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Psicologia nera cos’è: La guida per capire il significato 

La psicologia nera è la scienza che studia le tecniche della manipolazione e del controllo mentale, cercando di approfondire i pensieri e la logica comportamentale che spinge i predatori ad attaccare le loro vittime. Secondo alcuni esperti di psicologia, la maggior parte delle persone che assume comportamenti predatori lo fa intenzionalmente, ed è spinta da ragioni specifiche, come ad esempio: ottenere denaro, potere o per scopi sessuali. Solo una piccola parte di queste non è consapevole del proprio comportamento manipolatorio, agendo a danno della rete di affetti circostanti. Vediamo dunque, quali sono le principali sfaccettature di questa “branca” controversa della scienza della psiche.

Differenza tra manipolazione e persuasione

Molto spesso, erroneamente, si confonde la persuasione con la manipolazione mentale, quando in realtà vi è una grande differenza tra le due:

  • Persuadere una persona consiste nell’indurla a credere una determinata cosa, modificando le sue convinzioni. L’esempio più classico di persuasore corrisponde ad un commerciante, che trae vantaggi economici dalle sue azioni.
  • Manipolare invece, significa controllare il pensiero altrui, utilizzando mezzi scorretti e tecniche subdole come, ad esempio, la proiezione di colpa che consiste nel proiettare i propri errori e le proprie mancanze sull’altra persona fino a farla sentire colpevole o la  distorsione della realtà o strategia di “gaslighting” per destabilizzare e far credere all’altra persona che stia vivendo una realtà immaginaria.  

Come riconoscere un manipolatore

L’unico modo per evitare di essere manipolati è riconoscere il predatore e il suo modus operandi

Ma prima, è necessario chiarire che le vittime preferite dei manipolatori sono persone emotivamente fragili e insicure, che hanno scarsa autostima e idealizzano l’altro con estrema facilità. Quindi le probabilità di cadere nelle grinfie del manipolatore aumentano in base alla personalità della vittima.

Dopo aver scelto la sua preda, il manipolatore inizia a compiere una serie di azioni che potrebbero definirsi seriali, proprio perché esercitate sempre nella stessa maniera e nello stesso ordine. Inizialmente si mostra alla sua vittima come una persona normale, senza dare segnali di alcun genere, per avere il tempo giusto di studiarla nei minimi dettagli, analizzando i suoi atteggiamenti e la sua gestualità. In seguito, per farle provare una sensazione di familiarità, inizia a riprodurre le sue movenze e a imitarne i comportamenti, per far sì che si senta quasi di fronte a uno specchio, e che quindi inizi a fidarsi

Infine, per ottenere la completa fiducia della sua preda, inizia a compiere una serie di bei gesti per farla sentire al sicuro; così senza nemmeno far sì che lei se ne renda conto la porta ad abbassare le sue difese, tanto da aprirsi completamente al manipolatore.

Una volta certo di essere riuscito nel suo intento, il manipolatore inizia a danneggiare la sua vittima per raggiungere i suoi obiettivi, seguendo diverse tecniche: 

Gaslighting

Il Gaslighting è una delle tecniche di manipolazione mentale più utilizzate e consiste nella distorsione la realtà. Il manipolatore nega di aver fatto o detto delle cose per confondere la vittima e farle credere che sia tutto frutto della sua immaginazione, fino a farla dubitare di sé stessa.

Isolamento

Il manipolatore inizia ad allontanare la vittima da tutti e le impedisce di avere interazioni sociali con i suoi amici, con i suoi colleghi e persino con la sua famiglia. In questo modo la indebolisce e la rende più vulnerabile alle sue bugie e ai suoi abusi.

Proiezione 

Di solito i manipolatori sono persone insicure, quindi tendono a proiettare sull’altro i propri errori e le proprie mancanze, facendolo sentire colpevole e risultando allo stesso tempo impeccabili. 

La vittima del manipolatore, avendo la visione completamente annebbiata, inizia a giustificarlo e a pensare di meritarsi tutto l’orrore che sta subendo, cadendo così in depressione, ansia, attacchi di panico e disturbi psicosomatici.

Dopo aver stremato la sua vittima e ottenuto quello che voleva, il manipolatore si allontana in cerca di una nuova preda dalla quale poter attingere nuove energie.

La fase del ritorno

È proprio quando la vittima è nella sua fase di ripresa che il manipolatore potrebbe ritornare da lei. Questo potrebbe accadere ad esempio perché non riesce a catturare una nuova preda, e avendo già fatto del lavoro in precedenza, torna sui suoi passi.

Molte vittime confondono il loro ritorno con disperata mancanza, affetto o amore, che magari è quello che il manipolatore vuole fargli credere. Ma in realtà sono solo in cerca del loro solito gioco perverso.  

Come uscire dalla rete del manipolatore

Il primo passo per uscire dalla rete del manipolatore è la presa di coscienza e l’accettazione di tutto quello che è accaduto. Molto spesso i traumi subiti dalla vittima potrebbero ripresentarsi anche a distanza di anni, portandola così a tormentarsi e a rimuginare sul suo passato, alternando la nostalgia dei tempi iniziali alla rabbia per aver subito tutto questo male.

Data la difficoltà della questione, per elaborare e superare il tutto sarebbe consigliabile seguire una terapia, così da ricevere aiuto ed essere in grado di riprendersi al meglio.

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