Anche se pienamente consapevole dell’intreccio di motivazioni politiche, religiose, economiche, storiche alla base di questi fatti orrendi, vorrei fare un commento da psichiatra. Gli attentatori sono, è evidente, dei suicidi, e non sempre inseriti in una organizzazione. Nel mondo i suicidi si avvicinano al milione/anno. Non è azzardato pensare che qualcuno fra loro (0,00…%) cerchi con l’atto di trovare un estremo senso a una esistenza che il senso l’ha perso: potrebbe essere il caso dell’attentatore di Nizza, descritto come persona isolata, triste, frustrata, ovviamente carica di rabbia.
I capi del c.d. Stato Islamico, con l’uso cinico delle persone proprio di ogni potere (ma qui in dosi massicce) mettono a disposizione questo orizzonte di senso: se ucciderai molti infedeli, sarai giustificato. Realizzano così clamorosi successi con minimi mezzi, come si è visto: noleggiare un camion (o in mancanza un’automobile) costa relativamente poco ed è cosa difficilmente controllabile.
Allo Stato Islamico basta incoraggiare questi gesti o perfino rivendicarli a posteriori, e il successo propagandistico (a loro modo) è assicurato, dando l’impressione di una potenza superiore al vero.
Si può anche sperare che prima o poi questo gioco mostri la corda… C’è un ruolo per noi in tutto ciò?
quanto più successo potere soldi avrai tanto sarai accettato nel mondo.. potrà la tua vita essere degna di essere vissuta. E’ l’orizzonte di senso che viene inculcatoto nelle scuole d’elite ma anche nel quotidiano girotondo di informazioni avvolgente la nostra vita… Salvati, non essere nessuno!
Abbiamo questo ruolo di cinico disprezzo del fallito… fuori di casa per favore.
E fai qualsiasi cosa perchè tu sia importante.
Certo si uccide in tanti modi, questi sono terrificanti, ma altrettanto terrificanti gli stermini, il forzato cambiamento del pianeta per la produzione, la guerra ‘giusta’, che mi sembra tutti hanno fatto. La guerra che ci facciamo.
bah la psichiatria dovrebbe riconoscere e moderare istinti distruttivi riesce forse a farlo con qualche povero diagnosticato matto ma viene fortemente abbattuta dal potere economico che la trascina verso il cinismo per il resto, al bla bla a guardare altro.
Sono perfettamente d’accordo. È l’analisi che ho fatto anch’io. Più che un radicalista questo terrorista appariva più come un fallito frustrato che con un gesto estremo e folle ha cercato di dare un senso alla sua esistenza.