Vaso di Pandora

Amare la solitudine: elementi da considerare

Si tende a pensare che le persone amanti della solitudine siano timide, riservate o addirittura asociali. In realtà, però, si tratta soltanto di pregiudizi, che spesso hanno poco a che fare con la verità. Imparare a stare bene senza compagnia è un aspetto che può rivelarsi molto importante nella nostra vita. Amare la solitudine è un tratto che può caratterizzare molte persone, sebbene l’uomo sia, com’è risaputo, un animale sociale. Il fatto che ci sia chi non si sente a proprio agio quando esce da solo, o da sola, si deve al fatto che gran parte del tempo libero si trascorre tipicamente assieme ad altri. Cenare per conto proprio, andare al cinema con un solo biglietto e viaggiare senza accompagnatori sono atteggiamenti perfettamente normali. La società moderna però, nonostante il forte individualismo figlio dei social network, vede ancora con occhio critico e giudicante chi si comporti in questa maniera.

Leggi anche: “Insicurezza patologica: percorsi per la fiducia in sé stessi

Imparare a stare bene da soli

Giudicare chi trascorre molto tempo da solo come burbero, depresso, poco attraente o senza amici è un pregiudizio. Quando cadiamo in queste valutazioni sommarie dimostriamo una certa ignoranza: non dovremmo dimenticarci che c’è una bella differenza tra il sentirsi soli e il decidere di trascorrere del tempo senza condividerlo con qualcuno. Un conto è amare la solitudine, un altro – ben diverso – quello di soffrirla. Così come ci si può trovare su una spiaggia vuota, senza nessun altro in vista, sentendosi felici e sereni, è possibile frequentare una festa con centinaia di invitati e sentirsi profondamente soli. Non sono poche le persone che valutano molto bene la compagnia di sé stessi e dei propri pensieri e che magari aspettano il weekend, o il giorno di riposo, soltanto per stare un pò da sole, libere dal vociare e dalle compagnie forzate con cui ci troviamo spesso a condividere il nostro tempo.

La psicologia e l’antropologia sono molto meno critiche della società in generale, per quanto riguarda la solitudine. Secondo gli studi e le rilevazioni di queste discipline, infatti, chi sa stare bene da solo tende ad avere un’autostima più alta, è più premuroso e maggiormente fiducioso. Ma qual è l’identikit delle persone che amano la solitudine, quali sono le tipiche caratteristiche di chi si trova a suo agio con sé stesso? Non sono le stesse per tutti, ma ve ne sono molte in comune. Di seguito, ne abbiamo raccolte sette. Come vedremo, si tratta di elementi molto positivi.

Amare la solitudine: una persona su un sentiero di montagna
Chi sta bene da solo e ama la solitudine ha una maggiore autostima ed è più fiducioso

Avere una mente aperta

Chi sta bene da solo, normalmente, è una persona piuttosto curiosa e possiede una mente aperta. Amare la solitudine è spesso sinonimo di provare piacere nel vivere all’avventura, svolgendo attività diverse tra loro, amando il brivido e la possibilità di vivere sempre esperienze nuove. Dobbiamo toglierci dalla testa che amare la solitudine significhi essere persone rigide e conservatrici. Non è affatto così, tutt’altro. Una mentalità aperta consente di avere idee più flessibili e, quindi, di adattarsi facilmente al mondo in continua evoluzione nel quale viviamo.

Apprezzare di più le amicizie

Non per forza chi apprezza dedicarsi del tempo è un solitario. Frequentemente, tende ad avere amici selezionati, con i quali si trova perfettamente a suo agio e con cui può parlare di tutto, senza dover per forza conoscere molte altre persone. Ciò si deve al fatto che chi ama la solitudine potrebbe avere bisogno di più tempo per aprirsi, essere spontaneo e rendersi disponibile a nuove relazioni. Una volta superata questa barriera, però, ci si troverà di fronte a un amico, o un’amica, molto leale, il cui interesse sta nella creazione e nello sviluppo di connessioni molto profonde.

Amare la solitudine vuol dire avere coraggio

Il solitario ama testare nuovi hobby. È abituato ad affrontare le sue paure, i suoi problemi e le sue debolezze frontalmente. Ciò significa essere forte e coraggioso. Mantenere un intimo contatto con il sé interiore significa possedere l’equilibrio necessario ad affrontare le inevitabili avversità della vita.

