Venti anni fa pubblicammo gli atti della discussione parlamentare della legge 180 grazie alla gentile concessione del relatore di allora l’amico Bruno Orsini; intorno all’argomento chiedemmo ad alcuni colleghi esperti e motivati di esprimere le loro opinioni (per gli Autori vedi copertina).
Ci piace a distanza di altri venti anni ricordarlo come elemento di una storia che si sviluppa in una disciplina che si è faticosamente e parzialmente evoluta perché dipendente anche dai problemi dei propri interpreti.
Oggi ci ritroviamo a festeggiarne i 40 anni con un’enfasi da un lato interessante perché dimostra la capacità aggregativa in campo sociale di persone che desiderano partecipare attivamente perché la semplice idea di Basaglia, geniale appunto nel suo sillogismo sia conservata e ben utilizzata, dall’altro ci si dovrebbe chiedere quale coerenza al di là dei proclami ciascuno di noi ha avuto nel costruire il percorso di necessaria umanizzazione della psichiatria.
“L’arte vera non si realizza coi proclami, ma nel silenzio” (Proust) e nella riflessione sui risultati attraverso l’analisi seria dei dati.
Molto è cambiato, molto si è realizzato e molti hanno fattivamente contribuito al miglioramento della qualità di vita del paziente psichiatrico e alla riduzione della sua sofferenza; il rischio di cadere nell’equivoco della cura separata dalla relazione con la persona sofferente peró è sempre presente.
Viva Basaglia al di là dei riti.