Al giorno d’oggi, aumentano sempre più le persone che soffrono di ansia. Secondo un recente studio condotto dal National Institute of Mental Health (NIMH) circa il 19% degli adulti, in particolare, americani ha sofferto di un disturbo d’ansia nell’ultimo anno. Inoltre, circa il 31% degli adulti americani avrà un disturbo d’ansia in futuro, per via dei ritmi di vita completamente cambiati. Secondo le statistiche, ad oggi, i disturbi di ansia, più nello specifico il disturbo di panico, disturbo d’ansia generalizzata e ansia sociale, sono le patologie psichiatriche più diffuse al mondo: in totale, ne soffrono ben 270 milioni di persone, in particolar modo le donne.
Il 40% dei giovani invece, dichiara di essere ansioso, impaurito o agitato. Complice di questo incremento è stato l’impatto della pandemia che ha acuito i problemi. In Italia, questo disturbo colpisce oltre un milione di adulti, con una maggiore probabilità delle donne di esserne affette.
Tipi di disturbi d’ansia
Lo studio ha anche identificato i diversi tipi di disturbi d’ansia. Il disturbo d’ansia generalizzato (GAD) è stato il tipo più comune di disturbo d’ansia, colpendo il 6,8% degli adulti americani nell’ultimo anno. Il disturbo d’ansia sociale è stato il secondo tipo più comune, colpendo il 6,2% degli adulti americani nell’ultimo anno. Altri disturbi d’ansia inclusi nel sondaggio erano il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), il disturbo di panico e la fobia specifica.
Chi è più a rischio?
Secondo quanto emerso, come già sottolineato, le donne hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi d’ansia rispetto agli uomini. Inoltre, le persone con un’età compresa tra i 30 e i 44 anni hanno maggiori probabilità di avere un disturbo d’ansia rispetto alle persone di altre fasce d’età. La ricerca ha anche suggerito che le persone con un reddito più basso e un livello di istruzione inferiore erano più a rischio di sviluppare disturbi d’ansia.
Pandemia, smart working e ansia
La pandemia ha portato un cambiamento radicale nella vita quotidiana delle persone. Il lavoro da casa è diventato la norma per molte aziende, e questo ha portato a un aumento del rischio di soffrire di disturbi d’ansia, in particolare quella sociale. Complice, più nello specifico, l’incertezza causata dalla pandemia che ha portato ad una maggiore preoccupazione e stress nella vita delle persone. L’incertezza sul futuro, le notizie sui tassi di contagio e le restrizioni hanno portato molte persone a vivere in uno stato di ansia costante.
La paura di contrarre il virus o di trasmetterlo ad altre persone ha portato anche a cambiamenti nell’organizzazione della vita quotidiana, con conseguenti restrizioni sociali e una maggiore preoccupazione per la salute. A questo si aggiunge lo smart working. Secondo diversi studi, il lavoro da casa ha portato molti vantaggi come la flessibilità e la riduzione del tempo trascorso nei trasporti. Tuttavia, ha anche aumentato il rischio di soffrire di disturbi d’ansia.
Le persone che lavorano da casa hanno dovuto adattarsi a nuove modalità di lavoro, come la gestione del tempo e delle scadenze, la comunicazione con i colleghi, l’organizzazione dello spazio di lavoro e la separazione tra vita privata e professionale. La mancanza di interazione sociale e la perdita di routine quotidiana possono portare anche a un aumento dell’isolamento e della solitudine. Lo stress causato dalla pandemia e dal lavoro da casa ha portato a un aumento dei disturbi d’ansia, lo conferma lo studio condotto dal National Institute of Mental Health (NIMH) secondo cui, il 19% degli adulti americani ha sofferto di un disturbo d’ansia nell’ultimo anno, con il disturbo d’ansia generalizzato (GAD) come il tipo più comune. Inoltre, la pandemia ha portato a un aumento dei disturbi d’ansia specifici come la fobia sociale, la claustrofobia e l’agorafobia.
Come trattare i disturbi legati all’ansia
Fortunatamente, ci sono molti trattamenti disponibili per i disturbi d’ansia. I trattamenti comunemente utilizzati includono psicoterapia, farmaci e terapia cognitivo-comportamentale. In alcuni casi, una combinazione di questi trattamenti può essere più efficace. È importante che le persone che soffrono di disturbi d’ansia cerchino il supporto di un professionista sanitario qualificato per individuare la migliore opzione di trattamento per loro.