“La gente mi chiede continuamente come faccio a fare una vita così dura, a sacrificare le serate per svegliarmi ogni mattina all’alba e andare a lavorare. Non capiscono che io la pesantezza che vedono loro non la sento, mi alzo dal letto volentieri perché amo ciò che faccio”. Sono pregne di soddisfazione le parole di Laura, pasticcera 22enne che giornalmente percorre quasi 80 km tra andata e ritorno per raggiungere il luogo di lavoro tanto desiderato. Sono 2 anni che si sveglia alle 4.30 per poter iniziare alle 6 il turno nella pasticceria-panificio Pinel fuori Jesolo.
Mauro Pinel, titolare della pasticceria, è fiero ed orgoglioso dei ragazzi assunti negli ultimi 2 anni “i loro occhi, la loro voglia di crescere vanno contro ogni giorno all’idea che i giovani italiani passino il proprio tempo sul divano in attesa di ricevere il reddito di cittadinanza. I miei ragazzi preferiscono guadagnarsi i soldi facendo sacrifici.”
Bellissimo questo esempio dell’attività veneta, di come un sano e sereno ambiente lavorativo possa portare i lavoratori dipendenti ad essere appagati e soddisfatti della vita che conducono.
La soddisfazione lavorativa di un dipendente comprende sia un aspetto affettivo sia uno cognitivo (Hulin & Judge, 2003; Weiss & Cropanzano, 1996).
Locke ha definito la soddisfazione lavorativa come “un piacevole o positivo stato emotivo dato da una valutazione del proprio lavoro o delle esperienze lavorative”
La soddisfazione lavorativaè una risposta affettiva di un lavoratore che riguarda il suo lavoro all’interno dell’organizzazione, e deriva dai confronti da parte del lavoratore tra i risultati raggiunti e quelli che si aspettava, che voleva, di cui aveva bisogno, che desiderava o che percepiva essere giusti o appropriati (Cranny, Smith & Stone, 1992).
La relazione tra la soddisfazione lavorativae la performance ha affascinato da decenni i ricercatori e sono state postulate molte spiegazioni teoriche per spiegare questa relazione
Per esempio, le teorie sociali-cognitive predicono che:
- gli atteggiamenti verso il lavoro dovrebbero influenzare i comportamenti (nella performance lavorativa ad esempio);
- i comportamenti (o le ricompense ricevute dalla performance) danno luogo agli atteggiamenti nei confronti del lavoro (teorie dell’aspettativa di base; Naylor, Pritchard & Ilgen, 1980; Vroom, 1964);
- la soddisfazione lavorativa e la performance sono legate reciprocamente.