Sulla banchina è un brulicare di persone, c’è fermento il giorno di una regata e la sfida comincia lì. Sguardi rapidi tra gli equipaggi, nelle loro divise tutti uguali, ci sono quelli vestiti di bianco, di blu, di rosso; tutti che si affrettano alla ricerca delle ultime cose da imbarcare, ma in mare, lo sanno tutti che è un’altra cosa.
Si mollano le cime di ormeggio e i corpi morti si issano e si provano le vele c’è chi parla di strategia e di tattiche è pur sempre una gara.
Se qualcuno mi chiedesse di illustrare una regata mi verrebbe voglia di parlargli del tempo. Si proprio del tempo nel senso più ampio del termine, il tempo quale punto di osservazione privilegiato delle relazioni umane.
Ho condiviso un tempo aspettando il vento in un tempo di attesa fatto di gesti, di sguardi e di modi per ingannarlo. C’è chi mangia, c’è chi ascolta musica, c’è chi parla, c’è chi racconta….
C’è poi uno spazio che non ti da scampo, ti mette a contatto, ti avvicina gli uni agli altri, ti fa scontrare sempre alla ricerca di un equilibrio o di una giusta distanza impossibile da trovare e poi volgi lo sguardo e vedi altro da” noi”, si delinea sempre di più una novità che si costruisce o che si co-costruisce ed è quello il momento in cui cominci a sentire di essere membro dell’equipaggio.
Sintesi perfetta
Bello ed emozionante
Bello
Brava