Mi piacciono i libri di Ammaniti. Li ho letti tutti.
Mi piace il suo modo crudo ed ironico di descrivere la tragedia umana, la realtà dei miseri e la difficoltà di relazione degli anni 2000.
Anna in particolare, scritto nel 2015, racconta la storia surreale di un’adolescente sopravvissuta ad un virus che stermina gli adulti e salva i bambini. Un mondo popolato di bambini, soli, ed alle prese con un mondo post atomico, irto di pericoli e colpi di scena.
È strano come dopo un po’ di anni, la storia di Anna, possa rispecchiarsi nella realtà attuale, fatte le debite proporzioni e letta con gli occhi di un terapeuta.
Gli adolescenti oggi dopo il Covid sono altrettanto smarriti e privi di punti di riferimento. Anna ha una mappa per leggere il mondo: gliel’ha lasciata la mamma prima di morire, vestigia di un passato fatto di regole e codici, questa mappa le sarà utile e la distinguerà dagli altri compagni ai quali farà da guida.
Questo fa la differenza. Questo permette di salvarsi dalla perdizione emotiva. Ciò che ci insegna il passato.