Se guardo le foto delle feste di Natale in Comunità mi rendo conto che esistono momenti di aggregazione del gruppo curanti/curati felici o quantomeno partecipati dalla stragrande maggioranza: una delle nostre comunità ha chiuso e si è trasferita in un ristorante vicino.
La festa di Natale diventa allora una vacanza; letteralmente l’assenza della quotidiana routine che spesso si caratterizza per la noia o la paura.
Come possiamo mantenere e far sì che il Natale duri più a lungo?
Ho avuto occasione di parlare di amorevole presenza nella relazione all’interno del gruppo curanti/curati ed ho visto un collega ex (necessariamente) direttore sanitario di una delle nostre, sorridere ironicamente: evidentemente il mio linguaggio cozzava con la sua ideologia di psichiatra.
Io penso, invece, che riconoscere la necessità di un rapporto interpersonale compassionevole e amorevolmente partecipato in modo naturale con i nostri ospiti rappresenti quel substrato culturale e quell’humus colturale sul quale inserire i vari interventi terapeutici scanditi dalle varie tecniche psicoterapiche: senza ciò si perde il vero significato dell’abitare in comunità.
Arriviamo quindi al punto: non tutti sono in grado di operare in Comunità e tantomeno capaci di dirigerla senza la necessaria partecipazione affettiva alle vicende del gruppo e dei singoli. Nel nostro lavoro dobbiamo sviluppare al meglio le risorse emotive di ciascuno permettendone la valorizzazione, tollerando le differenze riconoscendole come elemento di confronto e non di scontro sulla base di una seria e onesta valutazione del dato di realtà.
L’evoluzione del Redancia System che diventerà Oida System (dal greco: vedere per conoscere) potrà esserci utile nell’educare i nostri collaboratori ad essere umili e consapevoli dei limiti con i quali la nostra professione deve confrontarsi.
Evviva il Natale!
Splendide parole Gianni, non occorrerebbe ribadire quanto hai scritto. Ogni tanto è utile ricordarlo. La mia esperienza con voi ha segnato, e continua a segnare, l’esperienza umana e formativa più importante di tutta la mia storia di terapeuta. Ancora auguri!
“Le persone si qualificano per quello che fanno e non per quello che dicono, per quello che custodiscono nel cuore e non per quel che vendono sulle piazze” (cit)
Il detto dal fatto è discriminato dal dato, come ho spesso avuto occasione di sostenere.
L’Oida System certifica il lavoro svolto, come anche la customer satisfaction.
😁
Complimenti. Fondamentale il delicato intreccio fra valutazioni statistico-quantitative e interazioni affettive. Auguri!