“Dialoghi dell’immaginazione”, progetto avviato nel Gennaio 2023, presentato nel mese di ottobre all’ottavo festival dell’outsider art a Genova sulla barca Leon Pancaldo, si ripropone nel prossimo 2024. Esso riparte dal presupposto che la vita e il vivere insieme rappresentino gli elementi “curanti“ imprescindibili della vita comunitaria, e desidera continuare ad approfondire l’arte di stare con i pazienti, facendosi aiutare dai poteri dell’arte e del dialogo.
L’immagine di un albero per esprimere i contenuti proposti: le radici rappresentano il ruolo dell’educazione che utilizza le arti nella formazione dell’essere umano, il tronco rappresenta l’apprendimento dall’esperienza e dall’ignoto quale grande avventura dove si svelano i legami fra noi ,gli altri e il mondo reale; i rami ,protesi verso il cielo, per far viaggiare più pienamente la nostra immaginazione. Alle radici ,attraverso un movimento continuo e perenne ritorniamo, radici , della nostra umanità ,”ji yu“ nella lingua nipponica, alla ricerca delle radici della nostra essenza. Il progetto persegue l’intento di ricordarci che dal “diverso” si impara, forse il diverso non esiste ma se esiste è per insegnarci qualcosa.
Il filosofo Daisaku Ikeda nel volume “La luce dell’apprendimento” (Esperia, 2023), sostiene che per diventare esseri umani abbiamo bisogno di un’educazione umana, un’educazione che ci educhi a credere nel potenziale di ognuno/a senza perdere mai la fiducia.
“Essere umani“ è un’azione, un processo continuo per esserlo, e diventarlo, sempre più pienamente attraverso un incessante dialogo fra il proprio sé e “l’altro profondamente interiorizzato“ in tutte le sue forme, scrive lo scrittore Jason Goulah.
Ugo Morelli ci ricorda di sviluppare l’attitudine e la predisposizione al cambiamento, all’incertezza, all’inconsueto e all’inedito e così scrive: ”l’educazione sentimentale a vivere la discontinuità, lo stupore, le opportunità di Breakdown che il mondo e le relazioni ci propongono, può forse fare di noi degli esseri umani diversi, meno indifferenti e più sensibili verso sguardi plurali, esplorazioni in edite, percorsi in editi, questo può procurarci l’arte nelle sue molteplici manifestazioni”.
Al termine di queste incoraggianti e stimolanti citazioni vi lascio con l’immagine di un mio lavoro dal titolo “L’ala del turbine intelligente” ripresa dal libro che racconta la storia del genio musicale G. Gould e che spero riesca a veicolare l’idea che tutto ciò che più importa sta nell’ala che non c’è e che quindi” non posso che immaginare. Allo stesso modo, forse e sottolineo forse , possiamo cercare di avvicinarci alla memoria del nostro futuro e quindi alla prefigurazione della nostra morte. Come in una sala degli specchi la morte ci rimanda alla sua inevitabile compagna :la vita e allora seguiteci e segnatevi il calendario delle interviste con gli artisti qui di seguito riportato sempre fruibile attraverso il canale YouTube “Gruppo Redancia CSS Formazione” ed accedere alla sezione “Live” (anche dopo che verrà effettuata la diretta il video sarà visibile sul canale nella sezione “Live”).
Prima settimana di Febbraio: la cantante Daniela Satragno
Prima settimana di Aprile: la restauratrice di Assisi Sara Panzino
Prima settimana di Giugno: la creativa della moda Claire Netter
Prima settimana di Agosto: Signor Ferragosto
Prima settimana di Ottobre: lo scultore dell’Asinara Enrico Mereu
Prima settimana di Dicembre: Babbo Natale
Ciò che più importa è l’ala che non c’è: vale anche per quel linguaggio matematico in cui – diceva Galileo – è scritto il libro della natura; e che ha permesso tutto lo sviluppo tecnologico. Infatti, ne è un elemento essenziale il segno che esprime mancanza, assenza: quello zero inventato in un contesto culturale così lontano dal nostro come quello indiano; e giunto a noi, con l’intero nostro sistema di calcolo basato indispensabilmente anche su di esso, con la mediazione araba impersonata da Al-Kwarizmi (da cui la parola algoritmo), accolta dal pisano Leonardo Fibonacci .