Le paure fanno parte del naturale percorso di crescita emotiva di ogni bambino. È importante per genitori ed educatori capire da dove originano queste ansie e come si manifestano nei più piccoli. Così facendo, si può aiutare i bambini ad affrontare le proprie paure senza sminuirle né amplificarle in maniera eccessiva.
Ogni paura infantile va accolta con sensibilità e comprensione: solo così il bambino si sentirà capito e troverà il coraggio di esprimerla apertamente, permettendo a genitori e insegnanti di sostenerlo al meglio. È bene ricordare che le paure hanno una funzione di protezione e fanno parte del normale sviluppo emotivo. Accompagnare i più piccoli ad elaborarle è fondamentale perché imparino a gestire le proprie emozioni e a relazionarsi con fiducia con il mondo che li circonda.
Tipologie di paure infantili
I bambini possono provare paure di ogni tipo. Alcune delle più frequenti riguardano:
- L’oscurità e il buio
- Dormire da soli
- Restare soli
- Animali o insetti
- Tuoni e fulmini
- Maschere e travestimenti
- Medici e punture
- Altezza e vertigini
Queste paure tendono a presentarsi in determinate fasi evolutive e possono rientrare nella normalità se gestite con sensibilità e pazienza dall’adulto. Ad esempio, la paura del buio è tipica tra i 2 e i 3 anni, quando la capacità immaginativa dei bambini è particolarmente vivida e li porta a fantasticare su possibili pericoli non visibili. La paura di restare soli, invece, emerge solitamente verso i 4-5 anni ed è legata al bisogno di prossimità fisica con i genitori.
Cause delle paure infantili
Alla base delle paure dei bambini possono esserci diversi fattori. C’è la predisposizione caratteriale di ogni bimbo: alcuni hanno una natura più sensibile, timida e apprensiva. Ci sono poi esperienze spiacevoli o traumatiche come un brutto sogno, una puntura dolorosa o una caduta, che possono lasciare tracce emotive profonde. Anche l’esempio e le reazioni dei genitori contano: i bambini che vedono i grandi spaventarsi tenderanno a imitarne il comportamento. La fantasia e l’immaginazione vivide tipiche dell’infanzia, inoltre, possono far apparire minaccioso anche l’innocuo. Infine c’è l’influenza dei media e di contenuti spaventosi come film, videogiochi o libri non adatti all’età, che possono turbare i più piccoli.
È importante ricordare che ogni bambino ha una sensibilità differente e può reagire in modo molto personale agli stimoli esterni. Quello che per un bimbo è divertente, per un altro può risultare terrificante. Anche tra fratelli la manifestazione delle paure può essere completamente diversa.
Come gestire le paure infantili
Ecco alcuni consigli pratici per aiutare i bambini a superare le proprie ansie:
Non sminuire o ignorare le paure
Prendere sul serio i timori del bambino, rassicurandolo con calma ed affetto. Evitare frasi come “non essere sciocco” che rischiano di generare senso di colpa o vergogna. Meglio usare un tono empatico.
Creare un ambiente sereno
Un contesto familiare equilibrato e rassicurante può aiutare il bambino a sentirsi al sicuro. Momenti di gioco e coccole con mamma e papà rafforzano il legame affettivo. Anche la routine aiuta.
Dare il buon esempio
La manifestazione delle emozioni da parte dei genitori condiziona il modo in cui il bambino esprimerà le proprie paure. Meglio evitare reazioni esagerate di fronte a ragni o temporali, ad esempio.
Incoraggiare l’espressione delle emozioni
Permettere al bambino di esternare i propri sentimenti, parlando delle sensazioni provate. Aiutarlo a mettere parole su ciò che lo spaventa. Porre domande aperte.
Valorizzare i progressi
Notare e gratificare i piccoli traguardi raggiunti dal bambino nell’affrontare le situazioni temute. Un rinforzo positivo aumenta l’autostima e la sicurezza.
Procedere gradualmente
Non esporre il bambino subito allo stimolo ansiogeno, ma aumentare lentamente il grado di esposizione per abituarlo in modo progressivo. Ad esempio, se ha paura del buio, iniziare lasciando la porta socchiusa.
Coinvolgere il bambino nella soluzione
Responsabilizzare il bambino coinvolgendolo nella ricerca di soluzioni, come tenere una piccola luce accesa per l’oscurità. Ciò accresce la sua autonomia e fiducia.
Distrarlo e rassicurarlo durante l’esposizione alla paura, ad esempio con giochi o racconti positivi.
Non forzarlo oltre il suo livello di tolleranza per evitare un peggioramento dell’ansia. Procedere step by step.
Quando le paure persistono
Se nonostante gli sforzi le paure continuano ad impedire una normale routine o compromettono seriamente il sonno e le relazioni sociali del bambino, può essere utile rivolgersi ad un esperto come uno psicologo dell’età evolutiva.
Tecniche specifiche come la desensibilizzazione sistematica possono aiutare il bambino a superare traumi o fobie intense. Anche training autogeno, rilassamento e ipnosi clinica possono essere utili in casi gravi.
La terapia cognitivo-comportamentale è indicata per modificare convinzioni e schemi mentali disfunzionali che alimentano le paure eccessive. Un supporto farmacologico blando e temporaneo può essere prescritto dal medico se l’ansia compromette seriamente la qualità di vita.
Ogni bambino affronta le proprie paure a modo suo. Compito di genitori ed educatori è capire quando una paura necessita di un supporto professionale oppure va semplicemente compresa ed accolta con pazienza, per permettere al bambino di acquisire, con i suoi tempi, una maggiore sicurezza emotiva.