Il sequestro emotivo, che talvolta definiamo come sequestro emozionale, avviene senza alcuna volontarietà da parte nostra, quando le emozioni prendono il sopravvento. Parliamo di una reazione molto intensa, più del solito e spesso incontrollabile, che finisce per sopraffare. Si verifica generalmente durante situazioni stressanti o ad alto carico emotivo. In un simile stato, la persona che sta attraversando questa fase non è lucida e può perdere temporaneamente il controllo razionale. È una condizione alla quale occorre prestare una certa attenzione, poiché fonte di scompenso e capace di influire, in maniera anche severa, sulla vita quotidiana.
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Emozioni e comportamenti alla base del sequestro emotivo
Le emozioni sono una parte fondamentale dell’esperienza umana. Non è possibile dirsi uomini senza provarle. È in base a loro che regoliamo la nostra vita e viviamo belle o brutte giornate. Sono infatti le sensazioni a regalarci gioia, gratitudine e amore, arricchendo la nostra vita, ma si rendono anche protagoniste dei nostri momenti peggiori, nei quali ci accompagnano stress, rabbia e crisi di ansia. È più che normale provare un’ampia gamma di emozioni nel corso della nostra vita terrena, e trovarsi talvolta ad avere a che fare anche con tempeste emozionali molto forti. Nel momento in cui superano il limite, però, diventando troppo travolgenti, sono in grado di sequestrare – letteralmente – la nostra psiche. Quando ciò avviene, perdiamo l’arbitrarietà che tipicamente abbiamo sulle nostre azioni, nonché sui nostri comportamenti, e ci troviamo in balia dello stato d’animo che, di fatto, ci ha rapiti.
Il motivo per il quale si usa un termine tanto impattante come sequestro emotivo è dovuto al fatto che la persona è completamente dominata dalle proprie emozioni, tanto che esse decidono per lei. C’è proprio un senso di impossibilità a decidere, ad agire in maniera oggettiva e autonoma, come se ci fosse un sequestratore a disporre della libertà di un altro individuo. Durante il cosiddetto sequestro, la razionalità cede il passo alle emozioni e le reazioni si fanno completamente irrazionali. Una sensazione spesso presente durante questi momenti di cecità emotiva, e che spesso prende il sopravvento, è la rabbia, la quale sa rendersi deleteria e tenere una mente sotto scacco anche per ore. A questo fenomeno, non di rado, seguono rimpianti e pentimenti successivi.
Come riconoscere un sequestro emotivo
Perché avvenga un sequestro emotivo non è indispensabile la presenza dell’ira. Esso può infatti verificarsi in una varietà di situazioni e con diverse emozioni: dalla paura all’ansia, dalla tristezza alla gelosia… A seconda degli individui e degli episodi possono essere numerose le sensazioni che annebbiano la nostra mente. La chiave per comprendere il sequestro emotivo è riconoscere quando le emozioni iniziano a soverchiare e dominare il pensiero razionale. Possedere una buona consapevolezza delle proprie emozioni è il primo passo per evitare di essere sequestrati. Bisogna saper riconoscere quando lo stato d’animo si fa troppo travolgente, se si vuole riuscire a intervenire in modo costruttivo. Chiunque sia in grado di gestire bene la sua emozionalità, non subirà mai alcun sequestro emotivo.
Affrontare la situazione e uscirne al meglio
Esistono sicuramente persone più inclini di altre al sequestro emotivo ma vivere una situazione di questo tipo è un’esperienza che può capitare davvero a chiunque. Durante un sequestro emotivo, usciamo da noi. Quando si affronta tale esperienza si dicono, o fanno, cose che normalmente non farebbero parte del modo d’essere della persona. Se a guidarci sono le sensazioni troppo forti, che ci hanno travolto come un fiume in piena, è molto difficile mantenere il controllo. Non si tratta però di qualcosa di impossibile. Esistono infatti numerose strategie efficaci che possiamo mettere in campo per affrontare e gestire il sequestro. Vediamo quali sono.
La gestione del sequestro emotivo
- Consapevolezza delle proprie emozioni: abbiamo già accennato all’importanza di questo elemento, ma lo ripetiamo, poiché si tratta veramente dell’aspetto più importante per fronteggiare un sequestro emotivo. È essenziale imparare a riconoscere il momento nel quale non siamo più al comando, poiché le emozioni sono salite in cabina di pilotaggio e ci stanno trascinando dove vogliono. È possibile identificare l’evento scatenante, come una situazione conflittuale o un momento di stress improvviso, e rendersi conto che sta prendendo il controllo. Già soltanto questa consapevolezza contribuisce a farci affrontare meglio il momento.
- Training autogeno: altro efficace metodo per raggiungere uno stato di calma e controllo durante un sequestro emotivo. Non tutti sono in grado di mettere in atto da soli una sessione di training autogeno. Chiunque abbia difficoltà può rivolgersi a uno psicoterapeuta.
- Distrazione: strategia che si spiega da sola. Distrarsi da quel che causa il sequestro può contribuire a interrompere il flusso delle emozioni negative e allontanarci dalla situazione. In un ambito di consapevolezza emotiva, impegnarsi in attività che richiedono totale concentrazione è spesso un’efficace via di fuga da qualunque cosa rischi di tenerci emotivamente prigionieri.
- Auto-compassione: aspetto da non sottovalutare. Si potrebbe pensare che sia bene essere duri con sé stessi, quando si vive un momento emotivamente difficile. In realtà, assumere un atteggiamento più gentile ci aiuta a mantenere la mente più libera e slegata dalle emozioni che corrono il rischio di sequestrarla.
- Consultare uno psicologo o tenere sedute terapeutiche: esprimere le proprie emozioni a uno specialista e chiedere a lui, o a lei, consigli su come affrontare la situazione può essere davvero illuminante, in vista del prossimo sequestro emotivo che dovremmo affrontare. Per chi sperimenti frequenti sequestri emotivi, o si senta spesso sopraffatto dalle emozioni, la psicoterapia può essere una scelta saggia. Un professionista può aiutare a esplorare le radici del sequestro e a sviluppare strategie personalizzate per affrontarlo in modo efficace.
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