Domenica sul monte Carmo splendeva il sole e la giornata appariva la migliore per un’escursione nel nostro paesaggio autunnale.
La giovane coppia che gestisce il rifugio di Pian delle Bosse ci ha accolto per la merenda con una torta squisita e caffè: simpatici e bravi!
L’avventura più piacevole però è stata per me con la loro gatta, non credo di saperla descrivere bene, ma il suo accostarmi, le fusa e il pelo morbido insieme al regalo dello strusciarsi e lasciarsi carezzare, mi hanno curato, mentre sentivo il bisogno di essere consolata.
Desidero condividere qualche impressione dal nostro territorio per rappresentare quest’anno gli affetti che si risvegliano con il Natale occasione che nel volgere delle stagioni e delle consuetudini sociali è per alcuni difficile da vivere; perciò un momento dell’anno che professionalmente ci ha spesso riguardato.
Trascorrere il Natale, le Feste, se viviamo condizioni problematiche, come spesso i nostri pazienti, è difficile e sicuramente ricordi ed esperienze dolorose dall’osservatorio del Pronto Soccorso del S. Martino rimarranno, nel “bagaglio” spesso pesante del mio percorso di psichiatra nell’urgenza.
Il regalo e gli auguri che vorrei proporre con questa condivisione passa attraverso il breve racconto della gatta e la fotografia realizzata in un’altra passeggiata al tramonto pochi giorni fa. Vorrei trasmettervi l’intreccio di ricordi immagini e pensieri di cui ognuno di noi può fare esperienza camminando con i propri affetti e dolori.
Visti dal lungomare di Finalpia, i tramonti esplodono e si mostrano in tutta la spettacolarità del bellissimo paesaggio che la riviera ligure offre e tuttavia questo scatto mi è parso particolare e fortunatissimo!
Emozioni direbbe Mogol