Dormire troppo o provare una stanchezza eccessiva possono essere due sintomi di seri disturbi mentali. La cosiddetta clinomania, infatti, potrebbe rappresentare una spia di ansia, depressione o sindrome da affaticamento cronico. Molti di noi desidererebbero poter fare qualche ora di sonno in più. Tutti, tendenzialmente, siamo poco amanti della levataccia mattiniera e anche chi ama alzarsi presto, per cogliere il proverbiale oro che il mattino ha in bocca, sarebbe ben lieto di poterlo ricercare un pò più tardi. Anche se è ormai abituato a puntare la sveglia all’alba. Nulla di tutto questo è preoccupante, poiché il sonno è un piacere ed è fisiologico desiderare sperimentarlo per più tempo e ricaricarsi più a lungo. C’è però chi fa tantissima difficoltà ad alzarsi la mattina. Tanto da ritenerlo un compito provante, difficile e, in casi estremi, persino impossibile. Una clinomania così forte potrebbe indicare la presenza di un disturbo psichico importante, come per esempio la depressione.
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Clinomania: il significato del termine
Dormire troppo o provare stanchezza eccessiva durante le occupazioni quotidiane può condizionare la nostra vita. Esattamente come avviene quando si dorme troppo poco, anche esagerando dalla parte opposta si possono compromettere le nostre capacità. Chi soffre di clinomania può arrivare a riposare persino 12 o 13 ore per notte ma, ciononostante, si sentirà ancora assonnato. Un adulto in buona salute dovrebbe dormire tra le 7 e le 8 ore, al limite 9. Qualunque valore più alto (o più basso) è sintomo di un problema legato al riposo. L’eccessiva durata del sonno si definisce clinomania, o, talvolta, disania. Questo termine indica un vero e proprio disturbo psichico. Tale condizione si caratterizza per il desiderio di restare a letto il più a lungo possibile, senza avere alcuna intenzione di alzarsi. Chi lo fa, prova un piacere immenso, superiore a quello delle persone che non soffrono di clinomania, nel restare disteso.
La psicologia indica due accezioni leggermente diverse, relativamente ai due termini. Potremmo dire che la clinomania è lo stadio precedente alla disania. Quest’ultima, infatti, indica una vera e propria problematica ad alzarsi dal letto la mattina, che può sfociare nella patologia e limitare tutte le nostre attività sociali, familiari e persino lavorative. Il clinomaniaco non ha invece ancora raggiunto questo stadio, in quanto è fermo a quello precedente. Un individuo affetto dal disturbo prova il travolgente desiderio di restare a letto tutto il giorno e pensa a coricarsi con una frequenza strana, non certo salutare. Non trova però più difficoltà ad alzarsi di quanta non ne provi chiunque altro, quando sente il suono della sveglia e desidererebbe riposarsi più a lungo.
Etimologia della parola
Il termine clinomania deriva dalla lingua degli antichi Greci. Con la desinenza mania si indica una dipendenza, secondo lo stesso significato che la parola ha ancora oggi. Clino sta invece per letto, sempre nella lingua antica. Da un punto di vista strettamente letterale, dunque, la clinomania è proprio la dipendenza dal giaciglio. Chi la prova vive un attaccamento morboso al proprio letto, il quale va ben oltre la necessità di poter godere di un luogo comodo ove coricarsi. È come se il clinomaniaco vedesse un rifugio nel materasso e uno scudo nel lenzuolo. Quando il giaciglio diventa una scappatoia dalla vita, si sta naturalmente attraversando un periodo delicato, da non sottovalutare. Tutti possiamo essere dormiglioni e adorare il riposo, non c’è nulla di preoccupante in questo. Quando però la voglia di dormire, o semplicemente di stendersi a letto, limita la nostra esperienza di vita, è chiaro che ci sia un problema da affrontare.
Come capire se si soffre di clinomania
Trovare difficile, frustrante, noioso o, semplicemente, poco stimolante alzarsi dal letto la mattina, significa che si sta affrontando la tipica stanchezza mattutina. Questa è fisiologica per molti di noi, soprattutto se trascuriamo il sonno e non facciamo attenzione a dormire le ore necessarie (grave errore) a garantirci il giusto riposo. Naturalmente, se la cosa ci preoccupa comunque, perché ci sembra troppo stressante, travolgente o, magari, persino debilitante, è sempre possibile rivolgersi a uno specialista. Generalmente, però, è piuttosto difficile sbagliare. Un conto è infatti essere infastiditi dal doversi alzare, un altro provare un legame talmente forte con il letto da trascurare le responsabilità affettive, quotidiane e lavorative. La clinomania è un disturbo d’ansia. Non confondiamola con una conseguenza di esaurimento o stanchezza eccessiva. Questo disturbo è strettamente legato alla depressione.
Certamente, non tutti i clinomaniaci sono depressi ma il disturbo del sonno è, molto spesso, un sintomo depressivo. Qualora si sospetti la clinomania, o, peggio, si sia certi di averla contratta, occorre visitare uno psichiatra o uno psicologo, magari esperto di disturbi del sonno, al fine di richiedere una approfondita consulenza psicologica.
Cure disponibili
Per curare la clinomania si suggerisce spesso un percorso farmacologico a base di farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina. Resta però molto importante anche un percorso psicoterapeutico personalizzato. L’obiettivo è infatti quello di ritrovare il perduto equilibrio tra sonno e veglia. Per farlo, è importante seguire una dieta sana e tenere esercizi fisici regolari, al fine di stancarsi in maniera omogenea. Non va trascurata alcuna abitudine quotidiana ed è importante bere molto, sia acqua sia caffè.