Una vita dedita al lavoro, una vita frenetica, con scadenze da rispettare e progetti da realizzare; ma quando ci concediamo un meritato momento di pausa? Quando ci concediamo il lusso di partire per una vacanza, staccare la spina e tornare più carichi di prima?
La verità è che non sempre è realmente così. Jeroen Nawijn della Erasmus University di Rotterdam, ha spiegato che una volta fatte, le ferie, specie se sono brevi e intense, non aiutano a tornare in ufficio più felice del collega che in vacanza non è andato. E comunque anche gli effetti anti-stress di una lunga vacanza svaniscono in poche settimane dal ritorno in ufficio. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Applied Research in Quality of Life. I dati dimostrano che ciò che rende i vacanzieri realmente felici è il pregustare la vacanza nella loro mente: desiderarla, attenderla, organizzarla e programmarla nei minimi dettagli. Ma al rientro in ufficio non vi è alcuna differenza in termini di felicità tra chi è partito e chi no. Una leggera differenza la si ha con chi è riuscito a concedersi una vacanza più lunga di almeno 3 settimane, in un luogo estremamente rilassante; ma comunque nell’arco di tempo di 8 settimane massimo l’effetto placebo si dissolve.
Come spiega il sociologo Carlo Pruneti, esperto di stress e responsabile della sezione di psicologia clinica dell’università degli studi di Parma, “l’effetto benefico dipende in gran parte da cosa una persona fa prima di partire: se ad esempio lavoriamo tantissimo tutto l’anno e poi all’improvviso stacchiamo, andare in ferie provoca una specie di trauma, sia a livello fisico che psicologico.” L’interruzione radicale del lavoro, può far più male che bene, in quanto portatrice di stanchezza fisica e mentale. È importante non arrivare stremati al giorno della partenza, sarebbe opportuno, se possibile fare brevi pause di 3-4 giorni durante l’anno in modo da non creare all’organismo una drastica interruzione di tutte le attività in un colpo solo.
Fondamentale per cercare di rilassarsi il più possibile sarebbe staccare la spina non solo fisicamente dal lavoro, ma ridurre o eliminare del tutto il solo pensiero di attività da svolgere in ufficio al rientro, o incarichi lasciati in sospeso prima di andar via. Ciliegina sulla torta: disconnettersi completamente, e tenere i dispositivi tecnologici lontani durante la giornata, dedicando al massimo un solo ed unico momento all’interazione sociale. E se con questi accorgimenti ancora abbiamo difficoltà nell’addormentarci e quindi nel rilassarci, abbiamo un’ultima possibilità: svolgere attività fisica, in quanto l’adrenalina rilasciata durante lo sport ci aiuta a prendere sonno e a riposare meglio.