Le feste son passate da poco, abbiamo ricevuto messaggi di auguri e regali, e noi altrettanto abbiamo inviato pensieri e parole, ma sappiamo davvero ringraziare? Siamo soddisfatti delle reazioni o dei ringraziamenti ricevuti? Ci siamo mai soffermati sull’importanza della parola “grazie”? Si tende sempre più spesso a ringraziare frettolosamente e non ci rendiamo conto che trascuriamo piccoli accorgimenti che fanno in realtà molto bene al cuore.
Dire grazie nel modo giusto non è semplice, ma importante se vogliamo coltivare il rapporto con la persona in questione. Come scrive Alain de Botton, scrittore, filosofo e conduttore televisivo, “dobbiamo imparare a esprimere ciò che ci ha davvero colpiti, perché più l’elogio è specifico e più funziona.” Impariamo dunque a ringraziare non solo con le parole, ma con il cuore.
Prendiamo spunto da un settore come l’arte. Prendiamo esempio da un artista che dipinge con minuziosa precisione i colori del foliage autunnale, o le onde che si infrangono sugli scogli. Il pittore non si limita a dipingere la bellezza della natura, ma la ringrazia per il dono che fa alla vista, ma soprattutto all’anima descrivendo con pennellate tutte le sensazioni che può evocare. Aallo stesso modo il poeta rimanda immagini precise nella nostra mente solo descrivendo tutte le sensazioni e le emozioni avvertite. I veri artisti non fanno altro che argomentare nei modi che meglio conoscono le emozioni e le sensazioni che vogliono comunicare. Un “grazie” di un artista diviene quindi talmente prezioso tanto quanto l’impegno che ci ha messo nel comunicarlo ed il valore è direttamente proporzionale all’effetto che ha sul ricevente.
Impariamo dunque a ringraziare come se stessimo spiegando le ragioni che ci tengono legate alla persona che che amiamo, come se stessimo rispondendo alla domanda “perché lo ami?” o “cosa ti piace di lui/lei?”. Immaginiamo dunque, quanto possa far piacere conoscere le ragioni che spingono il cuore ad essere legati ad un’altra persona e quando ci troviamo a dover ringraziare , apriamo il nostro cuore, senza paura di dover mascherare ciò che proviamo.