista, senza negare le proprie emozioni o le proprie responsabilità.