Conoscere il valore del tempo

Le persone a cui piace stare da sole gestiscono tipicamente le attività quotidiane in modo efficace. Sanno che il tempo è prezioso e desiderano investirlo bene. Si dedicano a ciò che amano, cercando di non inseguire cose irrilevanti. Tendono inoltre a essere più produttive, dal momento che silenzio e solitudine fomentano la concentrazione.

Possedere maggiore autoconsapevolezza

Stando da soli, è più facile fermarsi a osservare e a riflettere. Risulta infatti semplice spostare l’attenzione dall’esterno verso l’interno. Chi dice di amare la solitudine possiede pertanto un livello più alto di consapevolezza e conoscenza del sé. Conoscere i propri punti di forza e di debolezza significa essere dotati di migliore propensione al raggiungimento degli obiettivi personali.

Essere più empatici e amare la solitudine

Dedicando più tempo all’osservazione, chi ama stare solo è più abile a capire cosa sta succedendo agli altri. Per questo motivo, tende a non giudicare, mantenendosi quanto più empatico possibile. Apprezzando maggiormente la bellezza interiore e privilegiandola all’avvenenza è molto attento al comportamento degli altri e nota quando qualcosa non sta andando bene.

Non avere paura del rifiuto

Gli amanti della solitudine sono sicuri di loro stessinon cercano l’approvazione costante degli altri. Questa capacità è davvero invidiabile. Tali persone sanno che possono essere felici da sole, sono consapevoli di non dovere nulla a nessuno e, per questo, non hanno paura di essere rifiutate. Inoltre tendono a essere circondati da pochi ma buoni amici e familiari. Questi li supportano e forniscono loro una base solida d’amore. Molte di queste persone, felici del loro tempo e della loro situazione, hanno imparato a dire no quando necessario. Sanno restare fedeli ai loro valori e non fanno né dicono mai qualcosa soltanto per compiacere.

Leggi anche: “Casa in disordine: riflessioni sugli aspetti patologici

Condividi

Lascia un commento

Leggi anche
dermatillomania
10 Dicembre 2024

Dermatillomania: come riconoscere e trattare il disturbo

La dermatillomania è un disturbo poco conosciuto ma particolarmente diffuso. Questo disturbo, definito anche “disturbo da escoriazione”, porta chi ne soffre a graffiarsi o pizzicarsi la pelle in modo compulsivo, causando lesioni più o meno…

Psicoterapia bioenergetica
10 Dicembre 2024

Psicoterapia bioenergetica: cos’è e come può aiutare

La psicoterapia bioenergetica è un metodo terapeutico che unisce aspetti fisici e psicologici per affrontare una varietà di problematiche emotive. Fondata dal medico e psicoterapeuta Alexander Lowen, questa disciplina parte dal presupposto che il corpo…

Nasce Mymentis

L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.

Scopri la nostra rivista

 Il Vaso di Pandora, dialoghi in psichiatria e scienze umane è una rivista quadrimestrale di psichiatria, filosofia e cultura, di argomento psichiatrico, nata nel 1993 da un’idea di Giovanni Giusto. E’ iscritta dal 2006 a The American Psychological Association (APA)

Le Ultime dall'Italia e dal Mondo
Leggi tutti gli articoli
dermatillomania
10 Dicembre 2024

Dermatillomania: come riconoscere e trattare il disturbo

La dermatillomania è un disturbo poco conosciuto ma particolarmente diffuso. Questo disturbo, definito anche “disturbo da escoriazione”, porta chi ne soffre a graffiarsi o pizzicarsi la pelle in modo compulsivo, causando lesioni più o meno…

Psicoterapia bioenergetica
10 Dicembre 2024

Psicoterapia bioenergetica: cos’è e come può aiutare

La psicoterapia bioenergetica è un metodo terapeutico che unisce aspetti fisici e psicologici per affrontare una varietà di problematiche emotive. Fondata dal medico e psicoterapeuta Alexander Lowen, questa disciplina parte dal presupposto che il corpo…

ludopatia e sessualità
9 Dicembre 2024

Ludopatia e sessualità

La relazione tra “ludopatia e sessualità” costituisce un’intersezione delicata tra il comportamento compulsivo legato al gioco d’azzardo e l’intimità personale, che merita un approfondimento accurato. La ludopatia, con le sue ripercussioni devastanti, non si limita…

Storie Illustrate
Leggi tutti gli articoli
8 Aprile 2023

Pensiamo per voi - di Niccolò Pizzorno

Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.

24 Febbraio 2023

Oltre la tempesta - di Niccolò Pizzorno

L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.

Pizz1 1.png
14 Settembre 2022

Lo dico a modo mio - di Niccolò Pizzorno

Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.