Il film Total Recall – Atto di forza, uscito nel 2012, è il remake di un altro film del 1990, entrambi ispirati al racconto di Philip K. Dick Ricordiamo per voi. La trama si basa sull’idea di impiantare falsi ricordi nella mente delle persone, per farle credere di aver vissuto esperienze che non sono mai accadute. Il protagonista, Douglas Quaid, si sottopone a una procedura della Rekall, una società che offre la possibilità di vivere in sogno le proprie fantasie. Ma qualcosa va storto e Quaid si ritrova coinvolto in una cospirazione che mette in dubbio la sua identità e la sua realtà.
Ma è possibile creare finti ricordi nella vita reale? E quali sono le conseguenze psicologiche e legali di questo fenomeno? Vediamo cosa ci dicono le neuroscienze.
Cosa sono i ricordi?
I ricordi sono le tracce mentali delle esperienze che abbiamo vissuto, che ci permettono di apprendere, riconoscere e adattarci all’ambiente. I ricordi si formano grazie a un processo chiamato consolidamento, che consiste nel trasferire le informazioni dalla memoria a breve termine alla memoria a lungo termine. Questo processo richiede l’attivazione di determinati geni e proteine nel cervello, in particolare nell’ippocampo, una struttura fondamentale per la memoria spaziale e episodica (cioè quella relativa agli eventi personali).
I ricordi non sono però fissi e immutabili, ma sono soggetti a modificazioni ogni volta che li richiamiamo alla mente. Questo perché il processo di recupero dei ricordi implica una nuova attivazione dei circuiti neurali coinvolti nella loro formazione, che li rende vulnerabili a interferenze e distorsioni.
Come si creano i falsi ricordi?
I falsi ricordi rappresentano delle distorsioni o inesattezze nelle nostre rappresentazioni mentali di eventi, i quali possono non essere mai avvenuti o essere stati vissuti in maniera differente. Tali ricordi possono essere originati da vari fattori. Tra questi, l’influenza di altre persone o fonti esterne come libri, film o fotografie, può indurre la nostra memoria a credere o ricordare eventi che non rispecchiano la realtà. Questo fenomeno è noto come suggestione, e un esempio emblematico proviene dagli esperimenti di Elizabeth Loftus, la psicologa che ha evidenziato come sia fattibile impiantare falsi ricordi in individui sani attraverso l’uso di domande suggestive o di informazioni non veritiere.
Altro elemento che contribuisce alla generazione di falsi ricordi è la confabulazione, ovvero la tendenza a colmare le lacune della memoria con elementi inventati o derivati da altre fonti, frequentemente senza neppure esserne consapevoli. Questa può essere causata da lesioni cerebrali, malattie neurodegenerative, uso eccessivo di alcol o droghe, oppure stress emotivo.
Inoltre, il processo per cui il cervello elabora i ricordi sulla base delle proprie conoscenze, aspettative, emozioni e convinzioni, denominato ricostruzione, può alterare i dettagli o il significato dei ricordi, o portare ad amalgamarli con altri di natura similare.
Infine, la creazione di falsi ricordi può essere il risultato di un atto volontario di invenzione o modifica dei propri ricordi, per ragioni personali o sociali. Questa pratica, chiamata falsificazione, può essere guidata da necessità psicologiche, come ad esempio la difesa da traumi o sensi di colpa, da interessi pratici, come il tentativo di ottenere vantaggi o evitare conseguenze, o da desideri immaginativi, come il voler vivere esperienze alternative o appaganti.
Come difendersi dai falsi ricordi?
Per proteggere la nostra memoria ed evitare falsi ricordi, possiamo adottare alcune strategie utili. Tenere un diario, ad esempio, ci aiuta a conservare meglio i nostri ricordi e a confrontarli con altre fonti in caso di dubbi. Inoltre, è importante verificare le fonti, cercando prove oggettive che confermino o smentiscano i nostri ricordi, come documenti, foto e video. Dovremmo anche essere consapevoli dei nostri pregiudizi ed emozioni, che possono influenzare la memoria e il giudizio. Un atteggiamento scettico, che non crede ciecamente a ciò che gli altri dicono, può proteggerci dalle informazioni false. Infine, è fondamentale restare aperti, pronti ad ammettere i propri errori e a cambiare idea di fronte alle prove. Seguendo questi accorgimenti, possiamo tutelare meglio la nostra memoria.
Un equilibrio tra realtà e immaginazione
I falsi ricordi sono una dimostrazione della complessità e della fragilità della nostra memoria, ma anche della nostra capacità di immaginare e creare storie. I falsi ricordi possono essere fonte di inganni e problemi, ma anche di ispirazione e creatività. Il film Total Recall – Atto di forza ci mostra come sia possibile manipolare la memoria per fini malvagi, ma anche per fini ludici. Il film ci invita anche a riflettere sul rapporto tra realtà e sogno, tra identità e memoria. Come dice il protagonista Quaid: “Se non riesco a distinguere il vero dal falso, perché dovrei preoccuparmene?“. Forse la risposta sta nel trovare un equilibrio tra la fiducia nella nostra memoria e il dubbio critico sulla sua veridicità.