È una bruttissima sensazione quella di essere traditi da chi si ama. Diciamo pure che si tratta di una delle situazioni peggiori che ci possono capitare nel corso della vita. Non è esagerato paragonarla a una grave malattia, dal momento che la condizione genera ferite e cicatrici emotive tanto profonde da poter essere messe sullo stesso piano di quelle fisiche provocate da un male contro il quale dobbiamo lottare con tutti noi stessi. Da un tunnel di questo tipo si può comunque uscire: la guarigione è possibile. Esistono più vie per riemergere dal buio del tradimento e ognuno può trovare la propria. Solitamente, quella più efficace è il perdono. Conseguirlo non è facile, poiché si può stare così male da provare un odio viscerale verso chi ha tradito e non volerne sapere di perdonare. Ciò significa però tenersi dentro un grande peso. Esercitarsi a liberarsene ci può aiutare: proviamo a farlo immaginando di scrivere una lettera a chi ha tradito.
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Rinascere attraverso il perdono: l’esperimento della lettera a chi ha tradito
Possiamo pensare al perdono come a un pettine per sciogliere gli stretti nodi del tradimento, o a una chiave per liberarci dalle gabbie di disperazione nelle quali ci troviamo rinchiusi, quando realizziamo che una persona di fiducia ci ha tradito. Questa può essere sicuramente il nostro partner, ma anche un amico o un confidente. Un tradimento è un colpo molto violento al nostro benessere emotivo e può richiederci molto tempo per riprenderci e ripristinare la fiducia nelle altre persone. Dobbiamo uscirne o finiremo per farci sempre più del male. Proviamo allora ad aggrapparci a questa luce, al faro del perdono che può condurci fuori dall’oscurità in cui ci ha relegato il tradimento. Inseguiamolo attraverso l’esperimento della lettera: sediamoci alla scrivania e intavoliamo una missiva per colui, o colei, che abbia tradito la nostra fiducia.
Non saremo poi tenuti a consegnarla davvero, se non ci sentiremo capaci di farlo. L’effetto terapeutico, infatti, è legato all’atto di scriverla. Nel momento in cui mettiamo le nostre angosce e sensazioni su carta, nero su bianco, è come se le esorcizzassimo. Il tradimento colpisce l’intera sfera emotiva, specialmente se si tratta di una relazione romantica, e ci lascia devastati nella psiche. Scrivere una lettera a chi ha tradito significa ricostruire le sensazioni provate (e ciò può essere doloroso) ma anche liberarle, esternandole e imprigionandole sulla carta. O su un documento testuale al computer. Ma qual è il potere del perdono e come mai si manifesta in tutta questa potenza?
La forza del perdono
Ci sentiamo feriti e svuotati quando veniamo traditi. Si tratta di una reazione fisiologica dovuta al crollo delle certezze che avevamo costruito in precedenza. Il rancore e la vendetta che riempiono il nostro cuore in seguito a un simile avvenimento non vanno però trattenute. Ciò non farebbe altro che incatenarci a un pozzo senza fondo di negatività. Perdonare non equivale a dimenticare l’offesa, bensì a riconoscere che il nostro benessere emotivo è ampiamente più importante della rabbia che ci sta soffocando. Chi pensa che il perdono sia paragonabile alla rinascita, non esagera affatto. Lasciamo andare il passato e concentriamoci sul futuro, liberiamoci dai vincoli del tradimento. Così facendo, serberemo meno rancore verso chi ci ha fatto del male e riprenderemo a vivere con leggerezza.
Lettera a chi ha tradito: la scrittura come espiazione
Dedicare tempo e attenzione alla composizione di una lettera dedicata a chi ci ha tradito non è soltanto un’opportunità di liberazione. Abbiamo già visto come il perdono possa davvero darci modo di lasciare andare il passato e concentrarci sul futuro, nonché su nuove opportunità, ma non abbiamo preso in considerazione il latente potenziale di crescita personale legato a questo gesto. Parole scritte con rabbia, forse disprezzo, risentimento e magari accidia verso chi ci ha fatto del male, ma anche con sincerità e compassione (dopo aver sufficientemente scavato nel proprio cuore e nella memoria, si scrive ben più dei soli insulti), ci permettono di guardare in faccia il dolore, fronteggiarlo e infine superarlo. La rabbia e il rancore sono un freno di stazionamento che dobbiamo disinserire per ripartire con il giusto sprint. Scrivere una lettera a chi ha tradito ci aiuta a farlo.
Quando la sofferenza sarà stata espiata dal perdono, saremo davvero in grado di ricominciare a cuor leggero. Ciò può avere un significato diverso per ciascuno di noi. Per qualcuno può voler dire chiudere una porta sul passato, inchiavarla e cercare nuove conoscenze al fine di dimenticare quanto trascorso. Per qualcun altro può significare accettare il pentimento di chi ha tradito e riammetterlo, o riammetterla, nella propria vita, forse anche con lo stesso status che aveva in precedenza. La redazione della lettera è spesso un primo passo che rappresenta la sorgente da cui sgorga un fiume di crescita personale e miglioramento affettivo.
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