L’autosabotaggio nelle relazioni è un fenomeno che consiste nel mettere in atto comportamenti che compromettono il benessere e la felicità di una coppia, nonostante il desiderio di amare e di essere amati. Si tratta di una forma di autodifesa inconscia, spesso legata a traumi irrisolti, paura dell’abbandono o scarsa autostima. In questo articolo, vedremo come riconoscere i segnali dell’autosabotaggio nelle relazioni, quali sono le possibili cause e come superare i pattern negativi che lo alimentano.
Cos’è l’autosabotaggio nelle relazioni
L’autosabotaggio nelle relazioni si verifica quando una persona adotta condotte che generano distanza, conflitto o insoddisfazione con il partner, pur avendo un forte legame affettivo e una buona intesa. Si tratta di un modo per anticipare e controllare una possibile fine della relazione, per evitare di soffrire o di essere delusi.
L’autosabotaggio nelle relazioni può manifestarsi in vari modi, tra cui la chiusura emotiva, che si verifica quando uno smette di condividere emozioni e sentimenti con il partner, creando un muro difensivo intorno al proprio cuore. Un altro esempio è la regressione emotiva, un comportamento che può portare a comportarsi in modo infantile o immaturo, evitando di assumersi le proprie responsabilità o di rispettare le esigenze dell’altro.
L’infedeltà rappresenta un altro modo in cui l’autosabotaggio può manifestarsi, quando si tradisce il partner o si flirta con altre persone, sia per mettere alla prova i propri sentimenti sia per provocare una reazione. Similmente, il perfezionismo può sabotare una relazione quando si pretende troppo da sé stessi o dal partner, rifiutando di accettare i difetti o gli errori, generando così frustrazione e tensione.
Le aspettative irrealistiche possono anch’esse portare all’autosabotaggio, specialmente quando si idealizza il partner o la relazione, ignorando la realtà e finendo per sentirsi facilmente delusi o insoddisfatti. Anche un continuo compiacimento, che porta a annullarsi per fare sempre piacere al partner, rinunciando ai propri gusti, interessi o opinioni, può portare alla perdita della propria identità e autostima.
Infine, pensieri in eccesso e una continua condivisione possono contribuire all’autosabotaggio. Il primo si riferisce all’analisi eccessiva di ogni dettaglio della relazione, la ricerca di problemi o difetti, alimentando ansia e insicurezza. Il secondo, invece, si riferisce alla tendenza a raccontare tutto al partner, senza lasciare spazio alla privacy o al mistero, rendendo la relazione monotona e prevedibile.
Questi comportamenti possono essere consapevoli o inconsci, ma in entrambi i casi minano il successo e la stabilità della relazione.
Quali sono le cause dell’autosabotaggio nelle relazioni
L’autosabotaggio nelle relazioni si origina spesso da esperienze passate che hanno inciso negativamente sulla psiche della persona. Tra queste, un ruolo fondamentale è giocato dai traumi infantili. Assumono una rilevanza particolare le dinamiche tossiche osservate tra i genitori, come violenti litigi o abbandoni, che possono condurre a internalizzare modelli disfunzionali di relazione. Questi ultimi si manifestano attraverso l’insicurezza, la sfiducia o la paura dell’intimità.
Un altro aspetto determinante è rappresentato dalle relazioni precedenti. Vissuti dolorosi con ex partner, quali tradimenti, maltrattamenti o rifiuti, possono creare ferite emotive che si ripresentano nella relazione attuale. Queste si esprimono attraverso il senso di colpa, il risentimento o la diffidenza.
Infine, la bassa autostima riveste un ruolo decisivo. Una scarsa considerazione di sé stessi, il sentirsi inadeguati o non degni di amore, possono condurre a sabotare la propria felicità. Questa tendenza può derivare dalla necessità di confermare le proprie convinzioni negative o dal timore di deludere il partner.
Come superare l’autosabotaggio nelle relazioni
Per superare l’autosabotaggio nelle relazioni, il primo passo consiste nel riconoscere i comportamenti autodistruttivi e le loro conseguenze. Ciò richiede un’osservazione attenta di sé stessi e della propria relazione, senza cadere nel giudizio o nella negazione. È altresì fondamentale identificare le radici dell’autosabotaggio, cioè le esperienze passate che hanno generato paure o insicurezze che lo alimentano. Questo compito può necessitare l’assistenza di un professionista, come uno psicologo o un terapeuta di coppia, in grado di fornire un adeguato sostegno e orientamento.
Un altro aspetto cardine è lavorare su sé stessi e sulla propria relazione per modificare i pattern negativi e introdurre nuovi modi di pensare e agire. Tra le strategie utili, vi è l’importanza di migliorare la comunicazione, esprimendo i propri sentimenti, bisogni e aspettative al partner e ascoltando i suoi con rispetto e comprensione. Questo approccio favorisce l’intimità, la fiducia e la risoluzione dei conflitti.
Potenziare l’autostima è un altro tassello importante nel superamento dell’autosabotaggio: apprezzare le proprie qualità, accettare i propri limiti, valorizzare i successi e riconoscere gli errori contribuisce a sentirsi più sicuri, indipendenti dall’approvazione altrui e liberi dal timore del giudizio del partner.
È inoltre vantaggioso coltivare la propria individualità, dedicando tempo a sé stessi, ai propri interessi, hobby o passioni, senza trascurare il partner, ma mantenendo una sana autonomia. Questa pratica arricchisce la personalità individuale e rende la relazione più stimolante e variegata.
Un altro punto fondamentale è sfatare le credenze irrazionali, mettendo in discussione i pensieri negativi o distorsivi che si hanno su se stessi, sul partner o sulla relazione, confrontandoli con la realtà e le evidenze. Questo processo riduce l’ansia e l’insoddisfazione.
Infine, vivere nel presente, concentrandosi sul qui e ora, senza rimuginare sul passato o preoccuparsi del futuro, permette di godere dei momenti positivi che la relazione offre, incrementando il benessere e la gratitudine.