Ci siamo mai chiesti che cos’è la psicologia? Chi è un professionista della disciplina, probabilmente, conosce già la risposta a questa domanda. Negli anni di formazione e specializzazione, infatti, è inevitabile affrontare questo importante punto interrogativo. Chi però non è uno psicologo ma, magari, soltanto un appassionato, o un’appassionata, della scienza della mente, potrebbe essere curioso di iniziare ad approfondire da qui, dall’abc di questa materia. Ebbene, in questo approfondimento cercheremo di dare una risposta esplicativa, così da fornire a chiunque desideri approfondire il tema identitario un’esaustiva spiegazione su che cosa sia, in effetti, questa psicologia di cui scriviamo quotidianamente su Il vaso di Pandora.
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Definiamo la psicologia
Con il termine psicologia indichiamo una scienza che si occupa dei processi della mente. Il suo scopo è promuovere la qualità della vita delle persone su cui interviene e, di conseguenza, sulla popolazione in generale. Il fondamento della disciplina è la ricerca scientifica specifica e i contributi da cui parte sono quelli delle discipline antropologiche. Le competenze e gli strumenti offerti dalla materia hanno una lunga serie di applicazioni in svariati contesti della vita quotidiana. Alcuni dei principali ambiti nei quali è evidente il contributo della psicologia sono i seguenti:
- passaggi critici durante il viaggio della vita. La disciplina affianca le persone e le supporta a dovere nell’infanzia, durante l’adolescenza, all’interno delle relazioni di coppia, nei momenti intimi, in gravidanza nonché quando sono chiamate ad affrontare la terza età e il tramonto della vita;
- benessere e prevenzione di disturbi e patologie. La psicologia è un efficace supporto per la nostra salute: aiuta a regolare gli stili di consumo, ci dà sicurezza, mitiga la violenza e regola la dipendenza dalle sostanze;
- educazione e sviluppo. A scuola, nella genitorialità, durante l’intero processo formativo e nella lotta ai disturbi dell’apprendimento (DSA) la psicologia fornisce un saldo vincastro su cui poggiarsi:
- disturbi cognitivi. Chiaro campo di applicazione della disciplina, la quale ha sviluppato – e sta ancora sviluppando – numerose modalità di valutazione e riabilitazione psicologica in seguito a trauma cranico, ictus, emorragie cerebrali o altre cerebrolesioni acquisite. La materia studia e fronteggia anche condizioni neurologiche o degenerative come sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, malattia di Parkinson e altri;
- analisi organizzative e selezioni di lavoro. La psicologia ha prodotto metodologie e strategie di selezione, testing, valutazione, decision making, team building e analisi.
In aggiunta a queste branche principali ve ne sono di secondarie, meno direttamente collegate con la psicologia più tradizionale ma sempre supportate da essa. È il caso di immigrazione, giustizia, sport, ergonomia, gestione e cura degli eventi traumatici… Insomma, la disciplina è davvero pervasiva e ha trovato nicchie di applicazione in numerosi aspetti della vita quotidiana.
Cos’è la psicologia e quali sono i suoi oggetti di studio?
Chiarito che cos’è la psicologia, andiamo ora a vedere quali siano i suoi oggetti di studio e approfondimento. Potremmo dire che la disciplina studia l’intero approccio dell’uomo alla vita, perché di fatto è quel che fa: analizza e corregge il modo in cui una persona vive, o quantomeno tenta di farlo, sebbene non sempre ci riesca. Per raggiungere questo scopo si dedica allo studio e all’analisi della memoria, dell’intelligenza, dell’apprendimento, della comunicazione, delle emozioni e dell’affettività. La materia è anche particolarmente attenta alla frustrazione, all’aggressività, alla motivazione e ai conflitti. Altre sue aree di profondo interesse sono la sfera relazionale, i gruppi sociali e le forme organizzative. L’inconscio, reso celebre dai noti studi di Sigmund Freud, è un altro oggetto di studio privilegiato della disciplina psicologica.
I settori della psicologia
La storia della psicologia si è consolidata fino a diventare quel che conosciamo oggi nel corso del XIX secolo. La materia è nata all’interno del campo delle scienze filosofico-umanistiche, poi si è aperta alla metodologia di studio e ricerca delle materie naturali e ne ha adottato tutti i criteri di sperimentazione, osservazione e quantificazione. I suoi settori di approfondimento si sono ampliati e sviluppati nel corso del tempo, dal momento che la psicologia è in continua evoluzione, dovendo studiare e analizzare situazioni e stati d’animo che sono frequentemente connessi con i tempi che corrono. A oggi, possiamo distinguere almeno dieci diversi settori di applicazione psicologica:
- psicologia sperimentale: ambito della ricerca di base e di quella applicata. Al suo interno troviamo le neuroscienze, la psicometria e tutti gli studi sulla struttura e sulle funzioni della personalità.
- Psicologia clinica: ambito forse principale e sicuramente più noto. Esso comprende aree quali la psicologia ospedaliera, la psicodiagnostica, la neuropsicologia clinica, la psicologia della disabilità e quella della riabilitazione, l’analisi delle dipendenze patologiche e, ovviamente, la psicoterapia.
- Psicologia sociale applicata: si dedica all’approfondimento della psicologia della salute, dell’anziano, della comunità e dell’interculturalità. È un settore in continuo avanzamento e quello che oggigiorno si sta sviluppando di più.
- Psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
- Psicologia giuridica e forense.
- Psicologia penitenziaria: qui rientra la criminologia. È una branca concentrata sugli interventi nelle carceri e nelle case di detenzione, luoghi nei quali cerca di fare luce su che cosa spinga un criminale a offendere.
- Psicologia della religione.
- Psicologia militare.
- Psicologia dello sport.
- Psicologia delle emergenze. Questa interviene quando c’è un lutto da elaborare o un disturbo post-traumatico da mitigare. Se ne servono principalmente, ma non soltanto, le vittime e i soccorritori di emergenze individuali o collettive.
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