Vaso di Pandora

Dipendenza affettiva: come uscirne?

La dipendenza affettiva è una condizione psicologica che può portare alla perdita di autostima, allo sviluppo di ossessioni e a gravi difficoltà nelle relazioni, ma come uscirne?
Questo tipo di dipendenza comporta lo sviluppo di un bisogno eccessivo e malsano di un’altra persona, solitamente un partner con cui si ha una relazione romantica.
Uscirne è possibile, ma il percorso richiede un intenso lavoro su sé stessi, possibile solo con il giusto supporto e attraverso le strategie più appropriate.

Che cos’è la dipendenza affettiva?

La dipendenza affettiva è un disturbo psicologico che si manifesta quando una persona basa il proprio valore e la propria felicità principalmente sulla relazione con un’altra persona. Chi soffre di dipendenza affettiva tende a presentare un’intensa paura dell’abbandono, si sente terrorizzato dall’idea di perdere il proprio partner, senza il quale si sentirebbe incompleto. In molti casi, chi soffre di dipendenza affettiva farebbe di tutto per non interrompere la propria relazione romantica, anche a discapito del proprio benessere.

La paura dell’abbandono è così forte che sovrasta ogni valutazione o riflessione sui problemi e i benefici che effettivamente derivano da quel rapporto, impedendo di pensare e agire razionalmente.
Questo comportamento può portare a dinamiche relazionali disfunzionali e a un ciclo di insoddisfazione e sofferenza.

I sintomi più comuni della dipendenza affettiva

  • Paura costante dell’abbandono o del rifiuto.
  • Necessità di approvazione continua da parte del partner.
  • Senso di vuoto o inutilità che compare quando non si è in compagnia del partner o quando non è possibile interagirvi.
  • Comportamenti controllanti.
  • Gelosia eccessiva nei confronti del partner.
  • Tendenza a sacrificare i propri bisogni e desideri per compiacere il partner.
  • Difficoltà a stare da soli.
  • Impossibilità di prendere decisioni indipendenti.

Come uscire dalla dipendenza affettiva

Superare la dipendenza affettiva richiede tempo e impegno. Si tratta di un percorso non semplice, da sviluppare con il supporto di specialisti della salute mentale e della gestione delle dipendenze.

due dita vicine disegnate come una coppia con un cuore al centro
Con le giuste strategie è possibile uscire dalla dipendenza affettiva, ritrovare l’autonomia emotiva e avere l’opportunità di costruire relazioni più sane e appaganti.

I primi passi per superare la dipendenza affettiva

Il primo passo necessario per poter intraprendere un percorso di guarigione dalla dipendenza affettiva è riconoscere il problema. Questo vuol dire ammettere, prima di tutto a sé stessi, di avere una dipendenza affettiva. Nella maggior parte dei casi, infatti, chi soffre di questa condizione tende a negare o minimizzare il problema. Riconoscere la propria condizione è essenziale per avviare il percorso di guarigione.

Altrettanto fondamentale per porre le basi da cui far partire un percorso di guarigione, è rivolgersi a terapeuti, psicologi e specialisti delle dipendenze comportamentali.
Il supporto di queste figure è prezioso per riconoscere quali sono gli strumenti per affrontare la dipendenza affettiva e svilupparli nel tempo.
Tra le terapie maggiormente efficaci e diffuse per trattare la dipendenza affettiva vi è la terapia cognitivo-comportamentale (TCC). Il terapeuta guida il paziente per fare sì che impari come identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali. L’obiettivo della terapia è permettere al paziente di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e costruire una solida autostima.

Gli obiettivi da perseguire per superare la dipendenza affettiva

  1. Costruire l’autostima
    Tra le condizioni di base di chi soffre di dipendenza affettiva vi è una bassa autostima. Ecco perché tra gli obiettivi principali da raggiungere durante il proprio percorso di cura vi è quello di sviluppare una maggiore fiducia in sé. Lavorare su sé stessi è fondamentale per riuscire a praticare l’autocompassione, riconoscere i propri successi e qualità positive, e imparare a prendersi cura dei propri bisogni emotivi e fisici.
  2. Imparare a stare da soli
    Passare del tempo da soli può essere particolarmente spaventoso per chi soffre di dipendenza affettiva, ma è un passo cruciale per riacquistare l’indipendenza e ritrovare l’equilibrio e il benessere mentale. Attività come la lettura, la meditazione, praticare sport, perseguire hobby e passioni personali possono aiutare a sentirsi più a proprio agio con se stessi e a riconoscere i benefici della solitudine e dell’indipendenza.
  3. Stabilire confini sani
    Imparare a stabilire e mantenere confini sani è essenziale per costruire relazioni equilibrate. Questo significa essere in grado di dire di no, rispettare i propri bisogni e desideri e non sacrificare il proprio benessere per il bene della relazione.
  4. Coltivare relazioni positive
    Stringere rapporti significativi e coltivare le relazioni positive al di fuori del rapporto di coppia può essere difficile per chi presenta dipendenza affettiva, poiché si è concentrati esclusivamente sul proprio partner e la propria relazione. Ma sono proprio le amicizie e i legami familiari i più preziosi per ricevere il supporto emotivo di cui si ha bisogno e, di conseguenza, aiutare a ridurre la dipendenza da un’unica persona.
  5. Affrontare le paure dell’abbandono
    In moltissimi casi le radici della dipendenza affettiva sono radicate nella paura dell’abbandono. Affrontare queste paure può richiedere un lavoro di terapia psicologica profondo, necessario per comprendere le origini di queste paure e sviluppare strategie per gestirle.

Leggi anche:

Condividi

Lascia un commento

Leggi anche
Split: un ragazzo con disturbo della personalità nel salotto dei genitori
30 Ottobre 2024

Split: comprendere il disturbo alla base del film

Il film Split, uno dei thriller più celebri del 2016, scritto e diretto da M. Night Shyamalan nonché parte di un ciclo di più lungometraggi, racconta la storia di Kevin, un uomo affetto da disturbo dissociativo dell’identità (DID) con…

Nasce Mymentis

L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.

Scopri la nostra rivista

 Il Vaso di Pandora, dialoghi in psichiatria e scienze umane è una rivista quadrimestrale di psichiatria, filosofia e cultura, di argomento psichiatrico, nata nel 1993 da un’idea di Giovanni Giusto. E’ iscritta dal 2006 a The American Psychological Association (APA)

Le Ultime dall'Italia e dal Mondo
Leggi tutti gli articoli
Split: un ragazzo con disturbo della personalità nel salotto dei genitori
30 Ottobre 2024

Split: comprendere il disturbo alla base del film

Il film Split, uno dei thriller più celebri del 2016, scritto e diretto da M. Night Shyamalan nonché parte di un ciclo di più lungometraggi, racconta la storia di Kevin, un uomo affetto da disturbo dissociativo dell’identità (DID) con…

Storie Illustrate
Leggi tutti gli articoli
8 Aprile 2023

Pensiamo per voi - di Niccolò Pizzorno

Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.

24 Febbraio 2023

Oltre la tempesta - di Niccolò Pizzorno

L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.

Pizz1 1.png
14 Settembre 2022

Lo dico a modo mio - di Niccolò Pizzorno

Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.