Possedere un brutto carattere può complicare alcuni aspetti della vita quotidiana. Tipicamente, chiunque lo possiede è consapevole di questo suo limite e cerca di domare tale spigolatura, sforzandosi di mantenere il controllo e reprimendo ogni sentore di reazione. Di fatto, desidera annullare alcuni suoi aspetti per rendersi meno burbero, dal momento che teme di non essere accettato se si mostrerà per quel che è. Questo è sempre un errore. Quando cerchiamo di azzerare e annullare alcuni nostri aspetti che non ci piacciono, spesso non facciamo che alimentarli, rendendoli più forti. Nascondere le parti di noi che non accettiamo sotto il tappeto significa dare loro modo di fare capolino tutte le volte che vogliono. Evitiamo di chiuderci in noi stessi e facciamo tesoro delle esperienze spiacevoli che dobbiamo al nostro difficile carattere. Esse ci daranno infatti modo di lavorare per superare tutti i nostri limiti.
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Iniziare dall’autoaccettazione
Sheldon B. Kopp, uno psichiatra americano, portò avanti numerosi studi e ricerche sulle esperienze di vita di chi abbia un carattere difficile. Le conclusioni che ha tratto ci danno un’importante indicazione. A suo avviso, gli aspetti meno gradevoli di noi vanno accettati esattamente come facciamo con i nostri maggiori pregi. È soltanto nel momento in cui riusciamo ad accogliere e fronteggiare gli aspetti più complicati del nostro brutto carattere che riusciamo a compiacerci di quelli teneri e piacevoli.
Un brutto carattere mina profondamente tutti quelli che sono gli elementi basilari e imprescindibili di un rapporto orizzontale. Si tratta di una bomba a orologeria per tutto quello che ci consente di stare piacevolmente insieme: rapporti, fiducia, amore… Ognuna di queste dimensioni è profondamente segnata dal brutto carattere. Esso infatti va a smontare quell’empatia e quel piacere di stare insieme che sono alla base delle relazioni umane. Siamo animali sociali e cerchiamo inconsciamente la relazione e il contatto. Anche i più solitari sono ben lieti di fare nuove conoscenze e trascorrere del tempo assieme ad altre persone. Perché questo meccanismo funzioni, però, è necessario che alla base vi sia una volontà da tutte le parti di stabilire un contatto. Un caratteraccio indebolisce alla base queste intenzioni, comportandosi da acido corrosivo per le fondamenta stesse di ogni rapporto sociale.
Se ci sentiamo di essere in questa condizione, o se ne abbiamo le prove poiché abbiamo sperimentato abbandono e isolamento, nel corso della nostra vita, proprio a causa del caratteraccio che abbiamo, partiamo dal riconoscere la nostra situazione. Portiamo avanti un esame di coscienza, rispolverando gli episodi più salienti nei quali il brutto carattere ci ha rovinato la vita. Potrebbe essere doloroso riportare a galla alcune memorie difficili, che ci fanno star male, ma si tratta di un passo molto importante nel cammino dell’autoaccettazione. È infatti questo quel di cui abbiamo bisogno per uscire dalla gabbia che ci fa soltanto subire il carattere che abbiamo e iniziare a lavorare per ammorbidirlo e renderlo meno predominante. Dobbiamo partire da qui per cambiare e vivere una socialità migliore.
Brutto carattere e disturbi psicologici
I sintomi che indicano una persona dotata di brutto carattere sono numerosi, e piuttosto diversificati. Non mettere a frutto un talento; bloccarsi un secondo prima di sostenere un esame, un colloquio di lavoro o anche un appuntamento galante; avvertire di non avere valore o ritenere di meritarsi soltanto insuccesso e delusione; fare l’impossibile pur di farsi lasciare dal partner; frequentare persone tossiche sapendo che non possono portarci a nulla di buono… Si potrebbe continuare a lungo snocciolando situazioni nelle quali vediamo all’opera un brutto carattere o, per esprimerci in termini più psicologici, un disturbo di personalità. Negli esempi citati abbiamo posto quello narcisista, quello paranoide e quello dipendente. Erroneamente, si ritengono i disturbi di questo tipo meno severi di quelli legati, per esempio, alle dipendenze o all’alimentazione, eppure si tratta di problematiche capaci di far soffrire molto la vittima e i suoi cari.
Se non si affrontano i problemi connessi al brutto carattere, si può incorrere in ansia, stati depressivi e altri disagi. Esistono diversi livelli, per così dire, di caratteraccio. Molti riescono tranquillamente a condurre la propria vita, senza alcun tipo di complicazione se non quella di passare da antipatici. Altri invece possono isolarsi e provare emarginazione a causa di questo loro modo di essere. La buona notizia è che anche per questi ultimi esiste una via d’uscita.
Convivere con il brutto carattere e limitarlo
Chi debba fronteggiare un brutto carattere in forma lieve, può riuscire a conviverci soltanto con la propria forza di volontà. Dovrà naturalmente armarsi di determinazione ed empatia, nonché essere pronto a scusarsi nel caso in cui si comporti in maniera poco opportuna a causa del suo caratteraccio. Le abilità che una persona dotata di questo carattere deve portare con sé sono autoaccettazione e apertura al dialogo. Capiterà di esplodere e reagire negativamente a una situazione non gradita, poco male. Non appena sarà tornata la calma, chiediamo perdono e ricuciamo. Invece di perdere una relazione, la avremo recuperata motivando la nostra reazione.
Qualora il brutto carattere sia invece particolarmente problematico, occorrerà rivolgersi a uno specialista. A certi livelli, il caratteraccio è un vero e proprio disturbo di personalità, anche serio. Per superarlo, è utile mettere in pratica itinerari di psicoterapia cognitiva.
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