Il 14 ottobre verrà presentato alla Tolda di Varazze un libro di poesie, scritte da due poeti ospiti della Comunità Terapeutica Redwest di Sanremo. Gli autori si chiamano Eros Rizzo e Claudio Cipriani. Claudio Cipriani è anche autore dei disegni.
E’ un piccolo libro, preziosissimo, una piccola raccolta di profonda leggerezza, pubblicato da Alla Chiara Fonte Editore. Chiara e Mauro Valsangiacomo sono Editori di Lugano, novelli mecenate che da molti anni pubblicano poesie, che altrimenti andrebbero perdute.
Sul sito di Alla chiara fonte, gli editori Chiara e Mauro Valsangiacomo scrivono:
Benvenuto sul nostro sito. Alla chiara fonte è un’agenzia culturale ed editoriale privata senza scopo di lucro. A nome dei poeti, dei musicisti, di ogni artista e persona che partecipa a questo progetto di mondo, la ringraziamo di cuore, gentile utente, per aver scelto di visitarci.
Mauro Valsangiacomo ha scritto la prefazione del libro:
“C’è un discrimine misterioso oltre il quale la parola poetica non appartiene più direttamente a un io che la pronuncia ma si offre attraverso propri orizzonti, eco di un’altrove commovente che ci scuote e ci interroga sulle nostre certezze. Le poesie qui raccolte appartengono totalmente a questo altrove poetico, immaginativo e immenso, cordiale, umanissimo. In quanto uomini la poesia ci canta e incanta da sempre; ma talvolta ci sorprende per la bellezza antica, originaria, nuda, spoglia di difese, con la quale si presenta. È il caso delle poesie di Eros Rizzo e Claudio Cipriani. La loro biografia non sarà quella orgogliosa del letterato, ma il loro sguardo diverso, il loro modo essenziale di dire le cose, è così puro da aprirci un varco, che chiamerei di speranza, nella possibilità infinita che la parola ha di nominare con stupefacente bellezza le cose.”
Qualche mese fa un bambino, in un suo componimento, scrisse “petaloso” per descrivere con parole sue le caratteristiche di un fiore, inventò una parola che ancora non esisteva nel vocabolario. Si avviò un dibattito che appassionò mezza Italia e quel normalissimo bambino fu invitato a feste e convegni, ebbe un periodo di sorprendente – forse impropria, eccessiva – notorietà.
Quello che mi sorprese di più in quella storia non fu il talento del bambino, perché conosco abbastanza i bambini da non sorprendermi di fronte alla loro capacità di inventare parole per comunicare.
Ciò che mi sorprese fu la maestra, la quale, invece di correggere il bambino educandolo ad un linguaggio conforme, fece prevalere l’ascolto, lo stupore, la delicata attenzione a valorizzare la fantasia e la capacità d’inventare del bambino. Non si fermò, chiese consulenza agli esperti dell’Accademia della Crusca, contagiò del suo stupore molte altre persone.
E’ stata una vicenda originale, per certi versi eccessiva, ma da cui si può trarre qualche riflessione.
Quante cose belle ci sfuggono, presi dalle incombenze, distratti da mille faccende perlopiù inutili. Passiamo per il mondo vedendo senza osservare, sentendo senza ascoltare.
L’anno scorso è stato pubblicato il risultato di un esperimento: Joshua Bell, uno dei più grandi violinisti del mondo, ha suonato il suo preziosissimo Stradivari in una stazione della metropolitana di Washington per 43 minuti, più o meno ignorato da tutti i frettolosi viaggiatori.
In comunità viviamo a stretto contatto con i pazienti per molte ore ogni giorno, eppure attenti ai sintomi e alle incombenze, rischiamo di trascurare il prezioso tesoro che ogni ospite è in grado di portare, la sua particolare visione del mondo, la sensibilità affinata da tanti anni di sofferenza e dalle tribolazioni esistenziali. Talvolta però capita che un paziente ci sorprenda con un disegno, una foto, un racconto, una poesia. Questo libretto è nato dalla capacità di due poeti, che sono momentaneamente anche ospiti di una comunità, di sorprendere gli operatori con un racconto sublime della loro originale concezione del mondo e dell’esistenza.
Trasfusione di umanità
Bravo Dario