Le distorsioni cognitive – o “errori di ragionamento” – sono schemi di pensiero irrazionali e automatici che rimandano una lettura delle situazioni estrema e senza sfumature di pensiero.
Le distorsioni cognitive possono quindi influenzare negativamente la percezione della realtà e l’interpretazione degli eventi.
Sottovalutare i pensieri distorti, laddove frequenti e condizionanti del rimando che abbiamo del mondo e degli avvenimenti, può contribuire ad alimentare disturbi psicologici, ansia, stress, sensazione di inadeguatezza e depressione.
La psicologia offre diverse vie d’uscite per capire come riconoscere e correggere queste distorsioni, primo e fondamentale passo fondamentale per promuovere una prospettiva più equilibrata e migliorare la salute mentale complessiva.
Vedremo di seguito alcune delle distorsioni cognitive più comuni, il loro impatto sulla vita complessivo dell’individuo e i consigli per affrontarle e favorire il benessere psicologico.
Alcune distorsioni cognitive
Le distorsioni cognitive sono molte e variegate, ma tutte hanno in comune la tendenza a fornire visioni e percezioni estreme di esperienze e situazioni. Il pensiero distorto è frutto di meccanismi automatici che non lasciano spazio a dubbi, riflessioni o sfumature di pensiero.
Esasperare o minimizzare una situazione, saltare a conclusioni immediate di fronte a un’informazione, etichettare immediatamente qualcuno o qualcosa, responsabilizzarsi eccessivamente di fronte a ogni avvenimento senza valutare cause e contesto reale, sono solo alcune delle più comuni distorsioni cognitive. Anche credere sempre di sapere cosa un’altra persona voglia dire o fare o stia pensando, filtrare le informazioni immagazzinando solo quella parte negativa e che asseconda il nostro pensiero di partenza, sono indicatori di distorsione del pensiero.
Altri pensieri distorti largamente diffusi sono:
- Catastrofizzazione: una distorsione cognitiva in cui si tende a immaginare il peggio possibile in ogni situazione. Questo pensiero eccessivamente negativo può amplificare lo stress e l’ansia. Riconoscerlo è il primo passo per affrontare questa distorsione.
- Pensiero polarizzato: il pensiero in bianco e nero, o polarizzato, è una distorsione che divide le esperienze in categorie estreme, senza sfumature. Questo modo di pensare può ostacolare la comprensione della complessità della vita. Correggerlo implica riconoscere e accettare le sfumature nelle situazioni.
- Generalizzazione eccessiva: ossia l’estensione di una singola esperienza negativa a un concetto più ampio. Correggere questa distorsione richiede esaminare le prove concrete e riconoscere quando si sta facendo una generalizzazione basata su una singola situazione.
- Personalizzazione: interpretare gli eventi come se fossero direttamente correlati a sé stessi, anche quando non c’è alcuna connessione. Correggere questa tendenza comporta riconoscere che non tutto è centrato su di noi e che molti eventi sono al di fuori del nostro controllo.
- Deumanizzazione: riguarda la percezione delle altre persone come completamente negative o inferiori o non dotate del nostro stesso sentire. Correggere questa distorsione richiede un esame critico delle proprie convinzioni e un impegno nel cercare di comprendere gli altri in modo più completo.
Correggere e gestire le distorsioni cognitive
A seconda della tipologia di distorsione, della sua gravità e incidenza sulla nostra vita quotidiana e delle sue implicazioni psicologiche, è possibile ricorrere a diverse strategie e approcci per gestirla e correggerla, nell’interesse del nostro benessere mentale.
Praticare mindfulness, ad esempio, è un aiuto concreto per diventare consapevoli dei propri pensieri, permettendo di riconoscere le distorsioni cognitive quando si manifestano.
La consapevolezza offre l’opportunità di interrompere il ciclo del pensiero distorto.
Impegnarsi di esaminare criticamente le prove a sostegno di un pensiero distorto è cruciale per l’autoconsapevolezza: chiedersi quali prove concrete supportino una determinata interpretazione può aiutare a correggere il pensiero distorto e a riconoscerlo quando si ripresenta.
Tra le strategie utilizzate per correggere le distorsioni cognitive vi è quella del reframing positivo: praticare il reframing positivo implica cercare modi alternativi di interpretare una situazione. Identificare aspetti positivi o prospettive più equilibrate può contribuire a cambiare il modo in cui si percepisce un evento.
Infine, il sostegno di un professionista e l’avvio di un percorso psicoterapeutico di cura è la soluzione migliore in caso di distorsioni cognitive che incidono sul quotidiano e sul benessere mentale e sociale dell’individuo.
In particolare, la terapia cognitivo-comportamentale è un approccio terapeutico che si concentra sul riconoscimento e sulla correzione delle distorsioni cognitive. Lavorare con uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto in CBT può essere particolarmente utile in caso di malessere legato al pensiero distorto.
Per superare le distorsioni cognitive è necessario impegno e consapevolezza.
Riconoscere questi schemi di pensiero irrazionale è il primo passo per sviluppare una prospettiva più equilibrata e promuovere una salute mentale positiva.
L’adozione di strategie pratiche, come la mindfulness e il reframing positivo, può contribuire a cambiare il modo in cui interpretiamo il mondo, favorendo una visione più sana e una vita più equilibrata.