“La mia casa è un casino ma in questo momento va bene così: voglio godermi il tempo con i miei bambini anche se in una casa scombinata” confessa la guru giapponese dell’ordine Marie Kondo.
Dopo anni dedicati ad organizzare al meglio ogni aspetto della vita, e della casa, a tal punto da scrivere due best seller: “Il magico potere del riordino” e “96 lezioni di felicità”, Marie Kondo rinuncia all’ossessione maniacale della perfezione data dall’ordinare e catalogare ogni cosa in casa, in favore di un ordine mentale che fa bene all’anima.
Divenuta famosa a livello internazionale per aver creato il metodo KonMari, circa 10 anni fa, grazie al quale migliaia di persone sono riuscite a riorganizzare l’ambiente casalingo e ad organizzare la vita tra casa e lavoro in modo metodico ma impeccabile; la regina del riordino estremo, noto volto anche di uno show su Netflix molto amato, (Facciamo ordine con Marie Kondo), pubblica il suo ultimo libro “Marie Kondo’s Kurashi at Home: How to Organize Your Space and Achieve Your Ideal Life”(Come organizzare il tuo spazio e raggiungere i tuoi ideali di vita).
Nel libro presenta il metodo Kurashi: stile di vita giapponese basato sull’armonia. Piccole routine quotidiane che aiutano a fare chiarezza e mettere ordine soprattutto all’interno di noi stessi, per scoprire qual è il modo migliore per trascorrere il nostro tempo e costruire la nostra vita ideale.
In contrapposizione al metodo KonMari che insegna a piegare i vestiti in modo furbo e ordinarli per categoria e colore, a liberarsi di oggetti inutili, ma soprattutto a provare emozioni rilassanti nel mettere ordine e tenere pulito; il metodo Kurashi fa riflettere su cosa vuoi realmente mettere in ordine ed è una valida alternativa per raggiungere l’equilibrio interiore.
“Ordinare significa fare i conti con tutto ciò che è disordinato nella tua vita“, affermava la scrittrice; oggi in un’intervista con il Washington Post ammette che, in questa nuova fase della sua esistenza, dopo la terza gravidanza, la sua “vita è disordinata ma decisamente più rilassata”. Reazione questa, data dalla fortissima sensazione di ansia che scaturisce nel dover avere sempre tutto sotto controllo, dagli utensili della cucina, all’armadio dei suoi figli, fino alla sua vita personale e lavorativa. Il decluttering emotivo, spesso più mentale che fisico, lascia il posto ad una serenità data dalla voglia di divertirsi in casa con i figli e avere più tempo da dedicare a se stessa e agli affetti. Stop quindi al sentirsi sopraffatta dall’ansia ed esausta nel disperato desiderio malato di perfezione.“La letteratura scientifica, in merito all’eterno binomio ordine vs disordine, ha sempre specificato che la virtù sta nel mezzo: se l’ordine favorisce la concentrazione ed è ad esempio fortemente indicato per gli spazi di lavoro, il disordine sembrerebbe solleticare le sfere del cervello deputate alla creatività e al problem solving.”