Negli ultimi anni si è assistito a un aumento della consapevolezza sulla questione della discriminazione di genere e sulla necessità di promuovere la parità di genere. Tuttavia, il sessismo nell’informazione rimane una problematica diffusa e ancora troppo spesso sottovalutata. Si tratta di una forma di discriminazione che si manifesta attraverso l’uso di stereotipi e di linguaggio sessista, la sottorappresentazione delle donne e la mancanza di attenzione a temi legati alla parità di genere.
La sottorappresentazione delle donne nei media
Uno dei problemi maggiori legati al sessismo nell’informazione riguarda la sottorappresentazione delle donne nei media. Ancora oggi, le donne sono spesso invisibili o rappresentate in modo stereotipato, soprattutto in ambiti considerati “maschili” come la politica, l’economia e lo sport. Questo tipo di rappresentazione non solo limita la visibilità delle donne, ma contribuisce a perpetuare il pregiudizio secondo cui alcune professioni o attività sono riservate solo agli uomini. La conferma arriva direttamente dai risultati di una serie di studi condotti sulla partecipazione femminile al quinto programma quadro della Commissione europea (5PQ): è emerso che le donne sono sottorappresentate in quasi tutti i settori di ricerca.
Gli studi hanno preso in esame sei dei sottoprogrammi del 5PQ, concentrandosi in particolare sul numero di donne impegnate in attività di ricerca nell’ambito dei progetti finanziati dall’UE, sulla loro partecipazione ai gruppi di valutazione delle proposte di ricerca, sulla rappresentanza femminile in seno alla Commissione e sul grado di soddisfacimento delle esigenze delle donne nell’ambito dei programmi di ricerca finanziati dall’Unione europea.
Il linguaggio sessista nei media
Un altro problema legato al sessismo nell’informazione è l’uso di linguaggio sessista. Troppo spesso, nei media si fa uso di termini che mettono in secondo piano la figura femminile, enfatizzando invece quella maschile. Ad esempio, si parla di “scienziato” anziché di “scienziata”, di “manager” anziché di “manageressa”. Questo tipo di linguaggio, seppur inconsapevole, contribuisce a perpetuare la discriminazione di genere e la subordinazione delle donne.
La necessità di una maggiore attenzione alla parità di genere
Quando ci si addentra nel fenomeno della discriminazione, della parità o della repressione del genere femminile in ambito lavorativo soprattutto, ma anche economico, ci si dimentica di quanto questo fenomeno possa riportare conseguenze negative a livello psicologico nella vita di ogni donna costretta a sopportare ingiustizie dalla notte dei tempi. La conseguenza scaturisce dal fatto che sempre più donne ricorrono alla consulenza dello psicologo per aumentare la propria autostima, dare una svolta alla propria vita ed imparare a sentirsi più forti nelle relazioni interpersonali, ed è un bene che questo accada perché con coraggio affrontano la realtà cercando di rimettersi in gioco. La gran parte delle problematiche derivano dallo stress accumulato durante il lavoro, che non aiuta a farle sentire all’altezza di ricoprire il ruolo assegnato, solo perché donne, o forse solo perché potrebbero essere future madri.
Per contrastare il sessismo nell’informazione, è necessaria una maggiore attenzione alla parità di genere nei media. Ciò significa promuovere una rappresentazione equilibrata e non stereotipata delle donne, utilizzare un linguaggio inclusivo e sensibile alla questione di genere e porre maggiore attenzione a temi legati alla parità, come la violenza di genere, la maternità e la conciliazione tra vita familiare e lavoro. A tal proposito, invece, le conclusioni tratte dalle analisi condotte sulla partecipazione delle donne ai gruppi di monitoraggio, incaricati della stesura di relazioni sul grado di avanzamento nell’attuazione del programma, si sono rivelate più positive di quanto previsto. Lo sforzo compiuto dalla Commissione al fine di aumentare la selezione delle donne per alcuni dei gruppi, ha permesso di raggiungere una rappresentanza femminile compresa fra il 20 e il 50 per cento.