Vaso di Pandora

Terapia occupazionale: i migliori esercizi da provare

La terapia occupazionale si serve di un percorso specifico, costituito da diverse attività, da seguire sia in casa (con l’aiuto di un assistente o della persona che si prende cura del paziente) sia in una struttura ospedaliera specifica o case di cura. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli esercizi consigliati da provare.

Cos’è la terapia occupazionale

La terapia occupazionale (TO) è una professione sanitaria riabilitativa che consente al paziente una migliore qualità della vita, maggiore benessere e salute psico-fisica attraverso l’occupazione, al fine di mantenere o recuperare l’indipendenza nelle attività quotidiane, riprendere in mano la propria vita ed il proprio corpo dopo eventi traumatici e/o malattie invalidanti, raggiungere una maggiore serenità mentale ed il miglioramento dei disturbi

In cosa consiste e come funziona la terapia occupazionale

Il terapista occupazionale è una figura abilitata che opera al fine di riabilitare un paziente con disabilità temporanee o permanenti attraverso la strutturazione di un percorso specifico che comprende attività quotidiane e ludiche. La terapia viene disposta in base ad un previo colloquio ed una conoscenza approfondita del paziente, di modo che essa sia il più possibile funzionale e di successo. 

Il percorso riabilitativo può cambiare in base a diversi fattori, quali:

  • Età del paziente
  • Tipo di malattia
  • Contesto sociale
  • Passato del paziente
  • Percorso in struttura o a domicilio
  • Personalità del paziente

In quali ambiti interviene la TO

Esistono diversi tipi di terapia occupazionale ed ogni terapista può organizzare il percorso in maniera differente, anche in base alla sua area di competenza. Per comodità, la terapia occupazionale può essere suddivisa in tre macroaree:

  • Terapia occupazionale in ortopedia: si occupa di migliorare e curare le patologie legate all’apparato locomotore (ossa, articolazioni, muscoli, tendini etc.).
  • Terapia occupazionale in neurologia: si occupa di migliorare e curare le patologie legate al sistema nervoso centrale.
  • Terapia occupazionale in pediatria: si occupa dello sviluppo psicofisico dei bambini e di migliorare e curare le malattie infantili.

In generale, la terapia occupazionale interviene in vari ambiti con l’intento di migliorare aspetti come la mobilità fisica e l’indipendenza, al fine di consentire un recupero totale o parziale delle attività della vita quotidiana.

Terapia occupazionale: esercizi da provare 

Esistono diversi tipi di terapia occupazionale quanto diversi sono i soggetti da trattare; dunque, un unico percorso o specifici esercizi non possono essere funzionali per ogni patologia o disturbo, ma è possibile fare una lista di attività che, in linea generale, possono aiutare a migliorare le condizioni del paziente.

  • Recupero della routine personale

Uno dei maggiori obiettivi della terapia occupazionale è quello di recuperare in maniera totale o parziale la quotidianità del paziente, che a causa della malattia o del disturbo è stata abbandonata. Al fine di riacquistare l’autonomia e l’indipendenza, il paziente dovrà riprendere in mano le vecchie abitudini in maniera lenta e progressiva. 

Attività come il prendersi cura della propria igiene personale, la vestizione e l’alimentazione possono sembrare difficili da svolgere dopo eventi traumatici o l’influenza di disturbi e malattie, per questo il paziente verrà condotto in un percorso di riacquisizione delle abitudini al fine di ricostruire una routine personale, fondamentale per la serenità psico-fisica della persona. La terapia può cominciare con piccoli gesti come lavarsi i denti, indossare le scarpe, mangiare in autonomia usando le posate.

La creazione di un calendario personale può essere molto utile: il paziente potrà organizzare la propria giornata dividendola in mattina, pomeriggio e sera e accostando ad ogni sezione le attività fondamentali da svolgere.

  • Attività motorie

In molti casi, l’attività fisica (specie se comprensiva di attività ludiche) può migliorare nettamente la qualità della vita del paziente, che riacquisterà fiducia nel proprio corpo grazie a movimenti specifici ed esercizi di coordinazione.

Lo spettro di attività  motorie è vasto e vario: si parla di attività che comprendono i muscoli minori, come quelli delle mani, con giochi e terapia che comprendono esclusivamente l’uso di esse, e altre che comprendono i muscoli maggiori, per un uso totale o quasi del corpo. 

Per chi ha subìto l’amputazione di uno o più dita della mano o a causa di una malattia ha difficoltà motorie con le mani, ad esempio, esistono degli esercizi molto utili al fine di recuperare destrezza, sicurezza e coordinazione nei movimenti. Uno di questi prevede l’inserimento di piccoli bastoncini all’interno di alcuni fori praticati su una scatola oppure l’uso di una pinzetta per spostare oggetti leggeri da un bicchiere all’altro. È molto utile alla mobilità delle mani anche l’utilizzo di materiali morbidi (come das, pongo e dido) e giocare con le costruzioni

Per chi ha necessità di recuperare la mobilità dell’intero corpo possono essere d’aiuto attività all’aria aperta, che possono variare d’intensità in base al caso specifico. Piccoli lavori in casa o il giardinaggio possono aiutare in tal senso.

  • Attività ludiche e ricreative

Il gioco è da sempre considerato una delle migliori terapie per il benessere psico-fisico ed è utile per la maggior parte delle malattie e disturbi, indipendentemente dal range d’età del paziente. Piccole attività come la scrittura, il disegno e la pittura sono tra le più semplici e funzionali da attuare, ma si potrebbe fare una lista infinita di occupazioni ricreative da mettere in pratica. Ecco di seguito alcuni esempi:

  • L’ortoterapia: il paziente potrà manipolare la terra, piantare i semi, annaffiare le piante, osservare il processo di crescita di un orto, fruire degli alimenti che si sono prodotti, etc. La forza vitale della natura aiuta a diminuire lo stress e stare a contatto con essa è terapeutico per diverse malattie e disturbi.
  • Giochi di ruolo, individuali e di gruppo: il paziente sarà chiamato a mettere in gioco la propria creatività ed intelligenza sia singolarmente che in un gruppo di persone, sviluppando il gioco di squadra.
  • La musicoterapia: la musica è di grande beneficio per il benessere psicologico: ascoltare vecchie canzoni può portare alla memoria vecchi ricordi per pazienti che sono affetti da Alzheimer. Ascoltare la musica può spingere alla danza, attività che dà beneficio sia in termini psicologici che fisici.
  • Attività di volontariato: il paziente si sentirà utile alla società e acquisirà sicurezza e voglia di fare per aiutare il prossimo.
Argomenti in questo articolo
Condividi

Lascia un commento

Leggi anche

Nasce Mymentis

L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.

Scopri la nostra rivista

 Il Vaso di Pandora, dialoghi in psichiatria e scienze umane è una rivista quadrimestrale di psichiatria, filosofia e cultura, di argomento psichiatrico, nata nel 1993 da un’idea di Giovanni Giusto. E’ iscritta dal 2006 a The American Psychological Association (APA)

Le Ultime dall'Italia e dal Mondo
Leggi tutti gli articoli
Storie Illustrate
Leggi tutti gli articoli
8 Aprile 2023

Pensiamo per voi - di Niccolò Pizzorno

Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.

24 Febbraio 2023

Oltre la tempesta - di Niccolò Pizzorno

L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.

Pizz1 1.png
14 Settembre 2022

Lo dico a modo mio - di Niccolò Pizzorno

Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.