La polluzione notturna, termine proveniente dal campo medico, è l’emissione involontaria di liquido prostato-vescicolare trasparente e viscoso. In altre parole, si tratta di una eiaculazione che avviene di notte, indipendentemente dalla nostra volontà. Spesso si verifica mentre si dorme e può essere sia maschile sia femminile, sebbene solitamente la condizione riguardi in percentuale maggiore gli uomini. Quel che la differenzia da un tipico evento eiaculatorio è che essa non deve la sua origine a una stimolazione fisica, sessuale e volontaria. Non di rado, infatti, il liquido emesso è quello pre-eiaculatorio. La polluzione notturna è un evento fisiologico, specialmente negli uomini adulti. Per molti, però, rappresenta una considerevole barriera psicologica.
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Le cause della polluzione notturna
Generalmente, la polluzione si verifica durante la fase REM del sonno. Questa fase deve il suo nome all’acronimo inglese Rapid Eyes Movement ed è il ciclo più profondo del nostro riposo, quello durante il quale sogniamo. Non a caso, si definisce anche come fase onirica. In questo frangente, autonomamente dal nostro controllo e dalla nostra volontà, chiaramente non in azione dal momento che dormiamo un sonno ristoratore, il flusso del sangue centralizzato giunge fino ai genitali, in maniera piuttosto concentrata. Ciò provoca l’erezione e, conseguentemente, la polluzione notturna.
L’andrologia e la sessuologia ritengono questo fenomeno fisiologico e naturale. La polluzione notturna, o proprio l’eiaculazione nel sonno, qualora si trattasse di una emissione più copiosa, riguardano la totalità degli uomini. Lo fanno in misura diversa, e molti potrebbero non accorgersene neppure, ciononostante ne sono ugualmente coinvolti. La fascia di età maggiormente interessata è quella peri-puberale ma, tipicamente, il fenomeno permane anche durante l’età adulta. Durante l’adolescenza, fase che, com’è risaputo, si caratterizza per una instancabile attività ormonale, le polluzioni notturne si accompagnano frequentemente a sogni a sfondo erotico, quando non proprio sessuale.
In persone poco attive sessualmente, come i religiosi o le non poche persone che, per scelta o circostanze, seguono una vita di castità, la polluzione notturna è un fenomeno piuttosto frequente. Essa accompagna solitamente l’individuo finché la biologia lo mantiene sessualmente attivo. Diversamente dall’eiaculazione, la polluzione non è associata a uno sfregamento dei genitali, come ad esempio quello masturbatorio, bensì si verifica senza nessun tipo di intervento da parte nostra. Eppure, numerosi uomini intervistati sulla questione hanno confessato di provare le stesse sensazioni che accompagnano orgasmo o masturbazione, nel sonno, prima di incorrere in una polluzione notturna.
Un indicatore di maturazione sessuale
In merito alle cause scatenanti non vi sono più spiegazioni di quelle riportate finora. Sono state formulate alcune supposizioni ma diverse sono ancora allo stato di ipotesi e non motivano in maniera esaustiva il perché avvenga questa emissione di liquido seminale non controllata. Una dimostrazione che la scienza è riuscita a fornirci, con ragionevole certezza, è che la polluzione notturna compaia, per la prima volta, durante la cosiddetta crisi puberale. Di fatto, dunque, questo fenomeno è una sorta di rito di passaggio, di avvenuta maturazione sessuale del giovane. La prima eiaculazione incontrollata nel sonno, quindi, è un buon segno per gli adolescenti. Diversamente, negli adulti, essa tende a indicare una risposta dell’organismo a un periodo di astinenza sessuale che ritiene troppo lungo. La polluzione notturna sarebbe dunque una spia, un segnale che è passato troppo tempo dall’ultima eiaculazione.
Quanto scritto finora non è inciso nella pietra. Sessuologi e andrologi studiano ancora la polluzione e non hanno risposte definitive. Lo storico dei risultati fin qui riscontrati, però, ha indicato questo: la polluzione caratterizza adulti poco attivi sessualmente e adolescenti ormai in procinto di divenire uomini. Qualora il fenomeno si verificasse con frequenza eccessiva o secrezioni troppo voluminose, potrebbe essere il caso di farsi visitare da un urologo. Si potrebbe infatti trattare di un processo flogistico in atto. In questi casi, una valutazione da parte dell’andrologo resta utile e consigliata. Qualora fosse necessario, lo specialista può intervenire con una diagnostica specifica.
Polluzione notturna: molti ne parlano ma pochi la conoscono
La polluzione notturna è comunemente discussa ma spesso fraintesa. Come molte delle condizioni che riguardano la sfera sessuale, e sono dunque estremamente intime, questo fenomeno può essere fonte di imbarazzo. Forse ciò si deve anche allo stigma storico-culturale che la polluzione notturna deve alla sbagliata considerazione che aveva nei decenni e secoli passati, fin dal Medioevo. All’epoca, la Chiesa la considerava un atto vergognoso, profanatorio e addirittura sacrilego. A quei tempi, non era raro additare chi veniva scoperto, o confessava di sperimentare la polluzione notturna: lo si riteneva addirittura vittima della seduzione di demoni dall’aspetto femminile. Naturalmente si trattava di ignoranza del volgo ma, come spesso accade, le credenze ampiamente diffuse fanno fatica a disperdersi, anche quando la scienza, grazie ai suoi sviluppi, è ormai in grado di fornirci un quadro più chiaro ed esaustivo circa il fenomeno della polluzione notturna.
Relativamente a quanto accade a una donna, il termine polluzione notturna non è corretto. I sessuologi parlano in questo caso di crisi secretiva. Definizione a parte, però, di fatto si tratta di un fenomeno molto simile a quello che riguarda l’uomo. L’individuo, in questo caso, prova piacere, e può addirittura raggiungere l’orgasmo, pur senza essere stato fisicamente stimolato.