Con piacere e condivisione pubblico il pensiero di Caterina Vecchiato in occasione del lutto derivante dalla perdita di un collega e compagno di scuola.
G. Giusto
Ti invio quanto di getto mi è venuto da scrivere stamattina quando ho saputo per certo che si è spento il nostro Giovanni Serafini.
Caro Giovanni,
desidero in questo momento scriverti come se fosse possibile ancora raggiungerti: me lo consento perché tanti hanno espresso la volontà di ricordarti degnamente e così mi pare di coinvolgermi nella comunità elettiva dei tuoi amici che leggeranno.
Ci sono tanti motivi per l’affetto che colora il ricordo del tempo passato insieme di cui avere riconoscenza, provo ad esprimerne qualcuno che vorrei poterti dire.
Molti di noi oltre che colleghi sono stati tuoi pazienti e questo dice già molto sulla stima e la considerazione, c’è però da aggiungere l’affetto e la gentilezza d’animo che in quelle occasioni ci hai mostrato.
Perciò Siamo stati ancor più orgogliosi delle tue capacità eccellenti perché ti sentivamo davvero vicino.
Con grande piacere ho avuto occasione di conversare con te di questioni, le più varie, a volte specificamente psicologiche e artistiche in senso lato, perché la tua profondità di sentimenti e cultura ne offriva spazio con leggerezza e ironia.
Spero molto che tu sia andato in pace e che la tua famiglia abbia potuto consolarti!
Grazie per quanto ci hai dato.
Un abbraccio,
Caterina