I termini redpill e incel, di origine anglosassone ma ormai parte di un vocabolario internazionale, si riferiscono a gruppi di uomini che si incontrano online e fanno squadra, ribadendo le loro idee misogine e antifemministe. Si tratta di ambienti beceri e carichi di odio. Le piattaforme in rete, come sappiamo, agevolano la creazione di gruppi di questo tipo. Proviamo a scoprire, nei prossimi paragrafi, cosa caratterizzi questi consessi. Vi sono spesso ragioni psicologiche alle spalle della nascita di questi gruppi. Le abbiamo raccolte per inquadrare al meglio la situazione e rendere il lettore edotto su queste tendenze, sempre più comuni e diffuse.
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Il nuovo volto della misoginia
Il termine redpill (scritto anche come redpilled, a significare qualcuno che ha preso la pillola rossa, come nel celebre film Matrix, quella che apre la mente sulle verità tenute nascoste dalla matrice) si riferisce a persone che, a loro detta, hanno subito un risveglio o una illuminazione. A loro sarebbe stata consegnata la verità. Le questioni sociali, politiche, di genere o – perché no – persino economiche non avrebbero più segreti. I redpilled si ritengono membri di una cerchia di illuminati in possesso di tutte le risposte. Gli altri, coloro i quali la pillola rossa non l’hanno ingerita, brancolerebbero invece ancora nel buio del sonno mentale.
Il movimento incel racchiude invece al suo interno uomini incapaci di trovare un partner romantico o sessuale. Sono celibi involontari (da qui il termine), single nonostante siano alla ricerca di una dolce metà. Questo gruppo è molto più arrabbiato del precedente. Non è raro trovare incel che non perdono occasione di sfogarsi contro il mondo o la società. In particolare, ce l’hanno con le donne. Non sono infatti pochi gli appartenenti a questa comunità che incolpano il genere femminile del loro insuccesso relazionale. Di fatto, affibbiano le loro colpe e i loro errori a un’altra categoria.
Il redpillato, che come l’eroe Neo, protagonista del film, ha ingerito la pillola giusta, conosce la verità, e sa quanto sia dolorosa. Questi individui sono sicuri di essere a conoscenza di quel che occorre per vivere in pienezza. Hanno acquisito una comprensione critica e profonda della società. Conoscono bene le dinamiche di genere e le relazioni interpersonali, meglio della maggioranza dei cittadini comuni, bluepilled, che hanno scelto di crogiolarsi nella loro ignoranza. Il redpill è scettico e refrattario a ogni cambiamento. Si crede in possesso della proverbiale luce e attacca, senza mezze misure, le politiche progressiste, le dinamiche di potere e il femminismo. Una caratteristica comune di questi due gruppi è la loro misoginia spinta e intramontabile. Non si tratta però dell’unica sovrapposizione esistente.
Redpill e incel: i tratti comuni
Tra le caratteristiche condivise dagli adepti alle comunità redpill e incel troviamo le seguenti:
- la frustrazione sentimentale dovuta all’incapacità di trovare un partner (per gli incel) provoca solitudine e rabbia. Il redpill non ha necessariamente problemi di cuore, può infatti essere tranquillamente sposato, ma avverte un’insoddisfazione profonda nei suoi legami e rapporti, che motiva con l’esistenza di ingiustizie o dinamiche sociali asfissianti;
- le ideologie controverse, le quali talvolta diventano estreme quando non proprio violente o pericolose, contraddistinguono ambedue i gruppi. Misoginia, antifemminismo, razzismo, intolleranza, odio verso le minoranze e così via caratterizzano sia le realtà redpill che quelle incel. I due consessi promuovono una visione del mondo radicale, spesso distorta, che generalmente ha ben poco di positivo;
- incel e redpill si incontrano principalmente online, all’interno di communities nelle quali si diffondono e rafforzano opinioni, convinzioni ed esperienze. Queste stanze virtuali rappresentano vere e proprie camere d’eco, capaci di amplificare idee estreme e, frequentemente, lontanissime dalla realtà.
Le dinamiche di genere secondo questi gruppi
Secondo i redpill (e buona parte degli incel, sebbene questa teoria non sia tra le loro più quotate) le donne non sarebbero più vittime di discriminazione da tempo. È loro convinzione che i movimenti femministi hanno dato potere al genere femminile, tanto che ora sarebbero gli uomini a trovarsi in una posizione di svantaggio nei loro confronti. Le relazioni tra i sessi avrebbero inoltre ben poco a che fare con stima, onore, amore e rispetto. Il sistema di valutazione si baserebbe esclusivamente sull’acronimo LSM: look, status and money. Di fatto, le relazioni inizierebbero quando due persone (un uomo e una donna tipicamente, redpill e incel maltollerano gli omosessuali, come scrivevamo) si trovano allineate su questi tre elementi, o almeno alcuni di essi.
Tale gerarchia sarebbe rigida, ma non esclusiva. Le donne, infatti, tenderebbero a praticare quella che si definisce ipergamia. In sostanza, desidererebbero migliorare la loro condizione di vita e, dunque, sarebbero attirate da uomini superiori a loro in una, due o tutte e tre le categorie ora citate. Questo concetto è alla base della legge 80/20: l’80% delle donne è attirato dal 20% degli uomini, la percentuale che racchiude i più ricchi, i più avvenenti e i più carismatici.
Come si evince facilmente, siamo quasi al delirio. È probabile che vi siano persone (ma non necessariamente soltanto donne) che la pensino in questa maniera, ma da qui a mettere a sistema questo modo di comportarsi, ce ne corre!
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